I racconti del colonialismo

Radici

Shaka Zulu

Cuore di tenebra

Il crollo

L'arco dei traditori

Il mio nome è Rigoberta Menchù

La morte di Artemio Cruz

L'odore dell'India

Passaggio in India

La grande proletaria si è mossa

Lord Jim

Colpo di luna

 

 

I personaggi

Stanley

Gordon

Livingstone

Colombo

 

 

 

Colpo di luna di G.Simenon

Il romanzo di Simenon, Colpo di luna, scritto nella prima metà del 1900, non presenta  la colonizzazione come tema centrale, ma come sfondo di una storia ricca di passioni e avventure, ambientata alla fine del 1800. Un giovane francese, Joseph Timar, parte per il Gabon con tutte le buone intenzioni di un degno colonizzatore. Ritrovatosi coinvolto nello spiacevole episodio dell’uccisione di un nero, entrato in una travagliata storia d’amore, conosciuti gli aspetti più amari della colonizzazione, come il maltrattamento dei neri, Timar scopre quali orribili regole si celano dietro il colonialismo. 

L’Africa vista da Simenon fa trasparire gli aspetti più sgradevoli della colonizzazione: fra i colonizzatori infatti sembra prevalere una sorta di codice in base al quale i bianchi uccidono i neri,ma sono i neri a doverne comunque rispondere. È questa la soluzione adottata in un paese caratterizzato da continue uccisioni per la sopravvivenza; lo stesso protagonista del racconto infatti dice:” Qui ci si ammazzava con innocenza, ecco com’era! I bianchi ammazzavano i neri, e i neri si ammazzavano fra loro, talvolta- ma di rado- assalivano un europeo senza cattiveria! perché bisogna pur vivere!“

Inoltre Simenon descrive uno sfondo tipicamente coloniale che racchiude in sé anche la sua opinione generale riguardo l’Africa di quei tempi: la foresta è simbolo della caratteristica selvaggia dell’africa nera, il caldo torrido sempre presente a cui gli europei non sono abituati, una vita strettamente legata al consumo di alcol, e le numerose malattie che minano la sopravvivenza dei colonizzatori. A questo possiamo aggiungere una scena particolare che colpisce il lettore e il protagonista:” [….] era anche una tipica scena di vita coloniale: la piroga, Timar a prua, in completo bianco, il casco di sughero in testa- senza dirgli niente i neri gli avevano costruito una tettoia di foglie di banano che gli dava un’aria, se non proprio di regalità, almeno di importanza-e poi per tutta la lunghezza della piroga, i rematori, nudi o seminudi, in piedi uno dietro l’altro.”

Il triste e amaro punto di vista di Simenon riguardo la colonizzazione prevale tra le righe, per tutto il racconto in modo indiretto ma percettibile, lasciando nel protagonista e quindi nel lettore un’immagine sconcertante dell’Africa. Pertanto Timar conclude la propria esperienza esclamando: ”l’Africa non esiste! l’Africa non esiste!”

(Caterina Di Felice, Giulia Gibiino)