CULTURA, SCUOLA, UNIVERSITÀ E RICERCA: PIÙ AUTONOMIA, PER L'EQUITÀ E L'ECCELLENZA


di www.partitodemocratico.it

 

Il programma di governo del Pd

4 - DODICI AZIONI DI GOVERNO

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. CULTURA, SCUOLA, UNIVERSITÀ E RICERCA: PIÙ AUTONOMIA, PER L'EQUITÀ E L'ECCELLENZA

a) Scuola: quattro obiettivi precisi

1
. Assicurare il successo educativo a tutti i ragazzi fino ai sedici anni.

2. Portare al diploma almeno l’85% dei nostri ragazzi, e comunque fare sì che nessuno lasci i percorsi di istruzione senza una qualificazione spendibile sul mercato del lavoro.

3. Proseguire l’azione per ridare peso e valore, accanto ai licei, agli istituti tecnici e professionali di stato, in un sistema nazionale, articolato sul territorio, di istruzione tecnica, anche di livello superiore.

4. Integrare l'educazione all'arte, dalle scuole primarie all'università, aumentando le forme di cooperazione tra sistema dell'istruzione e sistema culturale.

b) Autonomia fa migliore educazione

Realizzare un nuovo salto nell'autonomia degli Istituti scolastici, facendo leva sulle capacità manageriali dei loro dirigenti, all'interno di organi di governo aperti al contesto sociale e territoriale; sulla piena responsabilità degli insegnanti nel definire - nel quadro di regole generali di funzionamento del sistema e di indirizzi nazionali - gli specifici contenuti dell'insegnamento; sulla valutazione sistematica dei risultati; sulla possibilità effettiva dei genitori di scegliere sul territorio la scuola cui iscrivere i figli e di partecipare consapevolmente alla sua gestione. Le scuole dell’autonomia devono essere più libere, condizione essenziale per poter essere valutate. Devono poter disporre della flessibilità necessaria nell’orario, nella promozione della formazione degli insegnanti (anche attraverso periodi sabbatici) e nella gestione degli organici, per reggere l’innovazione didattica e organizzativa necessaria. In questo quadro, va pienamente valorizzata la professionalità docente, avviando una vera e propria carriera professionale degli insegnanti, che valorizzi il merito e l’impegno.

c) Più ore di matematica

Nel contesto di un'azione volta a rafforzare le fondamentali competenze di base, accrescere le competenze matematiche e scientifiche dei nostri studenti, anche attraverso un ampliamento delle ore di insegnamento e un programma straordinario di reclutamento di insegnanti, in modo tale da compensare, entro la Legislatura, il gap di conoscenze specifiche rispetto alla media dei Paesi OCSE.
È necessario ampliare gli spazi dell'apprendimento dell'inglese e sperimentare l'insegnamento in inglese di una materia curricolare. Dovranno essere immediatamente attivati i necessari corsi di formazione degli insegnanti.

d) Scuole belle ed aperte, anche ai nonni

Lo stato di abbandono e di scarsa manutenzione degli edifici scolastici è molto grave. Il Governo Prodi ha visto giusto lanciando il programma nazionale per l’edilizia scolastica. Ci sono risorse non solo per riqualificare le strutture esistenti, ma per farne i luoghi più belli e accoglienti del quartiere, con architetture nuove, attrezzature didattiche di qualità, strumenti tecnologici e ampia dotazione di servizi.

Ciò consentirà di svolgere meglio prima di tutto la funzione scolastica, accorpando nello stesso edificio diversi cicli e indirizzi formativi, in veri e propri "campus della scuola dell’obbligo".

Dopo la ristrutturazione, questi patrimoni pubblici dovranno essere utilizzati al massimo grado, tenendoli aperti giorno e sera. Innanzitutto, per riportare anche i genitori e gli adulti a studiare. Possono diventare centri di iniziative contro l’evasione dell’obbligo scolastico e per il recupero di ragazzi in difficoltà. Dalla musica, al teatro, all’arte, al multimediale, tutte le forme di espressione culturale dei giovani devono trovare nel campus la propria casa di produzione. Dalla formazione di piccole orchestre e cori, all’alfabetizzazione tecnologica della cittadinanza e per l’accesso ai nuovi servizi di e-government, creando anche le condizioni di scambio tra le diverse generazioni (ad esempio, impegnando i ragazzi ad educare i nonni all’uso di internet). Cento di questi "campus" dovranno essere pronti per il 2010.

e) Scuola primaria e sport

Estendere a tutta la scuola primaria l’introduzione della pratica motoria nel ciclo curricolare. Adottare la legge per lo sport per tutti destinata a disciplinare, con le Regioni e gli enti locali, il miglior funzionamento del Fondo per lo sport di cittadinanza

f) Modernizzare le Università e creare una nuova leva di ricercatori

1. L'università deve essere un motore essenziale della mobilità sociale e della crescita.

a. Riduzione del numero di sedi universitarie e promozione della la loro specializzazione in poche discipline, per raggiungere livelli di eccellenza.

