Il grande viaggio: il Giubileo

 

I pellegrini del Giubileo del 1300 giungono a Roma

Per comprendere il significato del Giubileo è necessario anzitutto risalire alle radici etimologiche del termine:

la parola deriva dal latino "Iubileus" che, a sua volta, è una traduzione del termine ebraico "yobel", il corno di ariete che la legge mosaica prescriveva di suonare ogni cinquanta anni per annunciare l’inizio di un anno "santo".

Nel 1300 Bonifacio VIII promulga il primo Giubileo, la Chiesa, attraverso la concessione delle indulgenze e il riconoscimento pubblico del pellegrinaggio, lo istituzionalizza divenendo essa stessa la Meta.

Giunto a Roma, il pellegrino, doveva sostarvi quindici giorni visitando le principali chiese e in ognuna pregando finché si riceveva l’indulgenza, il perdono papale che azzerava le colpe.

La tensione individuale e interiore dell’uomo medioevale verso il sacro viene riassorbita nella Chiesa.

Anche quest’anno si terrà il Giubileo e rappresenterà una data fortemente simbolica, infatti celebra i duemila anni della nascita di Cristo e l’obiettivo del giubileo sarà la "glorificazione della Trinità".

Il pellegrinaggio appartiene all’insieme di quei gesti simbolici con cui l’uomo di ogni tempo cerca di esprimere la concezione che ha di sé nel mondo.

Il pellegrinaggio è un gesto diffuso presso tutti i popoli e fa parte del linguaggio simbolico di tutte le grandi religioni.

 

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Il Grande Giubileo del 2000 propone come meta dei pellegrinaggi la Terra santa, Roma ed i santuari in tutto il mondo che siano designati dai Vescovi diocesani per il proprio territorio. Sono infatti questi i luoghi della salvezza a cui i cristiani devono rivolgere lo sguardo.

Tuttavia, il Grande Giubileo guarda più estesamente a tutta l’umanità chiamata a varcare la soglia del Terzo Millennio per affrontare unita un nuovo cammino nella storia.

Oggi a Roma, le chiese cosiddette giubilari sono, oltre la Basilica di San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura, San Sebastiano, Santa Croce in Gerusalemme e San Lorenzo fuori le mura.

Le condizioni per ottenere l’indulgenza sono: il sacramento della Confessione, seguito poi dalla Santa Comunione ricevuta in una delle chiese giubilari.

In ogni caso, la pratica dell’indulgenza richiede soprattutto il sincero pentimento dei propri peccati ed il serio proposito di non tornare a commetterli.

(Vittoria Mainoldi, Federica Spina, IV S2)