Al Presidente della Repubblica

All'amministrazione provinciale di Bologna e Modena

All'amministrazione Regionale Emilia Romagna

Alla Sovrintendenza scolastica regionale.

 

MOZIONE  DI  SOLIDARIETA' INCONDIZIONATA A CHI DIFENDE LA LAICITA' DELLA SCUOLA

 

Il giorno 26 settembre 2008 in occasione della preparazione della cerimonia di inaugurazione dell'Istituto Marconi di Pavullo (MO) il Dirigente Scolastico dello stesso Carlo Prandini riceveva una bozza delle attività che prevedeva lo svolgimento della benedizione cattolica.Nel suo ruolo di Dirigente Scolastico dell'Istituto, date le diverse presenze etniche  e religiose della scuola, facendo riferimento agli articoli 7 e 8 della Costituzione  che stabiliscono la separazione tra Stato e Chiesa, nonchè alla sentenza definitiva 250/93 del TAR dell'Emilia Romagna che chiarisce l'impossibilità di effettuare atti di culto nelle istituzioni scolastiche,  ha concordato verbalmente  con i referenti dell'Amministrazione Provinciale che il parroco di  Pavullo sarebbe stato invitato alla cerimonia senza officiare alcun rito religioso, facendo rispettare quanto preventivamente concordato.

Tale presa di posizione, nonostante assunta sulla base di precisi riferimenti giuridici e costituzionali ha suscitato non solo molte critiche da parte di parlamentari che alla difesa della laicità delle istituzioni dovrebbero essere preposti , ma perfino una interrogazione parlamentare.

> Esprimiamo  la nostra incondizionata solidarietà al Dirigente Scolastico Carlo Prandini ritenendo che:

> 1) il fatto che esponenti del mondo politico si siano schierati a favore della benedizione, attaccando il Dirigente Scolastico, rappresenta una regressione politica e culturale perchè in contrasto col principio di laicità che dovrebbe ispirare tutte le istituzioni;

> 2) la richiesta di un’interrogazione parlamentare da parte di chi dovrebbe difendere la laicità dello stato è un'inaccettabile azione intimidatoria nei confronti di un Dirigente Scolastico (peraltro al suo anno di prova), teso soltanto a garantire, nel pienissimo rispetto del proprio ruolo istituzionale, il rispetto dello spirito laico della nostra costituzione;

3)l'istanza della religione cattolica di esigere un’esclusività al di fuori del proprio ruolo di culto va assolutamente disattesa qualora in conflitto con istanze istituzionali

4) non può essere rilevante il fatto che i docenti dell’istituto o la maggioranza dei cittadini fossero a favore della benedizione.Un Dirigente Scolastico che rappresenta la scuola come istituzione, proprio in virtù di detta rappresentanza,non può chiedere a nessun componente di omologarsi alla dimensione religiosa ed accettare un atto simbolico sull’esclusività del cattolicesimo.

 

Se si tiene presente, oltrettutto, che il D.S. Carlo Prandini è tra l’altro cattolico e unito in matrimonio religioso in Chiesa l’anno scorso, appare stridente la discrasia tra chi porta avanti con rigorosa correttezza istituzionale il proprio dovere di Dirigente Scolastico e coloro che trascurando  la laicità come valore della società ,prendono di mira una persona per aver applicato un principio di legalità.