Maurizio Oliva, Jeffrey Johnson
Internet testualità configurazione.
Alla ricerca di una narrativa interattiva non-lineare


Introduzione: la tecnologia struttura la narrativa

Negli ultimi due o tre anni la convergenza e lo sviluppo in accelerazione delle tecnologie di comunicazione interpersonale hanno dato luogo a tre fattori importanti che plasmano un nuovo medium, fortemente caratterizzato dalla tecnologia utilizzata. Il primo fattore, in ordine di importanza, è che il nuovo medium è distribuito via Internet, e Internet è globale, ossia è diffuso a livello mondiale e permette la condivisione delle risorse (Matrix); è ubiquo cioè arriva o arriverà presto dovunque e permetterà accesso universale (Anderson); è interattivo, cioè permette all'individuo di comunicare a due sensi con altri individui o gruppi di individui, in maniera diretta o mediata attraverso vari tipi di server; Internet inoltre è veloce, sia nella comunicazione sincrona che in quella asincrona, è economico e, soprattutto, conferisce all'individuo un potere immediato di comunicazione che non ha precedenti nella storia umana; infine Internet è multilingue e multiculturale, nonostante la forte ipoteca della lingua angloamericana sulle sue origini. La convergenza delle tecnologie di comunicazione e la legge secondo cui è più economico adattare l'interfaccia alle aspettative, alle capacità e ai desideri che l'utente già possiede, vale a dire a un orizzonte già storicamente acquisito, insieme alla legge di mercato che richiede una diffusione capillare nel mercato dei possibili utenti, faranno sembrare l'uso dei computer-internet simile a quello di un televisore col telecomando. Il secondo fattore è la natura multimediale del nuovo medium, che possiede la capacità di veicolare immagini, testo scritto e suono. Si tratta di una capacità che è ancora lontana dal suo pieno sviluppo ma le cui potenzialità sono già evidenti. Il terzo fattore è la struttura ipertestuale, che è probabilmente ciò che ha attirato la maggiore attenzione dal punto di vista teoretico. La struttura ipertestuale determina una distribuzione non-lineare dell'informazione, libera il lettore da una successione predeterminata (Landow) ed è stata riassunta perfettamente nell'interfaccia World Wide Web (WWW) dall'azione di puntare e fare clic con il mouse, che costituisce l'operazione fondamentale per la navigazione in rete.

Benché il nuovo medium sia ben lontano dalla maturità, ha già sviluppato un nuovo linguaggio, e un tipo di testualità che non può essere mai completata. La nostra concezione tradizionale di narrativa si basa sulla meccanica del supporto, carta, inchiostro, libro ecc., e sul senso stesso di compiutezza intrinseco alla materialità del supporto. Il Web si articola in nodi-pagina, ovvero in elementi che hanno la funzione di articolazioni di una struttura ipertestuale ma anche quella di contenitori di testo, che non hanno una lunghezza standard, in cui si può entrare e da cui si può uscire in qualsiasi punto. È il lettore, ogni lettore dell'infinità di lettori possibile, a controllare l'entrata (l'"inizio" nel medium a stampa) e l'uscita (la "fine"): ogni nodo-pagina deve contenere potenzialmente inizio e fine.


Il nodo-pagina

Tutto ciò porta a chiedersi se esista un ordine narrativo prestabilito. La risposta deve essere un no motivato: un "autore" può ancora dirigere il lettore con molteplici segnali, forzando l'entrata attraverso una pagina principale o adottando il genere narrativo della tree fiction che propone entrate uniche, o in numero limitato, e uscite numerose. La capacità distributiva di Internet è ciò che veramente distingue la testualità di cui discutiamo da quella tradizionalmente considerata "ipertesto", secondo la definizione datane da Keep e McLaughlin:

Hypertext provides for multiple authorship, a blurring of the author and reader functions, multiple reading paths, and extended works with diffuse boundaries. With the inclusion of sound, graphics, video, and other media as nodes, hypertext expands the world available to the writer. (Keep 1995b)

