La finanziaria per la scuola porta al taglio di 36 000 posti di insegnamento in 3 anni.

Questo comporta:

la chiusura delle esperienze didattiche innovative
la riduzione delle esperienze di laboratorio ( interculturale e di alfabetizzazione, informatica, inglese, … )
la riduzione del sostegno didattico ai bambini e ai ragazzi in situazione di handicap, con svantaggio sociale, agli alunni e alle alunne stranieri

A causa del blocco degli organici nella nostra provincia, a fronte di un forte incremento demografico, 600 famiglie rischiano di essere escluse dalla scuola dell'infanzia.

Nel giro di pochi anni il tempo pieno alle elementari e il tempo prolungato alle medie, scelto da un crescente numero di famiglie, scomparirà di fatto come servizio statale.

Alle superiori e alle medie aumenteranno il numero di alunni per classe.
Gli insegnanti assenti non verranno sostituiti per assenze inferiori ai 15 giorni.
Si ridurrà la scelta tra gli indirizzi negli Istituti tecnici e professionali.


PER LA SCUOLA PUBBLICA STATALE, LAICA, PLURALISTA, GESTITA IN MODO DEMOCRATICO E COLLEGIALE, CHE GARANTISCA MOLTO A TUTTI, DI PIÙ A CHI È MAGGIORMENTE SVANTAGGIATO.


No ai tagli previsti per i prossimi 3 anni nella finanziaria

- Reintegro dei posti in organico di fatto alla riapertura delle scuole di insegnati e personale ausiliario.
- La domanda di tempo - scuola e di qualità deve essere soddisfatta dallo stato senza interventi sostitutivi di enti locali e privati.
Questo significa niente più liste d'attesa nella scuola dell'infanzia, tempo pieno e tempo prolungato secondo le richieste delle famiglie, laboratori per sperimentazioni didattiche, per alunne e alunni stranieri, per le situazioni di disagio sociale e culturale.
- Nessun taglio al sostegno per i portatori di handicap.
- Sostituzione con supplenti dei docenti anche per periodi inferiori a 15 giorni.

No alla riforma Moratti

Rifiutiamo la scelta precoce tra istruzione e avviamento professionale e l'ingresso anticipato alla scuola dell'infanzia e alla scuola elementare.
No alla legge delega
La scuola deve essere al centro di un confronto vero e democratico che parta dalle scuole e coinvolga tutta la società civile.

No al finanziamento della scuola privata

Gli investimenti vanno finalizzati al potenziamento e al miglioramento della scuola pubblica statale, che è la scuola di tutte e di tutti, indipendentemente dagli orientamenti ideali, politici o religiosi di ciascuno.