Comitato bolognese Scuola e Costituzione

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OGGETTO: atti di culto in orario scolastico                            Bologna 11 ottobre 2004

 

Al Direttore scolastico regionale

p.c. al Dirigente del C.S.A.

p.c. ai Dirigenti delle Istituzioni scolastiche della Provincia di Bologna

 

Gentile Direttore,

in data  13 settembre 2004 il direttore del C.S.A. ha inviato ai Dirigenti delle Istituzioni scolastiche della “Diocesi di Bologna” una nota, Prot. 515/A38,  che li invitava a far  partecipare “studenti delle rispettive Istituzioni, accompagnati dai propri docenti”  ad un “incontro di riflessione e preghiera (senza celebrazione della S. Messa) sulla strage di Beslan” con l’arcivescovo Mons. Caffarra, presso la Cattedrale di S. Pietro, il giorno 17 settembre alle ore 11, e cioè in pieno orario scolastico. 

Il nostro Comitato ha ricevuto varie richieste di intervento da parte di genitori ed insegnanti, in particolare dei Licei Righi, Minghetti, Copernico, Sabin e dell’ITIS Bellluzzi, che segnalavano l’illegittimità dello svolgimento di un atto di culto durante la normale attività didattica e la situazione di disagio creatasi all’interno delle scuole e delle classi coinvolte.

E’ infatti indiscutibile che il rito della preghiera, svolta all’interno della Cattedrale di S. Pietro e officiata da Mons. Caffarra, assuma il carattere di un rito religioso.

Lei non ignorerà al riguardo quanto stabilito dalla sentenza definitiva del T.A.R. Emilia Romagna n. 250/93, che, annullando le delibere di due consigli di circolo della Provincia di Bologna, relative alla celebrazione di atti di culto in orario scolastico, afferma che:

A)    gli atti di culto non sono in alcun modo attività scolastica e neppure extrascolastica;

B)     tali atti turbano il regolare svolgimento delle lezioni. sottraendo a tutti gli studenti coinvolti le ore di lezione previste dai programmi e dal monte ore annuale;

C)    non vale a legittimare la partecipazione la richiesta di adesione da parte degli studenti ed insegnanti, giacché l’illegittimità consiste “nell’aver consentito l’inserimento al posto delle normali ore di lezione, di attività del tutto estranee alla scuola ed alle sue attività istituzionali. Un fatto oggettivo che resta ovviamente tale, nella sua antigiuridicità, anche se si prevede la facoltà di studenti e docenti di non partecipazione.”

Le chiediamo pertanto di accertare i fatti suddetti e in particolare se la partecipazione di intere classi sia avvenuta senza chiedere alcuna autorizzazione ai genitori degli alunni coinvolti.

Le chiediamo inoltre di verificare se la partecipazione all’iniziativa sia avvenuta senza alcuna deliberazione degli organi collegiali.

Qualora ciò sia avvenuto, le chiediamo quali provvedimenti intenda adottare nei confronti del Dirigente del C.S.A e dei Dirigenti degli Istituti che hanno inviato studenti all’iniziativa.

Le chiediamo inoltre  quali iniziative intenda assumere per evitare il ripetersi di simili episodi.

In attesa di un riscontro porgiamo distinti saluti.

 

P. la segreteria del Comitato bolognese Scuola e Costituzione

 

Prof. Bruno Moretto