Il genere letterario del racconto ha le sue radici nel primo costituirsi dei gruppi umani: nasce dal bisogno di comunicare proprio dell’uomo ed ha una millenaria tradizione orale che arriva fino all’epoca contemporanea.

Oggi il racconto comprende generi molto diversi fra di loro: il realistico, il racconto d’azione,   il giallo ed il nero,  lo psicologico e l’umoristico, il  fantascientifico,  il fantastico; a volte alcuni di questi generi si fondono, formando tipi di racconti del tutto nuovi.

"Racconto" è  una parola di origine novecentesca,   nei secoli precedenti si preferiva invece chiamarlo "novella". I critici ritengono che la tradizione del racconto abbia avuto origine in India e che sia diffusa in Occidente a partire dal XII secolo, quando si intensificarono gli scambi economici e culturali fra l’Oriente e l’Europa medievale.Anche nella letteratura classica greca e latina si trovano esempi di racconti, che costituiscono digressioni all’interno di altre opere, soprattutto di genere storico; solo nel Medioevo il racconto si afferma come genere letterario autonomo, partendo dalla Francia, mentre in Italia si sviluppa fra il XIII ed il XIV secolo, con scrittori come Boccaccio.

In questo tipo di narrazione le vicende si articolano secondo relazioni di causa-effetto ed arrivano ad una conclusione, non sempre positiva per il protagonista, che appare necessaria. Il racconto si presenta come una forma chiusa, che non ammette aggiunte o varianti; i personaggi sono realisticamente individuati e inseriti in un contesto descritto con precisione, spesso con riferimenti a situazioni storiche concrete.

Nel racconto non troviamo più gli eroi del mito o i personaggi simbolo della fiaba, ma protagonisti che condividono con il lettore caratteri ed esperienze della natura umana. Tra questi generi letterari ed il racconto c’è una differenza fondamentale: mito e fiaba sono in larga misura predeterminanti, cioè il narratore è obbligato a muoversi entro gli schemi fissi stabiliti dalla tradizione. Sono inoltre destinati a perdere contatto con la realtà, mentre il racconto specie in talune sue tipologie,  non è estraneo al contesto storico, anzi ne vuole essere espressione e manifestazione: rappresenta la realtà in tutti i suoi contraddittori aspetti, al contrario del mito e della favola, che si propongono scopi educativi. Il racconto si differenzia anche rispetto al romanzo, che è un testo molto più lungo, che cerca di dare una visione complessiva del mondo, mentre il racconto affronta aspetti limitativi e circoscritti, frammenti di realtà, senza la pretesa di offrire di essa un’interpretazione generale.

Il racconto è quindi una narrazione breve, in prosa, con personaggi umani, contenuti verosimili e generalmente non storici, per lo più senza finalità morali o conclusioni moraleggianti.

(Stefano Turicchia - Beatrice Volpi, 5S2)

TESTO NARRATIVO