I racconti del colonialismo

Radici

Shaka Zulu

Cuore di tenebra

Il crollo

L'arco dei traditori

Il mio nome è Rigoberta Menchù

La morte di Artemio Cruz

L'odore dell'India

Passaggio in India

La grande proletaria si è mossa

Lord Jim

Colpo di luna

 

 

I personaggi

Stanley

Gordon

Livingstone

Colombo

 

 

 

  Di Foster

Foster ambienta la vicenda negli anni venti, quando l’ impero britannico è ancora in pieno splendore, ma i contrasti sociali, più che politici, tra Inglesi e Indiani cominciano a farsi sentire sulle piazze. Sicuramente il romanzo presenta note di anti-razzismo e di solidarietà per la nazione indiana. La realtà di Foster è complessa, implica anche il sentimento di sudditanza psicologica vissuto da Indiani, Musulmani e Induisti verso i propri conquistatori e verso l’ occidente in generale.  “Passaggio in India” accentua lo scontro tra due società: quella britannica e quella indiana. Il contrasto mette in evidenza la diversità culturale dei due popoli: gli Inglesi nei club e gli Indiani nella natura. Chandrapore, presidio di media importanza del Britsh Raj, vede schierati su fronti opposti la piccola comunità coloniale, “garbatamente” razzista poiché ipocrita nei confronti degli Indiani , e pronta alla ferocia, e la folla indiana inizialmente non ancora persuasa dal diritto di indipendenza.

Alcuni personaggi cercano di fare da cerniera tra queste due popolazioni: Adela Quested, Mrs Moore, una vecchia saggia ma egoista, il professor Fielding, predicatore inascoltato, unica persona che si rende conto dell’impossibilità di appacificazione tra le due civiltà, il medico musulmano Aziz e il vecchio indù Godbole.

I tre inglesi hanno il proposito sincero di conoscere gli indiani, ma quando varcano il fronte delle apparenze e penetrano nei luoghi del mito e del mistero, esemplificate nelle grotte di Marabar, celebri per i misteriosi suoni che vi si formano, non si trovano più sorretti dal loro illuminismo e dalla loro fede liberale. Un fenomeno storico, come quello dell’impero britannico in India, non avrebbe potuto risolversi con una compenetrazione etnica, perché si trattava di due mondi intellettivamente inconciliabili.

La parte indiana vede schierati Aziz e Godbole, due personaggi tra loro diversissimi: uno musulmano e l’ altro indù. Aziz è l’ espressione del candore, della disponibilità rispetto all’ipocrisia e alla spietata ottusità del dominatore, cerca credito tra i colonizzatori con eccesso di ossequità. Coinvolto nel dramma alla fine si trasforma e acquista coscienza della sua indennità. Godbole, il saggio indù, è il personaggio più complicato da capire: egli rappresenta il modello caratteristico dell’uomo induista. Alla domanda di Fielding, se ritenga Aziz autore del tentativo di violenza carnale nei confronti di Adela, egli preferisce astenersi. Infatti la sua convinzione è che l’ uomo non debba agire per migliorare il mondo ma per uscirne e ricongiungersi con la realtà spirituale.

Lo stesso finale del libro, è un simbolo del contrasto culturale: Aziz e Fielding si trovano nel Kashmir autonomo, dove il medico esercita la professione e mentre cavalcano assieme e cercano di stringersi la mano o di scambiarsi un abbraccio affettuoso, i loro cavalli non vogliono avvicinarsi. Fielding domanda: “Possiamo essere amici?” Aziz risponde: “Non ancora. I cavalli non se lo augurano, le rocce non se lo augurano, io non me lo auguro”. E’ un finale simbolico, per Foster negli anni 20 non era ancora possibile, anche se auspicabile, l’amicizia tra oriente e occidente.

(Consiglio - Telari - Faggioli, 5^B)