La strada, luogo di incontro e di cultura

 

mayflow.jpg (31308 byte)Il viaggio richiede la presenza di luoghi di ospitalità per pellegrini e viandanti, soprattutto in corrispondenza di valichi, passi, fiumi, zone paludose.

I monasteri servono senza distinzione da luoghi di sosta da ospizi da ricovero temporaneo per malati il clero ha il dovere della hospitalitas sia nelle chiese cittadine che nelle pievi rurali, soprattutto come assistenza ai malati e ai bisognosi.

Il pellegrino ha diritto all’ospitalità gratuita ma è uso che i viandanti ricchi facciano lasciti cospicui ed elemosina.

A partire dall’XI° secolo, anche i laici danno vita a fondazioni ospitaliere: nascono le taverne e le locande a buon mercato.

Tra i più famosi ordini ospitalieri, congregazioni religiose che si assumono l’onere dell’assistenza a pellegrini e viandanti, ci sono i Templari, i Gerosolimitani e i frati dell’Ordine del Tau di Altopascio.

Dal XII° secolo, col fiorire del commercio internazionale l’ospitalità non è più solo per i pellegrini ma anche per mercanti corrieri e altri frequentatori della strada.

"Questi ospizi sono stati collocati
nei posti dove ce n’era più bisogno.
Sono posti santi, case di Dio,
fatte per conforto dei pellegrini, il
sostegno dei bisognosi, l’assistenza
dei vivi e la salvezza dei morti…"
(Saint- Jacques de Compostelle)

 

(Vittoria Mainoldi, Federica Spina, IV S2)