Quanto più un testo in rete farà uso della potenzialità di Internet tanto più si distinguerà dal medium a stampa e da altri media. Una delle potenzialità del nuovo medium è costituita dalla ridefinizione del rapporto autore-lettore/artista-fruitore. Il nuovo autore nella maggior parte dei casi è un amministratore all'interno di un collettivo ed ha una possibilità di controllo molto limitata sulla direzione e l'originalità del testo, il lettore è divenuto un utente, che può avere diritti di lettura/scrittura in un ambiente interattivo; quindi la ridefinizione del rapporto autore/lettore è profondamente influenzata dalla categoria della interattività di cui troviamo numerosi esempi su Internet. Infine un'altra sfera ricca di potenzialità su Internet è quella dell'ipermedialità, che sfrutta la capacità della rete di veicolare immagini statiche e dinamiche e linguaggio scritto e parlato, insomma di essere visuale e verbale.


La testualità Internet e le capacità del medium

Naturalmente non si vuole affermare che qualunque testo su Internet utilizzi appieno le capacità del medium: alcuni utilizzeranno i collegamenti ipertestuali ma non la capacità multimediale, altri si serviranno di immagini ma trascureranno l'ipertestualità altri ancora mostrano grande potenziale tecnologico ma trascurano lo spettatore/ascoltatore a causa dei limiti tecnici di distribuzione delle informazioni, in particolare dovuti alla velocità del medium; infine esistono testi in rete che non sono per nulla differenti da testi stampati. È nostra intenzione esaminare a seguito un certo numero di testi e i loro usi particolari della potenzialità di rete.


Delirium (Cooper)

Delirium è un testo Web che mostra un notevole livello di controllo da parte degli autori, in quanto si presenta, in prima pagina, con una richiesta al lettore di modificare la finestra, secondo le dimensioni specificate sulla mappa introduttiva tramite gli appositi segni di quotatura. I paragrafi sono in sequenza e l'unico collegamento dice "to next in strand", non solo: il lavoro è diviso in capitoli e il copyright appare in fondo ad ogni pagina. L'unica concessione dell'autore al principio di interattività è il "Delirium Bulletin Board". Si può dire senz'altro che si tratta di un lavoro concepito per il medium a stampa importato sul Web senza molta ridefinizione concettuale: non fa uso di collegamenti intertestuali o intratestuali, l'uso delle immagini è limitato, insomma non tenta di utilizzare il nuovo linguaggio mediante l'integrazione di interattività, multimedialità, e ipertestualità.


Hegirascope (Moulthrop)

Anche se dimostra un grado elevato di controllo dell'autore, Hegirascope si apre con percorsi multipli. Una delle opzioni è "begin" che è naturalmente un controllo: una volta attivato "begin" il testo viene lanciato attraverso un percorso lineare mediante un meccanismo di rinnovo automatico della schermata che utilizza il comando "refresh" di Netscape. Il lettore può fare clic su collegamenti marginali per ridirigere la narrativa su nodi-pagina laterali che a loro volta utilizzano lo stesso meccanismo, ma in generale il testo è intimamente lineare e fa un uso marginale dell'interattività. Il rinnovo automatico della schermata diviene parte integrante della sintassi di questo testo che assume così una struttura circolare e in alcuni casi crea dei cicli chiusi con l'ingresso in gruppi di cinque sei pagine ricorrenti.


