BONONIA

Prima e durante la fondazione a Rimini di una colonia latina nel 268 a.C. i rapporti dei mercanti e degli esploratori che l’esercito legionario inviava verso settentrione furono attentamente letti dagli stati maggiori. Rimini serviva a consolidare la presenza romana sull’Adriatico di mezzo, ma anche a chiudere saldamente all’imbocco della grande pianura romagnola e padana ogni accesso alle popolazioni del nord verso la penisola, almeno nel settore del valico di Gradara, la valle del Marecchia.

Non poteva sfuggire ai Romani che la sicurezza della penisola non era garantita se non si giungeva a controllare alcune delle vallate pił larghe dell’arco appenninico; fu comunque dopo la positiva conclusione della Guerra Punica e le definitive vittorie sui Galli Boi del 196 e del 191 a.C. e al seguito della confisca di larga parte dell’ager boicus che il senato romano votņ la fondazione di Bononia nel 189 a.C. .

Da Rimini a Bologna i nuovi insediamenti si avviano ad una vita tranquilla in un territorio ormai decisamente pacificato. Non cosi le colonie a ponente di Bologna, che per diversi anni devono fronteggiare ancora tribł ostili di Liguri, sempre pronte a scendere dalle montagne nella pianura per distruggere e far razzia. Ne sono elementi fondamentali una rete di vie di comunicazione, essenziale e permanente, agibile in tutte le stagioni, una serie di centri abitati ubicati e organizzati razionalmente, e la suddivisione delle terre da porre a coltura secondo una maglia di particelle regolari, con strade poderali e fossi di scolo ai margini. Il paesaggio agrario č cosģ composto da particelle di forma quadrata, ciascuna di settecento metri di lato, e nel loro interno comprendenti cento aree di due iugeri ciascuna: di qui il nome di "centuriazione" dato all’operazione di suddivisione del terreno.

La fine delle 2 guerre sociali, nell’888 a.C., segna un momento importante nella vita di Bononia che cambia il suo stato giuridico e da colonia di diritto latino diventa municipio; i suoi abitanti ottengono la cittadinanza romana e con essa almeno nominalmente i relativi diritti politici. La popolazione bolognese viene ascritta alla tribł Lemonia, uno dei trentacinque collegi elettorali che ancora conservano l’antica denominazione di "tribł".

La tranquilla vita di provincia, a metą del primo secolo avanti Cristo viene scossa profondamente da una serie di avvenimenti traumatici, legati ai rivolgimenti politici e alle guerre civili che segnano la fine dell’ordinamento repubblicano. La morte di Cesare dą l’avvio ad una serie di atti di guerra, che in parte si svolgono anche a breve distanza dal territorio bononiense. Da questi atti č di certo coinvolta anche Bologna, che vede transitare ripetutamente per le sue strade eserciti romani fra di loro nemici, e sostare truppe e comandi dell’una o dell’altra fazione. Alla fine dell’Etą Repubblicana il fertile territorio bononiese fu oggetto di altri stanziamenti coloniali, prima per volontą di Marco Antonio e poi, tra il 31 ed il 27 a.C., di Ottaviano Augusto.

(Valeria Cirino, 5^A)