RISORGIMENTO

Adelchi


In questa tragedia Manzoni rappresenta vicende e personaggi storici, poiché è convinto che compito principale dello scrittore sia la fedeltà al "vero", alle "grandi lezioni della storia". L’invenzione del poeta deve limitarsi a ricostruire i pensieri e i sentimenti che hanno accompagnato le azioni degli uomini e che gli storici non possono conoscere. Anche in quest’opera il Manzoni si propone di unificare sentimenti religiosi e sentimenti civili in un solo risultato; di creare un’arte religiosa si, ma che abbia una coscienza storica non meno sentita di quella laica.

La trama

Le vicende rappresentate nell’Adelchi si svolgono nel contesto della guerra del 772-774 tra i Franchi e i Longobardi. Carlo, re dei franchi, ha ripudiato Ermengarda, figlia di Desiderio, re dei Longobardi, e sorella di Adelchi. Quando la regina ripudiata torna dal padre, alla corte di Pavia, Desiderio giura di vendicarsi. Fallito un accordo col Papa, cui i Longobardi avevano softrafto alcuni territori, si giunge alla guerra coi Franchi. L’esercito di Carlo, varcate le Alpi attraverso un valico indifeso indicatogli dal diacono martino, sorprende gli avversari e li sconfigge, nonostante la strenua difesa di Adelchi. Nel convento di Brescia, dove si era ritirata, Frmengarda trova nella morte la pace desiderata. L’avanzata dei franchi è inarrestabile. A Verona, Adelchi, coi pochi uomini rimastigli fedeli, tenta una disperata resistenza e viene ferito a morte. Adelchi, morente, e portato nella tenda di Carlo, dove si trova, come prigioniero, anche Desiderio.

Le idee e i personaggi

Di fronte ai personaggi che seguono le leggi di violenza del potere stanno altri, chiamati ad un diverso destino. Il dolore e la sventura pongono tra gli oppressi Adelchi ed Ermengarda, discesi dalla "rea progenie" degli oppressori, e sono il segno della Grazia, suggello degli eletti, speranza di salvezza eterna: questo il messaggio religioso.

Inoltre, nel dialogo tra il figlio, il padre e il re nemico si condensa il senso della tragedia: il mondo è governato da una forza feroce che si fa chiamare diritto e che nasce invece dall’ingiustizia e si perpetua con la violenza sanguinaria. Perciò non è possibile detenere il potere senza aumentare il male e il dolore; non vi è spazio per azioni nobili o buone: o si è vittime o si è carnefici.

Il messaggio politico

Con la sua tragedia, sebbene attraverso la finzione storica, il Manzoni intende lasciare ai contemporanei una precisa indicazione: si decidano gli italiani ad uscire dal ruolo di "volghi dispersi" e non si aspettino aiuto dagli stranieri, messaggio riscontrabile nel coro dell’atto III dell’Adelchi.

(Federica Guaraldi)