Ghost and the self

 Rimarrà aperta aperta fino al 31 luglio, la mostra Ghosts and the self di Mahony Collective che inaugura mercoledì 8 giugno alle 19 - alla presenza degli artisti- a Villa delle Rose, nell'ambito del programma di residenze artistiche Rose, ideato per l' Istituzione Bologna Musei dalla direttrice Laura Carlini Fanfogna con l'obiettivo di promuovere e valorizzare la giovane arte internazionale.

Mahony Collective, fondato nel 2002, è il gruppo composto dagli artisti Stephan Kobatsch, austriaco e Jenny Wolka e Clemens Leuschner, tedeschi. Alla base delle sue ricerche vi è una profonda analisi delle diverse forme di produzione della conoscenza e in particolare del processo irregolare ed imprevedibile che informazioni e oggetti subiscono nel corso del tempo, con conseguenti trasposizioni e decontestualizzazioni dagli esiti inattesi. Sfruttando una grande varietà di media - video, fotografia, stampa collage, scultura, performance, installazione -Mahony Collective concepisce la ricerca come parte integrante del lavoro artistico, rifiutando una concezione statica e dormiente dell'opera d'arte.

Grazie dell'Istituzione Bologna Musei i tre artisti sono ospiti di Villa delle Rose, dove nel corso delle ultime 4 settimane hanno sviluppato i contenuti e prodotto i lavori che compongono l'allestimento di Ghost and the self - curato da Giulia Pezzoli. Un progetto artistico che si  compone di quindici interventi - tra opere esistenti e interventi site specific- distribuiti sui due piani della villa.  Attraverso la combinazione di media differenti, il percorso espositivo analizza con ironia episodi esemplificativi delle contraddizioni della storia coloniale dell'Occidente, ponendoli in relazione con gli aspetti più attuali della cultura contemporanea. Inoltre, prendendo spunto dalle collezioni del Museo di Antropologia dell'Università di Bologna, Mahoney Collective mette anche in connessione la formazione degli Stati Europei con l'influenza che gli studi antropologici e antropometrici hanno avuto nella definizione di standard razziali eurocentrici, completando un lavoro artistico e un percorso di indagine che ci conduce a un interrogativo cruciale: la conoscenza umana e la concezione del proprio passato possono ricevere un'interpretazione che non sia compiuta, cristallizzata, distaccata dal presente e relegata in musei, archivi e libri di storia?

la mostra è a ingresso gratuito e si  svolge nell'ambito di Concives 1116 - 2016. Nono centenario del Comune di Bologna.