Ulisse di U. Saba
Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior donda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti dalghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando lalta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne linsidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
Interpretazione di "Ulisse" di U. Saba
Parole Chiave
Coste
dalmate
Isolotti
coperti dalghe
scivolosi
belli come smeraldi
Vele
Mio regno
quella terra di nessuno
Non domato spirito
Doloroso amore
della vita
Messaggio dellautore
Saba riprende il tema già affrontato da Tennyson: infatti il "suo" Ulisse è un uomo che non riesce a fermarsi, desideroso di conoscenza, che ha passato la sua giovinezza viaggiando. Infatti leroe preferisce il mare infinito che promette avventura alla tranquillità del porto illuminato in cui si rifugia chi è bramoso di pace e tranquillità. Egli decide di vivere la vita in entrambi i suoi aspetti di amore e di dolore, rischiando per soddisfare la sua dignità di uomo e ricercando una meta più alta.
Analisi metrico-stilistica
La poesia è costituita da tredici endecasillabi privi di rime. Nonostante ciò vi è unintensa musicalità per la fitta rete di richiami fonici. Si vedono le allitterazioni. La divisione dei versi non è effettuata a seconda della logica ma bensì seguendo lunità metrica: questo processo è chiamato enjambement.
(Gabriele Chairini, Elisabetta DallOlio, 2I1)