|
Quelli di via San Carlo Democrazia proletaria di Bologna e gli anni 80 Edizioni Punto rosso, 2025 pp. 238, 15 euro Questo libro ripercorre i quindici anni di vita di Democrazia proletaria di Bologna, in un momento storico difficilissimo, in Italia e fuori, sia dal punto di vista politico che dal punto di vista sociale. Sono gli anni del riflusso, appesantiti dalla connotazione di “anni di piombo”, quando è difficile sfuggire ai luoghi comuni della sinistra istituzionale come a quelli della sinistra rivoluzionaria. Stretta in questo contesto, Democrazia proletaria riuscì a portare le sue ragioni – “il piccolo partito dalle grandi ragioni” – a un ampio bacino di persone, ottenendo dei risultati concreti nelle lotte, piccole e grandi (dallo stop al nucleare alla stabilizzazione delle maestre precarie dei nidi) e anche consensi elettorali significativi, soprattutto per un’area, come quella bolognese, in cui l’egemonia del Pci rendeva molto difficile farsi largo e in cui, per la stessa ragione, vi era una criminalizzazione diffusa di tutto quanto veniva prodotto a sinistra del “Partito”. Fu fondamentale il modo di porsi, di dire le cose e compiere azioni conseguenti, usando una comunicazione diretta e spesso provocatoria, andando alla radice e scardinando modelli consolidati e intoccabili: nei posti di lavoro, sostenendo i consigli di fabbrica contro le rigidità e le compatibilità del sindacato, nella città, contrastando la speculazione degli immobiliaristi d’accatto, che mettevano studenti e lavoratori a vivere nelle cantine, nel mondo giovanile, rivendicando spazi che la cultura delle istituzioni negava. Nel libro trovate il racconto di episodi che oggi possono essere interpretati come goliardici, dalla torta in faccia a Benvenuto, ai cartelli stradali irridenti al comune di Casalecchio, al letame sul palco contro i fascisti. Pensate, però, leggendo, che non eravamo nell’era dei social, in cui anche la pappa del cane diventa una notizia condivisa da centinaia di persone: pensate ad un mondo in cui, per attirare l’attenzione sulle proprie idee, bisognava riuscire a superare la cortina dell’informazione di regime. Solo calandosi in quel contesto si riesce a capire quanto faticosa ma al contempo efficace fu l’azione delle compagne e dei compagni che, tutti i giorni, si ritrovavano in Via San Carlo. Oggi il vento della politica è cambiato e la rivoluzione conservatrice, nata negli anni ottanta, celebra la sua vittoria. Resta la memoria, e forse anche le idee, di quel meraviglioso periodo di lotte, come auspicio per quelle future. |