ROMA , 30/11/2008

1865 foto in piazza: a Bologna i ricercatori si fanno 'calpestare'


Milleottocentossessantacinque facce per terra. 1865 foto formato-gigante da calpestare, che tappezzano il lastricato di piazza Maggiore a Bologna: è la nuova protesta dei ricercatori universitari contro la riforma Gelmini e quelli sono i loro volti. Si sono fatti calpestare, per denunciare il fatto che in Italia anche la ricerca è calpestata.

Un sabato di manifestazioni e proteste per scuola e università in diverse città italiane: sono tre i cortei di studenti che sfileranno nel pomeriggio a Milano. Genitori e insegnanti delle scuole elementari e medie sono in piazza stamani a Roma contro la riforma della scuola. Sempre a Roma, manifestazione indetta dall'Unione degli Studenti. E poi ancora Palermo, Parma, Venezia...

Bologna

Piazza Maggiore a Bologna interamente ricoperta di foto in formato gigante delle facce di ricercatori italiani "da calpestare". È il modo per simboleggiare lo stato della ricerca in Italia scelto dal gruppo del Cnr e Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) di Bologna, che ha dato vita all'iniziativa «La ricerca calpestata», interamente autofinanziata, per uscire dalle aule e dai laboratori, e sensibilizzare i cittadini: hanno tappezzato il Crescentone di Piazza Maggiore con le loro fotografie, invitando i passanti a camminarci sopra.

Più che una manifestazione (durante la quale sono state ribadite le ragioni della protesta contro i tagli alla ricerca e all'Università) l'iniziativa è stata una festa. Ai lati della piazza i ricercatori hanno presentato una serie di esperimenti, cercando di spiegare in maniera semplice e divertente alcuni principi della fisica e della chimica.





Milano

Manifestazione nel pomeriggio a Milano contro la riforma del ministro Gelmini. Tre cortei di studenti e insegnanti sono partiti intorno le 15.20 verso piazza Duomo a Milano. All'iniziativa - secondo gli organizzatori - hanno preso parte almeno 15mila persone che si erano date appuntamento in tre punti diversi della città: Piazza Lima, Porta Romana e Piazzale Baracca.
I tre serpentoni sono aperti da camion con impianti di amplificazione: infatti in Duomo è prevista una festa con animatori, bande musicali, giocolieri e saltimbanchi. Alla protesta prendono parte studenti medi e universitari, ricercatori, professori, genitori, bambini, personale tecnico amministrativo Ata e maestre di ReteScuole. Il tema della manifestazione: "Io non ci sto. Il futuro è di chi lo ricerca".

Ma i temi della scuola e la contestazione in blocco della riforma attuata dal governo, non sono i soli argomenti del corteo: alcuni partecipanti contestano anche la politica del ministro Brunetta e pubblicizzano lo sciopero generale del 12 dicembre proclamato da Cgil e su una piattaforma diversa anche dai sindacati di base.



Palermo

Nuova ondata di iniziative a Palermo del mondo universitario contro la riforma del governo. Occupato da ieri sera il corpo centrale della Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo in coincidenza il progetto «Le 5 giornate di Palermo», evento nato dalla collaborazione degli studenti di molte facoltà con un fitto calendario di seminari, proiezioni e momenti di incontro su questioni come la didattica, la scuola, il precariato, i beni comuni, le comunità migranti. E martedì, alle 11, occupazione simbolica in contemporanea delle presidenze di tutte le facoltà, mentre alle 15.30 è in programma una riunione del tavolo politico di ateneo nella sala del consiglio di Ingegneria.

Intanto sabato le iniziative sono iniziate alle 9 con l'assemblea cittadina dal titolo «Lotte territoriali e difesa beni comuni»; alle 15.30 volantinaggio per informare sul valore della ricerca italiana, al gazebo di piazza Politeama; alle 16 manifestazione cittadina indetta dal Coordinamento dei docenti delle scuole di Palermo, contro le leggi 133 e 169 e i regolamenti «che smantellano tutti gli ordini di scuola, i tagli al sostegno, il "licenziamento dei precari", con partenza da piazza Croci. Alle 18 «Verso lo sciopero generale del 12 dicembre»; alle 20 cena sociale. Domenica alle 9.30 assemblea cittadina sul mondo della scuola, alle 15.30 tavolo di discussione sul bilancio d'ateneo e alle 16 assemblea cittadina su «Precarietà e mondo del lavoro».

Roma

Si sono dati appuntamento alle dieci del mattino, portando striscioni issati davanti alla «Bocca della verità» con impressi slogan contro la riforma Gelmini ed hanno allestito piccoli laboratori per far trascorre agli studenti delle elementari, medie e licei, una giornata di scuola all'aperto all'insegna però della protesta: i sostenitori del Coordinamento «Non rubate il futuro» sono scesi in piazza ad un mese esatto dal voto del Parlamento che ha convertito in legge il decreto 137 che prevede, tra l'altro, il maestro unico. Sul palco si sono alternati gli interventi di consiglieri dei vari municipi, di docenti e genitori. Alla manifestazione alla quale, secondo gli organizzatori, hanno aderito circa 700 persone, erano presenti fra gli altri, anche l'onorevole Maria Coscia e il vicepresidente della Commissione Scuola, Sanità Cultura e Sport del Comune di Roma. È stato osservato un minuto di silenzio per ricordare il ragazzo deceduto nel crollo del soffito nel liceo «Darwin» di Rivoli. E per un altro minuto, a tutti gli studenti, con grande gioia dei piccoli, è stato consentito di manifestare con pentole, coperchi e sonagli vari, il disappunto verso le nuove norme.

Parma

Un sabato mattina al mercato, a volantinare con grembiulino blu e fiocco giallo: così alle 10 di sabato è iniziata la giornata di mobilitazione della scuola a Parma. Alle 11 la lezione del prof. Claudio Corradini (facoltà di chimica) nel chiostro della facoltà di Lettere su "La chimica nel piatto"; quindio laboratorio di disegno per bambini e bambine. Alcuni coristi eseguiranno alle 16,30 (Aula dei Filosofi del Palazzo Centrale dell'Università) un preludio musicale in memopria di Vito, lo studente rimasto ucciso a Rivoli dal crollo della scuola. La musica introdurrà l'assemblea cittadina sulla scuola - dalla materna all'università - cui sono stati invitati politici di maggioranza e opposizione.