Viaggio nell’aldilā:
metafora del desiderio dell’uomo di conoscere il proprio destino

 

Il viaggio nell’aldilā č denso di significati simbolici: rappresenta il desiderio dell’uomo di conoscere il proprio futuro e il proprio ruolo nel mondo e nella societā e, insieme, di "vedere" quale vita ci attende dopo la morte.

E’ un’esperienza terribile, alla quale sono chiamati pochi eletti. L’eroe antico era spinto a intraprendere un cammino cosė pericoloso e arduo, ancora una volta, per la necessitā di conoscere, conoscere attraverso il mondo dei morti, il proprio destino e avere conferma del proprio ruolo. Cosė Ulisse, nell’Ade, incontra Tiresia (libro XI) che gli predice il futuro e ritorna dagli Inferi con la conferma della sua regalitā, riprende il viaggio verso Itaca, vincendo le prove poste sul suo cammino. Enea, nel VI libro dell’Eneide, conosce il compito al quale č chiamato: fondare una nuova Troia alla foce del Tevere.

Il "pellegrino" Dante compie il viaggio nell’aldilā per conquistare la salvezza e conoscere la propria missione: essere la guida di un rinnovamento spirituale che possa portare a rifondare la Cristianitā.

Molte sono le analogie con il viaggio nell’Aldilā compiuto nell’antichitā: desiderio di conoscere la propria missione, il superamento di un confine (quello fra i vivi e i morti), la consapevolezza della pericolositā del viaggio, la necessitā di una guida. In realtā, perō, il viaggio nell’aldilā dell’eroe del mondo antico ha un significato diverso da quello del "pellegrino medievale". Per l’eroe classico, l’oltremondo fa parte del mondo, perciō la spazialitā e la fisicitā sono al centro dell’esperienza; per Dante, il mondo fa parte dell’oltremondo , perciō lo scopo della vita dell’uomo č la possibilitā di raggiungere Dio dopo la morte, la vita terrena č un momento di passaggio per conquistare la vita spirituale, ultraterrena.

Il viaggio di Dante č proiettato non verso la conoscenza dei segreti del mondo terreno, ma dei misteri dell’aldilā; se il viaggio degli antichi eroi si attua in direzione orizzontale, quello di Dante avviene in senso verticale, per raggiungere la visione di Dio.

Il viaggio perciō č sofferenza, penitenza, come per l’antichitā. Anche per questo viaggio, elemento indispensabile č la paura che coglie il viandante: Dante, impaurito dalle tre belve della "selva oscura", vorrebbe fuggire attraverso il "dilettoso monte" e salire immediatamente verso il bene, ma deve prima conoscere tutte le manifestazione del male del mondo.

Nel mito di Orfeo ed Euridice, racconto di un altro famoso viaggio nell’aldilā, Orfeo scende nell’Ade per amore; questo viaggio č il simbolo della forza dei sentimenti, che possono portare l’uomo a superare ostacoli e prove insostenibili. Orfeo riuscirā a rivedere Euridice, ma non a riportarla alla vita: anche il pių forte dei sentimenti, l’amore, si deve arrendere davanti alla morte.