ODISSEO


Ulisse e Penelope 1560, Francesco Primaticcio

Nel libro terzo dell’Iliade Ulisse viene così presentato da Elena: "‘E il figlio di Laerte, l’accorto Odisseo, che crebbe tra le genti della rocciosa Itaca e conosce ogni sorta di inganni e di sottili pensieri" (vv. 200-202). Quindi di Ulisse vengono messe in risalto l’intelligenza sempre in agguato e l’astuzia prudente, unite all’inganno che nell’Odissea non appare cosa vergognosa, anzi, viene annoverato dallo stesso Odisseo tra le sue qualità, quando nella reggia di Alcinoo attribuisce a sé stesso l’ingegnosa trovata del cavallo di legno usato come inganno.

Ulisse legato all'albero maestro ascolta il meraviglioso canto delle Sirene. Affresco di Annibale Carracci fra il 1595 e il 1597 a Roma nel Palazzo Farnese

La scaltrezza si accoppia sempre con la sagacia, che gli permettono, anche nelle situazioni più difficili, di non soccombere. Nell’anima multiforme dell’eroe coesistono le caratteristiche più contrastanti: ardimento e prudenza; amore ed odio; desiderio di avventure e nostalgia per la casa. Altro caratteristico aspetto della personalità di Ulisse è la pazienza, cioè la sua capacità di sopportare tutti i colpi dell’avversa fortuna, piangendo a volte, e quasi disperandosi, ma per riuscire poi a superare ogni difficoltà, usando forza d’animo, intelligenza, accortezza. Infatti, nella sua normalità, Odisseo ha affinato la meti.

La maga Circe e gli animali in cui ha trasformato le sue vittime. Dosso Dossi intorno al 1530

Per questa complessità e molteplicità del suo spirito, Odisseo è stato variamente considerato, secondo la diversa sensibilità degli studiosi: per alcuni egli è il simbolo dell’amore per la patria e per i sacri affetti della famiglia e della casa; per Dante invece è l’espressione più alta della sete di conoscenza dell’uomo; per altri, infine, è l’ideale della forza d’animo e della volontà indomabile. In realtà questo straordinario personaggio può essere considerato la prima potente rappresentazione di "un uomo universale" nel quale coesistono armonicamente tutte le migliori virtù dell’uomo, sia fisiche che spirituali.

Le infinite traversie di Odisseo hanno per scenario il mare, sempre vario nei suoi aspetti, che ora sorride con grazia innocente, ora si gonfia con furia devastatrice; infido e irrequieto, misterioso e ostile, esso è l’altro grande protagonista dell’Odissea.

Rispetto ad Achille incarna un nuovo ideale di eroe che, nella sua normalità, non è particolarmente forte, né particolarmente ricco, né particolarmente potente, è però dotato di "mille risorse", "molto ha viaggiato" e mette a frutto l’esperienza grazie alla sua versatile intelligenza. Achille sopporta la sventura e reagisce inflessibile: il suo destino è segnato fin dalla nascita. Ulisse invece affronta il suo avverso destino con la capacità di progettare e di calcolare astutamente, di mascherarsi e di nascondersi, di sopportare pazientemente.

 


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