The Confessional (Joelle)

The Confessional è un testo altamente interattivo che sollecita costantemente la scrittura da parte dell'utente. Vi si accede mediante un Imagemap che è suddiviso in sezioni geometriche ciascuna delle quali contiene l'immagine di un viso femminile: si tratta di collegamenti a nodi-pagina che però non mostrano l'Uniform Resource Locator (URL) né permettono di comprendere visualmente la direzione, e questo è un espediente per sottrarre controllo all'utente. I visi collegano a pagine dove ci sono domande che richiedono una risposta; siamo finalmente nella sfera dell'interattività vera, l'utente può inserire la risposta mediante dei form ed essa verrà affissa in tempo reale sul server, divenendo così parte integrante dell'opera; l'utente diviene così un autore: questo è senz'altro l'aspetto più originale di quest'opera. Tuttavia le immagini dinamiche sono in formato Quicktime( e di dimensioni elevate e ciò comporta tempi di trasferimento molto lunghi, tra i 30 minuti e le ore; è pure vero che, in casi come questo, l'utente può rassegnarsi a subire tempi di distribuzione lunghi una prima volta, per poi usare la funzione di caching, incorporata nel client, e fruire dell'opera in modo più fluido.


No Dead Trees (Francis)

No Dead Trees utilizza in maniera diffusa la metafora dell'albero non solo per il gioco di parole del titolo che colloca l'opera nel dominio della tree fiction ed allo stesso tempo indica anche che non si ha a che fare con il medium a stampa che consuma carta prodotta principalmente dal legno, ma anche nella struttura che gioca con il concetto di infinito. Il testo si presenta incompleto e aperto a contributi, il gioco di collegamenti tra percorso narrativo, trame collaterali e potenziale infinità costituiscono il pregio maggiore di quest'opera. I limiti dell'opera invece risiedono proprio nella metafora dell'albero che permette un numero limitato di collegamenti a nodi-pagina per l'entrata, impedendo così di sfruttare appieno le capacità del medium di entrate multiple o di intercambiabilità tra entrata e uscita. L'entrata si basa su un certo numero di personaggi e la sezione "Worlds" è un collegamento che introduce solamente ai personaggi; i personaggi a loro volta sono nodi-pagina che sono collegati sia ad altri personaggi che ad episodi intratestuali, solo alcuni sono collegati a spazi intertestuali. Esiste un principio guida per cui i personaggi si dividono in tizio .1, tizio .2 ecc. il che riduce in un certo senso l'apertura del testo. La parte inferiore dell'albero/testo possiede un percorso di sfondo che non contiene informazioni né collegamenti ma assume una funzione decorativa. Le ramificazioni dei personaggi principali sono semplice testo senza decorazioni. Le immagini nel testo a volte sono collegamenti e a volte soltanto autoespansioni, quindi il testo lascia un po' a desiderare nel campo delle immagini/collegamento. Forse la più intensa testimonianza che la tree fiction non sfrutta appieno le potenzialità del medium sta nel fatto che Hopscotch di Cortazar sia stato concepito e pubblicato a stampa. Con Cortazar e con altri come Calvino di Se una notte d'inverno un viaggiatore, Borges ecc. (Keep 1995c) già all'interno del medium a stampa il numero limitato di soluzioni narrative per il finale veniva messo in gioco e sfidato. A questo punto la non-linearità non si diparte ancora drasticamente dalle possibilità del medium a stampa il che ci porta a pensare che non sia la non-linearità a costituire un uso originale di questa potenzialità del medium, ma il gioco con l'infinità e l'incompletezza, insieme alla richiesta che l'utente espanda le diramazioni narrative in qualità di autore mediante la presentazione di nuovo testo. L'utente può contribuire all'opera creando un nuovo personaggio e sottoponendolo all'esame degli editori, purché rispetti la regola fondamentale consistente nell'utilizzare personaggi esistenti, o quando voglia crearne di nuovi, nel farli interagire immediatamente con almeno due dei personaggi esistenti; cosicché tutto l'impianto narrativo si articola sui personaggi ma la struttura resta completamente aperta.


