Quattro domande sulla scuola bolognese ai candidati alle elezioni .


Ai candidati alle elezioni comunali di Bologna

Il Comitato bolognese Scuola e Costituzione è una libera associazione, nata nel 1991, che ha per Statuto la piena applicazione del dettato costituzionale in campo scolastico.
Noi riteniamo che solo la scuola gestita da enti pubblici, laica e pluralista, possa garantire la formazione dei giovani attraverso il confronto delle diverse posizioni culturali.
Noi riteniamo che la Costituzione garantisca tale diritto primario a tutti i cittadini.

In vita delle prossime elezioni rivolgiamo ai candidati le seguenti domande, onde rendere informati i soci e simpatizzanti degli impegni degli stessi in campo scolastico:


1) visto che le scuole materne private paritarie di Bologna ricevono dal 1995 contributi comunali di circa 14 milioni di lire per classe, ai quali si sono aggiunti i contributi regionali, sempre dal 1995 e quelli statali dal 1999, per un totale di oltre 50 milioni di lire per classe, circa un miliardo di lire un totale, visto che le scuole dell’infanzia comunale e statale sono afflitte da una cronica carenza di posti, che obbliga i genitori o a tenere a casa i figli o a iscriverli alle scuole private, che non hanno scelto, chiediamo se siete disposti a investire tali fondi nel settore pubblico, facendo cessare questa aperta violazione del dettato costituzionale;

2) visto che la Giunta uscente ha introdotto un buono scuola di 2 milioni di lire per chi accede alle scuole materne private, chiediamo se intendete riformare tale provvedimento, che discrimina palesemente chi accede alle strutture pubbliche;

3) vista la situazione critica, dal punto di vista edilizio, di molte strutture scolastiche, che soffrono di mancanza di manutenzione e di gravi carenza delle norme di sicurezza, chiediamo se non ritenete prioritario un piano di intervento pluriennale;

4) vista la politica di tagli ai finanziamenti alle scuole pubbliche portata avanti negli ultimi anni, e le conseguenze che la Legge 53/03 (Legge Moratti) porterà in termini di riduzione degli interventi rivolti agli alunni disagiati e agli immigrati, chiediamo se non sia il caso che gli interventi comunali per il diritto allo studio siano rafforzati con risorse umane e finanziarie.

 

Bologna maggio 2004

LE RISPOSTE