I racconti del colonialismo

Radici

Shaka Zulu

Cuore di tenebra

Il crollo

L'arco dei traditori

Il mio nome è Rigoberta Menchù

La morte di Artemio Cruz

L'odore dell'India

Passaggio in India

La grande proletaria si è mossa

Lord Jim

Colpo di luna

 

 

I personaggi

Stanley

Gordon

Livingstone

Colombo

 

 

 

LEOPOLDO II E IL CONGO

 

Verso  la fine della seconda metà dell’ Ottocento , nella rivalità delle grandi potenze per il possesso dei territori  africani , entrò anche il Belgio per iniziativa del suo re Leopoldo II,uomo ambiziosissimo e grande diplomatico.Altri due uomini di notevole valore contribuirono alla formazione del Congo:David Livingstone ,missionario ed esploratore ,compì nell’Africa centrale numerosissime esplorazioni e scoperte che diedero le prime conoscenze dell‘aspetto geografico e delle popolazioni di quelle terre ;Henry Stanley,giornalista coraggioso e intelligente , proseguì le esplorazioni dell’inglese e, in un secondo tempo ,organizzò imprese di sfruttamento dei ricchi territori scoperti.

Le cause che spinsero Leopoldo II a conquistare il Congo furono principalmente economiche ma anche ideali e politiche.Il re belga occupò in poco tempo il bacino del Congo e si rese conto che , come sovrano di questo immenso territorio che separava la costa occidentale da quella orientale e le regioni settentrionali da quelle meridionali , poteva impedire a ciascuna delle grandi potenze di riunire i suoi possedimenti e ne approfittò per creare il suo ”Stato” personale.Nel 1885 re Leopoldo II fece riunire a Berlino una conferenza che proclamò la parte del Congo da lui occupata ”Stato indipendente del Congo”. Lo sfruttamento del grande territorio proseguì sempre più intensamente ; i prodotti di maggior interesse erano il caucciù , l’olio di palma , l’ avorio  e la gomma , migliaia di elefanti vennero uccisi in quel periodo per ricavare dalle loro zanne l’avorio;dopo la sua conquista il re belga sfruttò le popolazioni a livelli disumani, installò basi militari lungo il fiume Congo. Leopoldo impose inoltre ad ogni villaggio la consegna di gran parte dei prodotti agricoli e del bestiame, a questo scopo istituì un servizio di vigilanza garantito da guardie locali e introdusse agenzie amministrative presso le quali ciascun villaggio doveva consegnare i prodotti richiesti .Ma la più grande ricchezza del Congo  si rivelò nel sottosuolo: vennero infatti estratte ingenti quantità di oro, rame diamanti, stagno , carbone e ferro. 

L’ultimo atto della conquista belga si ebbe nel 1908,allorché per volere di Leopoldo II, il parlamento approvò una legge che faceva del Congo una colonia belga .Alla fine della Seconda Guerra Mondiale il Belgio ottenne anche il mandato sui territori del Ruanda e del Burundi.

Gli anni successivi videro aumentare progressivamente le produzioni agricole e minerarie, mentre si consolidava sempre più il dominio belga. Il re era rappresentato da un governatore generale,che governava sulle sei province in cui il Congo  venne diviso.Nel 1927 la sua capitale vene spostata da Boma a Leopoldville.Lo sfruttamento sempre più intenso del territorio , sviluppatosi ancor di più dopo la Seconda Guerra Mondiale con l’intervento di capitali americani,determinò naturalmente la crescita di città e di vie di comunicazione , e lo sviluppo di notevoli industrie.Nel 1960 il Belgio concesse l’indipendenza al Congo.

LO SFRUTTAMENTO DELLA GOMMA

 Lo sfruttamento della gomma in Congo avveniva attraverso la schiavizzazione delle popolazioni locali.Gli indigeni il più delle volte dovevano compiere ogni due settimane un viaggio di un giorno o anche più per raggiungere nella foresta un luogo che ospitasse una quantità sufficiente di alberi da gomma.

Qui conducevano una misera esistenza: era necessario costruire un riparo temporaneo,molte volte si era sprovvisti di cibi ed esposti alle intemperie del clima tropicale e agli attacchi di bestie feroci. Dopodiché bisogna portare il raccolto all’ agenzia dell’ amministrazione ( o della compagnia) che si occupa dell’estrazione della gomma.Lo sfruttamento della gomma portò quindi alla nascita di un mercato sempre più in crescita in concomitanza con lo sviluppo della produzione di pneumatici

 (Cirulli - Consiglio, 5^B)