Click Me (Clarage)

Click Me, opera che l'autore stesso definisce "ride" cioè "corsa", mostra l'immagine di un capo, un busto e natiche interposte sulle lettere di "c-l-i-c", che chiameremo lettere-immagine, mentre la "k" è uno stivale leggermente deforme, dove l'immagine sostituisce la lettera e l'ultimo oggetto è costituito dalla parole "me": tutte le lettere-immagine sono collegamenti a nodi-pagine. Sotto ciascuna delle lettere-immagine-collegamento e l'immagine-collegamento ci sono le parole-collegamento "head", "heart", "glute" e "boot" in corrispondenza immediata e collegate agli stessi nodi-pagina; infine, in fondo alla pagina troviamo un collegamento a "My Graphic Intrerpretation of the Communications Decency Act of 1996" il che limita le possibili entrate a sette. Ecco a seguito una breve descrizione dei nodi-pagina principali.

"Head" (testa). La testa immette in un testo che mostra alcune finestre in ciascuna delle quali l'immagine dinamica di un viso femminile ci chiede "Why do you do/what you do/when you do/the net thing?" con l'ausilio di sottotitoli dinamici. Questa sezione del testo si intitola "dada Net Circus". ed è collegata ad un'altra sezione che allude al sovraccarico di informazione, dove la donna dice: "mmm snorting information we must visualize this", dopo qualche istante viene caricata un'immagine statica di membri della tribù Yanamamo in Brasile, che si somministrano ebena, un allucinogeno naturale: si tratta di una metafora dell'informazione come droga. Intorno alla foto si distribuiscono i simboli di yin/yan frammisti ai binari 1-0 e ad una serie di contrari: il computer, l'informazione elettronica sono la droga, la via, il Tao.

"Heart" (cuore). La sezione "heart" porta alle parole "Cerebrum Flatus" dove il refresh automatico ci invia un piccolo segmento audio del Faustus di Mozart. Questo nodo-pagina è legato in sequenza a Faustus 1, 2, 3, e 4. In particolare il Faustus 2 ci mostra un poema a caratteri stampati sullo sfondo di un'immagine di manoscritto che legge "exhilarating moment" in sequenza infinita; anche questa pagina è accompagnata dal sonoro. L'immagine-parola rappresenta il ciclo chiuso tra origine rappresentativa della scrittura e immagine che rappresenta la scrittura a mano poiché la scrittura si evolse probabilmente dall'immagine dell'oggetto rappresentato (pittura cavernicola) all'astrazione, attraverso il processo di sviluppo che passo attraverso al simbolo dell'oggetto (geroglifico, ideogramma) e in seguito giunse al simbolo del suono (cioè al carattere) e di qui alla sua rappresentazione immateriale attraverso la tastiera del computer (Bolter 73). Faustus 3 ha come sfondo la scritta "soul" contiene un poema in forma di posta elettronica ed è accompagnata da un segmento audio.

"Glute" (natiche). all'ingresso in "glute" si vedono nove immagini-collegamenti: una immagine di scrittura e otto immagini antropomorfe di parti di corpo umano. Il tema dominante dei nodi-pagina è la presa in giro del rapporto obesità-forma fisica; queste sono le uniche pagine senza uscita di quest'opera.

"Boot" (stivale). Una parola-immagine "Rock-o rides again" ci dà il benvenuto in questa sezione da cui abbiamo accesso ai 23 capitoli di un romanzo il cui secondo capitolo si intitola "In the back door of SinCity 24-hour rental joint" un titolo in chiave satirica che si riferisce alla censura prospettata su Internet da vari governi nel mondo e collega a un confessionale elettronico dove l'utente ha la possibilità di inviare del testo mediante una form.

Infine abbiamo "Me" che contiene informazioni autobiografiche.
Non c'è alcun dubbio che Click Me rappresenti l'episodio più interessante di narrativa Internet tra quelli presi in esame date le sue caratteristiche sperimentali ed esplorative. Click Me contiene riferimenti multipli al mondo in rete che è chiuso e a volte solipsistico, autoreferenziale e perciò ironico; è altamente intratestuale, sfrutta le capacità multimediali e contiene vari episodi di interattività anche se forse la parte di presentazione di testi da parte dell'utente potrebbe essere espansa. Come il testo stesso si autodefinisce nella sezione "Me" cioè "Netsome, flotsome, and jetsom" (rottami di rete, rottami di naufragio, rottami di aereo) esso finisce per contenere stranezze e assurdità, nonché prese in giro dove l'autore veramente takes us for a ride.


