Il Pellegrinaggio in Emilia Romagna

"Ma come più rifulge
nell’ora che non ha altra luce
il manto dei tuoi fianchi ampi, Appennino."

(Vincenzo Cardarelli)

La via Emilia dalla fortuna ormai millenari ha sempre servito da collettore per il traffico padano e ha sempre caratterizzato i traffici di persone di cose, smistandoli più verso la loro meta transappenninica.

Le principali strade di attraversamento della catena del settore bolognese- imolese sono quindi le strade di crinale come del resto anche quelle più secondarie (Lavino, Sambro, Zena, Sillaro e Sellustra).

Venendo dunque a considerare i percorsi della pianura si può notare come dal nord si giungeva a Bologna o percorrendo la via Emilia o attraversando la Pianura Padana a sud del Po, lungo le strade principali: la più occidentale toccava S. Giovanni in Persiceto.

Un’altra tappa importante, per chi da Ferrara, scendeva verso sud, erano Cento, e Pieve di Cento.

Una via più centrale della pianura bolognese era quella che toccava S. Pietro in Casale e S. Giorgio di Piano, entrambi sedi di importanti pievi.

Disegno acquerellato di Scipione Dàttila che delinea le principali strade fra Bologna e Firenze

Giunti dunque sulla via Emilia i pellegrini che volevano proseguire verso Roma avevano diverse possibilità: una direttrice etrusca e poi romana conduceva verso Pistoia e Lucca e di lì permetteva di congiungersi con la via Francigena fino a Roma.

Questo tracciato da Bologna permetteva due varianti, una più occidentale, la via Cassiola, che si imboccava a Ponte Samoggia e che poteva prescindere dal toccare Pistoia dirigendosi a Lucca dalla Val di Lima, e una più orientale, la via del Reno, che permetteva invece un collegamento rapido e diretto con Pistoia e da li, attraverso la consolare Cassia con Lucca e il tirreno.

Le comunicazioni del settore centrale del bolognese si dirigevano verso Firenze, direttamente attraverso la via dello Stale e la via Toscana o attraverso Prato lungo la via per Castiglion dei Pepoli e Montepiano.

Le comunicazioni orientali del bolognese che permettevano di scendere nel Mugello orientale e di li in Val di Sieve , potevano condurre verso ovest ancora verso Firenze, attraverso Borgo San Lorenzo, oppure verso est ad Arezzo attraverso tutta la Val di Sieve e il Casentino.
Tale direttrice era la Flaminia minore.

Le principali vie attraversate dai pellegrini che giungono a Bologna sono:

Bologna è sempre stata un importante nodo di passaggio e comunicazione tra il nord e il sud.

(Vittoria Mainoldi, Federica Spina, IV S2)