1849: da Roma a New York - I luoghi di Garibaldi

 

1850/1851: New York (USA)

 
 

124 125 126
Casa di Meucci dove Garibaldi trovò ospitalità (http://www.garibaldimeuccimuseum.org/)

Nel mio esilio, non ero però dimenticato da tutti gli amici italiani: Francesco Carpanetto, che fin dal mio arrivo in Italia nel '48 ebbe per me un'infinità di favori e di gentilezze, aveva pensato di raccogliere tra gli amici comuni la somma necessaria per costruire un bastimento che avrei dovuto comandare per guadagnarmi da vivere. Quel progetto mi sorrideva: non potendo fare nulla per svolgere la mia missione politica, almeno avrei avuto un lavoro in grado di garantirmi l'indipendenza economica e non sarei più stato a carico dell'uomo generoso che mi aveva ospitato. Accettai immediatamente la proposta del mio amico e mi apprestai a partire per gli Stati Uniti dove si doveva acquistare il legname: verso il giugno del 1850 m'imbarcai per Gibilterra, da li andai a Liverpool e poi a New York.
Durante la traversata fui assalito dai dolori reumatici che mi tormentarono per quasi tutto il viaggio e non potendomi muovere fui sbarcato come un baule a Staten Island, nel porto di New York: i dolori continuarono per un paio di mesi, che passai in parte a Staten Island e in parte a New York in casa del mio caro e prezioso amico Michele Pastacaldi, dove godevo dell'amabile compagnia dell'illustre Foresti, uno dei martiri dello Spielberg.