le streghe

 

La storia, a cavallo fra il XIV e il XVIII secolo, vede affacciarsi un nuovo potere religioso: l'INQUISIZIONE.

In un primo tempo ci fu solo una stretta collaborazione fra la monarchia e il potere inquisitoriale, ma per ben due secoli la struttura dello stato e l'Inquisizione si identificarono. Questa venne diretta da un Consiglio che, dal 1483, venne chiamato Suprema.

Molteplici furono i compiti del consiglio: elaborare le istituzioni cui dovevano conformarsi i tribunali provinciali, controllare le attività degli inquisitori, giudicare le cause in appello, emettere sentenze sui membri del Santo Uffizio.

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Intorno al XV secolo il potere inquisitorio si scagliò contro le donne. I principali focolai di questi scontri nacquero in Spagna quando le donne "s'impadronirono" della fede e si espressero con essa. Le perseguitate infatti erano quasi tutte beate, senz'altra protezione all'infuori della loro reputazione di sante che le rendeva oggetto di venerazione da parte del popolo e sospette per gli inquisitori.

Le beate, chiamate più comunemente streghe, erano divise in due categorie: le ILSAS e le iludentes. L'una passiva, l’illusa, vittima di un'illusione, l'altra attiva, l’illudente, colei che illude. Dietro l’illusa e l’illudente, figure in realtà imprescindibili fra loro, c'era Satana che rappresentavano la tentazione e la vanità. Possono essere così definite in due parole gli errori delle beate e la loro notorietà. Infatti il demonio, attraverso queste, i loro seguaci inducendoli all'errore e all'eresia. Poiché il sesso femminile era più debole di spirito, e le opere reali o illusorie del diavolo erano credute divine o celesti, le donne erano senza dubbio le vittime maggiori di tali inganni. Esse, infatti, avevano più immaginazione degli uomini e pensavano che si trattasse di verità certe. E' per questo che l'illusione demoniaca, la tentazione, la vanità, la menzogna e la debolezza venivano considerate esclusivamente caratteristiche femminili e le accuse di illusa e illudente erano formulate appositamente per le donne.

L'illusione non potrebbe essere un reato maschile. Gli stessi errori per un uomo sarebbero stati considerati eresia o illuminismo. L'uomo, in oltre, è libero nella sua scelta, mentre la donna, imprigionata in una "natura" di cui non è padrona, non può che essere ingannata.

Intorno al XVII sec., molte vennero arse vive o in effige per stregoneria che era considerato il frutto dell’immaginazione di povere ignoranti. Bisogna considerare in oltre che la tortura fino al XVIII sec. era uno dei mezzi abituali per la ricerca della verità, considerata crudele, certo, ma non selvaggio. Era una pratica controllata che obbediva a una procedura ben definita e che comunque rimaneva limitata nel suo uso.

">In Spagna la maggior parte dei casi di stregoneria consistettero in casi di superstizioni, invocazioni, incantesimi e sortilegi. Il Santo Uffizio fece delle streghe una varietà di illusa, non più temuta e potente, ma folle e stolta, qualificando stupidità o demenza il verbo femminile. Le donne si impossessarono in oltre di un'elevazione individuale: non più sposa-madre, religiosa o mretrice, ma BEATA, soggetto quindi della propria scelta. Innovazione questa che però venne contrastata, oltre che dall'Inquisizione, anche dalla Chiesa in quanto le donne allora non avevano diritto di parola

 

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