Viaggio come scoperta della realtà e prova di sé

 

Il viaggio costituisce un tema tipico dell’epica classica, perché esso consente di restituire, attraverso il racconto dell’esperienza, un senso al mondo e alla vita.

Il poema dell’Odissea è il più significativo modello della narrazione di viaggio, che sia peregrinazione, tensione verso l’ignoto ed, insieme, consapevolezza di sé. Attraverso straordinarie avventure, l’eroe diviene esperto del mondo, dei valori e dei vizi umani e acquista virtù e conoscenza. Raggiunge regioni remote. Percorre strade inesplorate, incontra civiltà sconosciute, combatte creature mostruose e sopravvive ad arcani prodigi. Il suo itinerario disegna l’avventura, ma traccia anche un percorso conoscitivo, la conoscenza di sé.

Odisseo si può considerare come il viaggiatore per eccellenza, il simbolo stesso dell’andare per mare e per terra in un peregrinare che è punizione, ma è anche esaltazione di sé.

I viaggi di Ulisse, anche se imposti dalla persecuzione di Nettuno, includono una componente di sfida intellettuale, di audace sete d’esperienza, di desiderio di conoscere. Le difficoltà sono affrontate per avere una conferma della propria dignità; esse mettono alla prova, esaltandole, le virtù dell’eroe, la sua intelligenza e la capacità di superare gli ostacoli. Nel viaggio, l’eroe resta sempre uguale a se stesso le esperienze lo arricchiscono, ma non lo cambiano; acquista consapevolezza di sé.

Per i soli libri di viaggio, e solo per quelli, il narratore è il protagonista, Odisseo e Omero sente il bisogno di cedergli la parola:

"Così narrava: e tutti rimasero muti, in silenzio, erano vinti dal fascino della sala ombrosa."

Odisseo è dunque, contemporaneamente, il primo viaggiatore e il primo narratore di viaggi.

Il viaggio di Odisseo, come quello di Enea nell’Eneide, non è fine a se stesso, ma ha una finalità: il ritorno in patria di Ulisse o la ricerca della terra promessa per Enea; il viaggio termina con la integrazione dell’eroe nel suo ruolo originario.

Il percorso dell’Odissea, come quello dell’Eneide, riproduce uno schema che si ripete nella tradizione letteraria: da uno stato iniziale di privazione e separazione dal mondo familiare, dopo prove, avventure e ostacoli, si giunge alla reintegrazione dell’eroe nella società.