La pietà per i vinti è un fenomeno poco presente nei poemi epici che narrano di episodi di battaglia e di guerra, in cui tale dimensione non entra.
Uneccezione tra queste opere è rappresentata dallEneide Virgiliana, dove si può notare che leroe troiano prova compassione per gli uomini da lui uccisi.
Ne è un esempio il libro X, dove Lauso e Pallante, i protagonisti, caratterizzati entrambi dalla giovanissima età, dalla generosità eroica e dalla nobiltà danimo, sono destinati ad una morte prematura che colpisce Enea con la stessa intensità, nonostante Lauso sia un nemico.
Questo avvenimento permette a Virgilio di descrivere una delle principali caratteristiche di questo nuovo genere di eroe: la sua profonda umanità, che lo spinge ad avere compassione per i vinti, e perciò ad esitare davanti ad un gesto crudele.
Unaltra vicenda esemplare è la morte di Eurialo e Niso i quali, amici tra di loro e devoti al comandante Enea, saranno sopraffatti dai Rutuli durante una spedizione notturna.
La sicurezza di Enea, quindi, si incrina davanti alla morte, alla violenza e alla tragedia della sofferenza delle vittime di un fato crudele.
Così è il caso del libro XII, dove si narra della morte di Turno, che offre il petto ad Enea ed allo stesso tempo chiede di risparmiarlo; Enea vorrebbe risparmiarlo ma alla vista del balteo che apparteneva a Pallante sente il desiderio di una giusta vendetta. Il gesto violento di Enea non è dovuto quindi al suo carattere crudele, ma al desiderio di punire colui che ha ucciso e poi depredato lamico Pallante.
Enea quindi, è molto diverso da altri eroi mitologici come per esempio da Achille (eroe omerico) il quale nellIliade, una volta ucciso il nemico Ettore, fa scempio del suo cadavere senza provare né pietà né rispetto.
"La pietà per i vinti" è quindi tesoro di pochi valorosi uomini: Enea è uno di questi, ha le caratteristiche di un tipo deroe devoto agli dei che conosce lamarezza della rinuncia e il dovere della missione.