Da Bologna parte l'Associazione della Rete mobilità nuova e dei Comuni

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Un piano nazionale per la mobilità urbana del Governo che metta al centro un programma di medie e piccole opere diffuse in favore di pedoni, ciclisti e trasporto pubblico. E ancora, l'impegno a riprendere presto l'iter di approvazione della riforma del Codice della Strada all'esame del Parlamento, la nascita dell'Associazione per la mobilità nuova che unisca le energie della Rete mobilità nuova e dei Comuni. Sono i tre più importanti risultati con cui si sono chiusi gli Stati Generali della Mobilità Nuova di Bologna, dopo tre giorni di discussione che hanno coinvolto oltre 500 fra cittadini, tecnici, associazioni, imprese, amministratori locali e nazionali, tra cui il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti e il Viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini.

L’appuntamento degli Stati generali, organizzato da Rete Mobilità Nuova - coalizione che raccoglie circa 200 associazioni, comitati e organizzazioni di categoria -  e Comune di Bologna, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio dei Ministeri dei trasporti, dell'ambiente e dello sviluppo economico, ha registrato un’ampia partecipazione e visto emergere diverse proposte per la riorganizzazione della mobilità e dello spazio pubblico.

Le priorità segnalate dai cinque tavoli di lavoro - città, spazio pubblico, sicurezza, infanzia e turismo - confluiranno presto nella “Carta di Bologna per la Mobilità Nuova”, un documento programmatico per reindirizzare le politiche nazionali, regionali e locali in materia, che sarà presentato al più presto al Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Graziano Delrio e al Governo. Questi i primi contenuti: fissare a livello nazionale target di mobilità che obblighino i Comuni a portare sotto il 50% la quota di spostamenti individuali in auto all’interno del proprio territorio; cambiare il Codice della strada introducendo il limite dei 30 km orari nei centri urbani; vincolare alla realizzazione di opere per il trasporto pubblico locale, pendolare e non motorizzato almeno il 50% della spesa nazionale e regionale destinata alle infrastrutture per la mobilità; prevedere incentivi di natura fiscale per le aziende che promuovono l’utilizzo dei mezzi pubblici o della bicicletta per gli spostamenti casa lavoro; adottare il sistema ISA (Intelligent Speed Adaption) come standard di sicurezza per il controllo e la limitazione della velocità delle automobili.

L'appuntamento ha delineato il presente e il futuro prossimo dei trasporti e della mobilità nelle città italiane, con un finale a sorpresa: la volontà comune espressa dai Comuni di Bologna, Milano e Torino e da Rete Mobilità Nuova di dare vita ad una Associazione per la mobilità nuova, un soggetto unitario che consolidi l’alleanza tra Comuni virtuosi e Associazioni, dando continuità e sviluppo all’azione della Rete.

"Dopo questi tre giorni, è chiaro che non esiste mobilità diversa da quella nuova né una politica nazionale della mobilità che d'ora in poi non guardi prioritariamente alle aree urbane – dichiarano gli Assessori alla mobilità di Bologna, Andrea Colombo, Milano, Pierfrancesco Maran e Torino, Claudio Lubatti – Siamo molto soddisfatti della riuscita di questa edizione e delle parole chiare che ci ha voluto indirizzare il Ministro Delrio, sancendo il vero inizio di una fase nuova, e annunciamo che gli Stati Generali 2016 si terranno a Torino”. Rete Mobilità Nuova conferma: “Lavoreremo nei prossimi mesi per far evolvere la Rete verso la nuova associazione, rafforzando e accrescendo la partecipazione a questo progetto di tutti i soggetti interessati – dichiarano Beppe Piras e Simona Larghetti, portavoce della Rete – anche con l'obiettivo di accompagnare insieme alle amministrazioni locali lo sviluppo delle proposte avanzate”.