b. Modernizzazione delle Università italiane, esaltando la loro autonomia finanziaria, introducendo forme sistematiche di valutazione efficace dell'utilizzo di risorse, incentivi e disincentivi, aumentando la competizione tra gli atenei. Vogliamo portare in 10 anni il trasferimento pubblico per l’università e la ricerca al livello dei Paesi più attivi e vitali nell’economia globale, ma far sì che una quota crescente, fino ad arrivare almeno 30%, sia trasferita tramite valutazione, avvalendosi dell'Agenzia Nazionale della Valutazione dell'Università e della Ricerca istituita dal Governo Prodi.

c. Nell'ambito del sistema nazionale dell'istruzione universitaria, va riconosciuta effettiva autonomia agli atenei e promossa la loro internazionalizzazione, per rompere chiusure baronali e portare l'università italiana nel novero dell'eccellenza mondiale. Ciascun ateneo deve essere libero di assumere personale docente italiano e straniero, di darsi il sistema di governo che ritiene più adeguato, di stabilire le norme per l’ammissione degli studenti, di fissare liberamente le rette.

d. Garantita la funzione pubblica dell'insegnamento universitario, va perseguita la possibilità di utilizzo del regime privatistico per i docenti nuovi assunti, agendo contemporaneamente per un rinnovamento del corpo docente universitario che abbatta l’incertezza dei lunghi precariati.

e. Più concorrenza dal lato della domanda e borse di studio spendibili in qualsiasi università. Sviluppare sistemi per la concessione di prestiti d’onore, la cui restituzione potrebbe essere collegata ai redditi conseguiti dopo la conclusione degli studi. Indirizzare il ruolo delle fondazioni bancarie verso la formazione di capitale umano, con borse di studio e investimenti a favore delle strutture.

f. Potenziamento della rete di Politecnici, che funzioni da dorsale tecnologica del Paese.

g. Progettazione e realizzazione di una grande università telematica pubblica.

h. ERASMUS effettivamente accessibili a tutti gli studenti universitari italiani, sostenendo con adeguate borse di studio coloro che provengono da famiglie non abbienti.

2. Favorire la ricerca non finalizzata, con l’obiettivo di:

a. creare una nuova leva di giovani ricercatori;

b. investire su questi ricercatori come risorsa per modernizzare il funzionamento delle istituzioni di ricerca;

c. investire nella creazione di quell’”eccesso di capacità” che è precondizione di ogni ricerca finalizzata.

Per il conseguimento di questo secondo obiettivo, serve un programma, gestito da un’agenzia indipendente, per selezionare, con criteri internazionali, 1000 giovani ricercatori (italiani e stranieri) ad alto potenziale, ai quali finanziare altrettante idee di ricerca per un periodo di dieci anni, con contratti di ricerca individuali e adeguato budget per spese di progetto (spesa preventivabile: 800-1000 milioni di euro nel decennio). Non si dovrebbero porre altre condizioni, se non la qualità scientifica dei proponenti e l’accettazione di regole di valutazione di tale qualità nel corso dell'attività.

g) Cultura: il più importante investimento

Il PD è nato sotto la spinta di una concezione vitale e non burocratica della cultura, ispiratrice di una visione alta del vivere e rivelatrice di bisogni spirituali non ancora palesati. La sua espressione concreta nella scienza, nelle arti e nel rispetto dei beni testamentari del nostro glorioso passato, è al centro degli interessi e della politica del PD. Le giovani generazioni saranno messe in grado di concepire la cultura come il più importante investimento. Ci impegnamo a riformare l’intero sistema culturale, rendendolo più produttivo e favorendo lo sviluppo di ogni suo segmento:

1. Convergenti politiche dal lato dell'offerta e della domanda di ricerca, puntando sulla modernizzazione di grandi servizi pubblici (infomobilità, energia sostenibile, beni culturali, aerospazio, e-government, infrastrutture): una frazione della domanda pubblica sempre impegnata attraverso contratti con Università o Enti di Ricerca. Realizzazione di concorsi di idee e di commissioni pubbliche di nuove opere artistiche, architettoniche e urbanistiche in tutto il territorio nazionale.

2. Crediti d'imposta automatici (vedi 8b) per le imprese che assumono "scienziati" per attività di progettazione e ricerca e progetto di venture capital promosso da Cassa Depositi e Prestiti nel settore dell'innovazione: robotica, social network, meccatronica, biotech.

3. Accrescere l'autonomia e premiare l'imprenditorialità delle organizzazioni culturali e introdurre sistemi di valutazione, per massimizzare gli effetti dei finanziamenti pubblici nel settore.

4. Istituire il Centro nazionale per il cinema e l'audiovisivo, per razionalizzare e semplificare il sistema pubblico di sostegno e promozione dell'intero settore, passando dall'attuale frammentazione delle competenze amministrative ad una gestione unitaria. A ciò concorre l'istituzione del nuovo Fondo di finanziamento per il cinema e l'audiovisivo (vedi Azione n. 12/4).