Il viaggio come ricerca del proprio io originario e primitivo
Fra 800 e 900 vengono realizzati molti viaggi nei luoghi più remoti della terra, che favoriscono la nascita di uno spirito di avventura che spinge molti verso territori sconosciuti. E lepoca delle spedizioni in Africa, in Amazzonia o ai poli. Le scoperte e i viaggi hanno portato a conoscenze e certezze, ma hanno prodotto un rimpicciolimento del mondo e hanno distrutto la speranza di vasti orizzonti e affascinanti diversità.
Lunica "avventura" ancora possibile per luomo contemporaneo rimane la conoscenza di sé, linabissamento dellio e nellio, in quella parte di se stessi più profonda e arcaica, affrontando le tenebre dellinconscio.
E Joseph Conrad lo scrittore che per primo, nel racconto "Cuore di tenebra" (1902) mette al centro del viaggio nel bacino del Congo, lesperienza interiore, il tentativo di gettare luce nelle profondità dellio, alle origini delluomo. Il Congo è "luogo di tenebre"; le tenebre sono quelle della coscienza.
Il viaggio a ritroso, per risalire il corso del fiume, è come "viaggiare allindietro verso i più lontani primordi del mondo." La giungla è il simbolo di una realtà inquietante nascosta dentro di noi; essa è la natura allo stato puro e custodisce il segreto delle nostre origini. La foresta è quindi il fondo oscuro e misterioso di ognuno di noi, il nostro "cuore di tenebra", energia vitale e primordiale che portiamo nascosta dalla nostra educazione.
Lincontro col selvaggio porta al pensiero della nostra remota parentela con lui e al riconoscere, con orrore, la sua umanità. Questo viaggio non è solo il progressivo avanzare verso le sorgenti inesplorate del Congo, ma è soprattutto il retrocedere nel nostro sconosciuto passato, alla sorgente stessa dellessere uomini.
E un viaggio nel tempo: più si penetra nella foresta, più ci si allontana dai vincoli e dai controlli della società e si cerca una verità interiore, che è segreta e nascosta.