WAXweb (Blair)

WAXweb costituisce la versione ipermediale in rete del film di David Blair WAX or the discovery of television among the bees (1991) che è l'opera che ha motivato lo sviluppo di questo software basato su WWW e chiamato Computer Supported Collaborative Work (CSCW): esso riproduce un ambiente in cui un collettivo di utenti può scrivere annotare ed esplorare, simultaneamente e in tempo reale, documenti ipermediali distribuiti in rete mediante una mutazione del protocollo HTTP. Si tratta senza dubbio di un salto in avanti della tecnologia WWW destinato ad aprire possibilità interessanti non solo in letteratura ma anche in altri campi come telecommuting, groupware e la democrazia telematica. L'esempio di WAXweb è stato seguito da iniziative analoghe in campo commerciale come quella di Lotus Notes( e quella di Netscape(. Ci sembra inoltre che WAXweb sia stato il primo lavoro ad utilizzare la grafica come linguaggio autonomo: si tratta comunque di un lavoro che ha ricevuto numerose e positive recensioni. L'unico inconveniente da rimarcare è la lentezza del trasferimento di immagini e suoni; nonostante la natura pionieristica di questo lavoro la bassa velocità di distribuzione ne impedisce la fruizione.


Frammenti per una teoria della testualità Internet

La lettura della critica ipertestuale presenta continui riferimenti ai nomi di Barthes, Derrida, e alla critica postmoderna. Noi non ci sentiamo di aderire all'affermazione di Barthes che l'autore è morto, ma riconosciamo la profonda inadeguatezza del concetto classico di autore al nuovo medium. Ci sembra che la nozione di informazione-moneta, ovvero l'informazione spesa per eseguire un dato compito, proposta da Lyotard e la teoria di economia dell'informazione elaborata da Simon costituiscano le chiavi per comprendere il nuovo medium e la narrativa Internet. Il lettore sale da un nodo-pagina a quello successivo sbarazzandosi della scala ad ogni passaggio ma ad ogni passaggio deve compiere delle decisioni sulla base delle informazioni precedenti; quanto più il lettore procede tanto più l'albero si espande e tanto più grande diviene la quantità di informazione il che genera un sovraccarico cognitivo (Degli Antoni). Dal punto di vista dell'autore invece in una struttura ad albero si ha una crescita esponenziale del materiale pubblicato che deriva dal fatto che ogni nodo-pagina dà accesso a percorsi multipli. I testi Internet non possiedono né inizio né fine ma solamente entrata e uscita dato che le nozioni gerarchiche di inizio e fine vengono semmai determinate dall'azione del lettore, cosicché ogni nodo-pagina deve contenere i semi di principio e fine.
La natura interattiva di Internet schiude la possibilità di collaborazione nella redazione di un testo, il che pone alcuni problemi teorici.
Primo, come è possibile mantenere coerenza? Quando è possibile chiamare un'opera opera? Una risposta potrebbe essere attraverso una struttura e ci sembra di poter individuare almeno cinque possibili tipi di struttura: a) il controllo di curatori/recensori, b) la definizione di un sistema di riferimento temporale come vita personale, storia mondiale ecc., c) la definizione di personaggi, d) la definizione di una distribuzione spaziale come una città con quartieri ecc., infine e) la creazione di un romanzo storico.
In secondo luogo l'elemento gerarchico più importante sovvertito nella testualità Internet è la rottura del concetto tradizionale di autore. Riusciamo a individuare una pluralità di possibili protagonisti nel nuovo processo creativo: a) innanzitutto gli autori ovvero i creatori dell'opera nella sua totalità, b) gli iniziatori che danno origine ad un opera infondendo in misura variabile le loro idee e direttive, c) i curatori ovvero coloro che assicurano la pubblicabilità dell'opera, d) i webmaster ovvero coloro che presiedono all'attività editoriale del server, infine e) gli amministratori ovvero le persone responsabili del funzionamento dell'hardware e del software del server. Non si tratta di identità distinte esse possono confluire in un individuo, distribuirsi o addirittura avvicendarsi nel tempo a una collettività; l'identità di ciascun individuo coinvolto nello processo creativo diviene progressivamente sfocata e infine si fonde nel gruppo.
Terzo, la rottura del concetto di autore, assieme alle caratteristiche del medium digitale descritte sopra, porta alla necessità di ridefinire il concetto di proprietà intellettuale e la legislazione relativa (Davis). Il fattore più determinante qui è la possibilità di riprodurre un originale in un numero infinito di copie che sono potenzialmente identiche all'originale a costi infimi. Si tratta della sconfessione digitale dell'affermazione che Andy Warhol fa nel poster di Marylin Monroe in cui l'immagine dell'attrice riproduce sé stessa.

