L'UNIONE
SINDACALE ITALIANA: CENNI STORICI
- Ricollegandosi al patrimonio
di idee diffuso in Italia dalla Prima Internazionale,
l'U.S.I. nacque a Modena nel 1912 per opera di lavoratori
precedentemente iscritti alla C.G.L.. Essi ritenevano
infatti che tale sindacato fosse ormai troppo asservito
alla politica portata avanti in parlamento dal Partito
Socialista.
- All'U.S.I. aderirono
rapidamente tutte le camere del lavoro più di sinistra
(tra cui, in Emilia, le Camere del Lavoro di Bologna,
Modena, Parma, Piacenza e Ferrara).
- Durante i suoi primi anni di
vita l'organizzazione fu impegnata in una serie di lotte
tendenti a migliorare le condizioni di vita e di lavoro
dei proletari, senza mai trascurare l'impegno
antimilitarista che la caratterizzerà nel corso di tutta
la sua storia.
- Alla vigilia del primo
conflitto mondiale fu attraversata, come le altre
organizzazioni della sinistra, dal ciclone
dell'interventismo. Espulsi coloro che, al suo interno,
si erano schierati per l'intervento militare dell'Italia
contro l'Austria e la Germania (De Ambris, Corridoni e,
in un primo tempo, Di Vittorio), l'U.S.I. continuò,
sotto l'impulso di militanti quali Borghi e Meschi, a
propagandare coerentemente l'antimilitarismo.
- A guerra conclusa, nel corso
delle lotte che portarono il paese molto vicino alla
rivoluzione sociale, l'organizzazione raggiunse la sua
massima consistenza numerica (circa mezzo milione di
iscritti). In quel periodo aderì all'A.I.T.
(Associazione Internazionale dei Lavoratori) cui era
affiliata la maggior parte dei sindacati autogestionari
esistenti a livello mondiale.
- Soppressa nel 1926 dal regime
fascista, l'U.S.I.-A.I.T. continuò a vivere nell'esilio
e nella clandestinità, partecipando alla rivoluzione
spagnola in appoggio al sindacato C.N.T-A.I.T. e,
attraverso l'impegno dei suoi militanti, alla resistenza
antifascista.
- Nel secondo dopoguerra, con
l'avvento della repubblica, coloro che avevano militato
nell'U.S.I. rinunciarono, inizialmente, a ricostituirla,
per collaborare invece alla costruzione del sindacato
unitario C.G.I.L.. Solo nel 1950, con la rottura
dell'unità sindacale, alcuni di loro ricostituirono
l'U.S.I.-A.I.T. che però, fino alla fine degli anni
sessanta, fu realmente attiva solo in poche regioni
italiane.
- Nel corso degli ultimi
quarant'anni, attraverso numerose traversie,
l'organizzazione è stata faticosamente riattivata. Oggi
l'U.S.I., che dal 2018 aderisce alla C.I.T (Confederazione Internazionale del Lavoro) si presenta come sindacato
autogestionario, che si caratterizza per la struttura
organizzativa libertaria e federalista (sindacato
autogestito), per il suo impegno a favore
dell'autorganizzazione dei lavoratori (alla quale, ogni
qualvolta è possibile, non intende sostituirsi), per la
prospettiva in cui si muove, che rimane quella della
costruzione di una società socialista e libertaria.
- Tra i suoi obiettivi
principali figurano la riduzione dell'orario di lavoro a
parità di salario, un reddito minimo garantito per i
disoccupati, la difesa della sanità, dell'istruzione e
della previdenza pubblica, la smilitarizzazione del
paese.