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ESPLORAZIONI DI DAVID LIVINGSTONE

 

David Livingstone era nato nella più squallida indigenza a Blantyre il 9 marzo 1813 in Scozia.

Si laureò in medicina,ma,essendo figlio di un fanatico religioso,riuscì a conciliare il suo amore per le esplorazione e l’ossessione del padre diventando missionario presso la società missionaria di Londra.

Fu mandato a Kuruman in Beciuania (l’attuale Botswana)

 

 

Arrivò a est del Capo di Buona Speranza, poi arrivò a Kuruman, ma non fu soddisfatto del lavoro del capo capo della  missione e quindi decise di fondarne una nuova. Attraversò i territori del Botswana, confinante con il deserto del Kalahari.

Cercando una via fluviale che collegasse l’Africa continentale con l’Atlantico e con l’Indiano e che diventasse una grande via per il commercio britannico, trovò lo Zambesi.

 

Finanziato e accompagnato dalla tribù dei Mokololo,che vivevano nella regione tra lo Zambesi e il suo affluente Chobe, Livingtone partì l’11 novembre 1853  e per ragioni note solo a lui non seguì verso oriente seguendo il fiume,ma andò verso nord-ovest attraversando le foreste del Batotseland e dell’Angola.

Arrivò a Luanda e poi continuò verso la costa ma,pur vedendo in lontananza l’oceano, fu ritrasportato a Luanda perché gravemente malato.

Già era diventato famoso in Inghilterra per la difficile esplorazione compiuta. Volle però avviare un’altra spedizione verso est,apparentemente il fine di questa ulteriore impresa era di dare al commercio inglese una possibilità di scelta attraverso diversi itinerari nell’interno,ma il vero scopo di Livingstone era ovvio:voleva diventare il primo europeo ad attraversare il continente africano.

Ritornò dai Mokololo e il 3 novembre 1855 era già pronto a riprendere il suo itinerario transcontinentale di 4.000 chilometri. Percorrendo lo Zambesi arrivò a delle cascate che rinominò come “cascate Vittoria”in onore della regina Vittoria.

Superò anche questo ostacolo e, impaziente di raggiungere la costa,scelse una strada più corta,e non scoprì le rapide di Quebrabasa. Fu riportato in patria da una nave perché fosse acclamato come un eroe e un grande esploratore.

Ritornato in Africa, scoprì che lo Zambesi non era una fiume navigabile. Dato che le sue ultime spedizioni non avevano portato alcun risultato, arrivò l’inevitabile lettera di richiamo in patria del ministero degli esteri. Livingstone fu di ritorno in Africa prima di quanto sperasse;infatti nel 1865 fu inviato a Zanzibar nella veste non ufficiale di console inglese per l’Africa centrale.

Nell’aprile del 1866 sbarcò alla baia Ruvuma,al confine tra Mozambico e Tanzania,per cercare la soluzione di un antico mistero:l’ubicazione delle sorgenti del Nilo.

Si diceva che il Nilo scorresse per metà a nord verso l’Egitto e per metà a sud. Livingtone aveva già esplorato il ramo meridionale, lo Zambesi,e gli restava l’esplorazione di quello settentrionale perché la sua immortalità fosse assicurata.

Il lago Bangweulu, in Zambia settentrionale, raggiunto da Livingtone nel 1868, si rivelò una putrida palude pullulata di sanguisughe.

Risalì la regione accompagnato da alcuni Arabi e assistette ad una scenario di morte,che consisteva nella tratta degli schiavi degli arabi,rispetto alla quale quella portoghese vista in Angola non era niente.

Il fiume Lualaba che scorreva verso nord, convinceva sempre di più l’esploratore di aver trovato il corso superiore del Nilo.Stette male e non potette continuare la spedizione, finché non si riprese e raggiunse finalmente il corso del fiume a Nyangwe (nell’attuale Zaire).

In quel punto il fiume scorre verso il nord e Livingstone cominciò a progettare una spedizione in canoa per accertare se lo stesso Lualaba o qualcuno dei suoi affluenti avesse come sorgenti le favolose fonti che lo ossessionavano ogni giorno di più.

Il primo maggio 1873 i suoi servitori lo trovarono inginocchiato sulla sua branda,in una località sulla riva  meridionale del lago Bangweulu,dove si era recato per un’ulteriore indagine sulle sorgenti del Nilo, era freddo e rigido già da molte ore.

Più si esaminano gli errori svolti da Livingstone,e più la sua personalità viene esaltata:egli fu indubbiamente un grande uomo,quasi sovraumano nella sua tenacia,un grande individualista,sinceramente dedito, nel suo intimo, a quello che chiamava “il sollievo delle miserie umane”.

Il suo corpo dopo un lunghissimo trasferimento dall’africa fu sepolto nell’abbazia di Westminister e ricevette gli altissimi onori di tutti i gradi di Inghilterra.

(Calanchini e Campogrande, 5^B)

Bibliografia: www.etosha.it/Livingstone.htm - Google - immagini