Il nodo-pagina può avere collegamenti intertestuali e/o intratestuali, il che potrebbe dare origine ad un fenomeno che chiameremo "buco nero cognitivo". Lyotard (Lyotard 4) afferma che la relazione tra i fornitori e gli utenti di conoscenza e la conoscenza stessa assume le caratteristiche della relazione esistente tra produttori e consumatori di beni. Quindi la conoscenza è un mezzo di scambio né più né meno del denaro. Herbert Simon definisce l'economia dell'informazione come segue:

What information consumes is rather obvious: it consumes the attention of its recipients. Hence a wealth of information creates a poverty of attention, and a need to allocate that attention efficiently among the overabundance of information sources that might consume it. (Simon 37)


Il buco nero cognitivo.

Supponiamo quindi, a partire da queste premesse, che quattro grandi scrittori italiani contemporanei, Luigi Pirandello, Italo Calvino, Cesare Pavese e Pier Paolo Pasolini, decidano di scrivere un romanzo collettivo su Internet. Ognuno di loro creerà delle pagine Web e inserirà collegamenti al lavoro degli altri, ma nessuno farà alcun collegamento ad alcuna altra risorsa in rete al di fuori del loro lavoro collettivo; la loro struttura narrativa sarà la città di Milano. Un gran numero di altri autori/originatori/curatori/amministratori/webmaster vorrà inserire nei loro nodi-pagina collegamenti a questo lavoro creando così un quantità enorme di entrate. Un numero enorme di lettori proverà interesse al loro lavoro e vi giungerà attraverso queste entrate, il che genererà milioni di accessi ai nodi-pagina di questo lavoro. Questi nodi-pagina, insomma l'intero lavoro sono sviluppati unicamente su riferimenti intratestuali e non hanno nessun riferimento intertestuale, quindi nessuna uscita verso l'universo esterno, i lettori si aggireranno in questo universo interno fino ad esaurimento: questo fenomeno di attrazione e contenimento del processo di acquisizione dell'informazione potrebbe essere definito "buco nero cognitivo".

Da ultimo ci piace ricordare che non è soltanto l'abilità nell'utilizzo della tecnica del medium a determinare il valore di un opera, anzi molte delle opere in rete oggi sono più vicine ad esperimenti tecnici che ad opere d'arte. Tuttavia è innegabile che lo sviluppo della tecnologia di Internet stia creando un nuovo linguaggio e che questo linguaggio sia destinato ad influenzare alla radice il processo creativo di qualsiasi opera destinata al nuovo medium.


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[versione cartacea: n. sei-undici, 1997, pp. 33-38 - versione web: 1996, n. 2, II semestre]

 


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