1969



Gennaio
Venerdì 3: i carabinieri denunciano, con un esposto alla magistratura, “la diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico”. Si fa riferimento ad alcuni volantini distribuiti dal movimento studentesco sui fatti della Bussola in cui si fa afferma: “Ancora una volta si cercherà di nascondere l’intenzione omicida delle forze di repressione del Governo; ancora una volta democristiani, repubblicani, socialdemocratici di varie tinte, cercheranno di coprire con i loro ipocriti piagnistei quello che è un disegno politico ben preciso, l’intensificazione della repressione”. In un altro si dice: “La polizia ha sparato di nuovo. Nella notte di Capodanno circa trecento studenti hanno manifestato alla Marina di Pietrasanta davanti a un lussuoso locale notturno in cui la borghesia toscana festeggiava il capodanno usando i profitti estorti con lo sfruttamento dei lavoratori.. Nel corso della manifestazionei carabinieri sempre pronti pronti a difendere non solo i profitti, ma anche i divertimenti dei capitalisti, si sono scagliati contro i manifestanti. (...) Dopo ripetute cariche, alcuni ufficiali dei baschi neri hanno aperto il fuoco con le pistole d’ordinanza”
Momenti di tensione davanti l’AMF-SASIB tra studenti e operai in sciopero, da una parte, e operai che volevano entrare in fabbrica e polizia, dall’altra.
Domenica 5: manifestazione lungo le vie del centro promossa dalla Federazione comunista per rivendicare il disarmo della polizia dopo i fatti di Viareggio
Giovedì 9-Sabato 11: sciopero della fame dei detenuti del carcere di S. Giovanni in Monte contro la struttura carceraria e per la riforma delle norme che regolano la procedura penale.
Venerdì 10: sciopero interregionale di 24 ore promosso da Cgil-Cisl-Uil per la tutela dei lavoratori del legno, laterizi, manufatti in cemento e piastrelle, calce, gesso, marmisti, edili e affini.
Controcelebrazione dell’apertura dell’anno giudiziario ad opera di Magistratura democratica sul tema: “La mancata attuazione della Costituzione come causa dell’emarginazione e della paralisi giudiziaria in Italia”. Durante l’iniziativa lo studente di Giurisprudenza Gamberini, ricordando i fatti della Bussola, invita “gli operatori giuridici che avvertono la necessità di compiere una scelta di classe a rompere con le loro organizzazioni ufficiali”.
Lunedì 13: Occupata la succursale dell’ITIS di via Don Minzoni.
Gli studenti dell’Istituto Aldini-Valeriani chiedono con un documento, al Preside Pappalardo, il controllo delle sanzioni disciplinari, la discussione dei voti dati dai professori, la partecipazione dei ragazzi ai consigli di presidenza, l’ammissione di studenti di altre scuole o di operai alle assemblee di istituto
Martedì 14: occupata la sede centrale dell’ITIS in via Saragozza: gli studenti chiedono la partecipazione agli scrutini
Domenica 19: al museo civico, il sindacato artisti- pittori scultori, in luogo della tradizionale mostra tiene una “manifestazione-rappresentazione-incontro-esposizione” sul ruolo e la funzione dell’arte nella società. Afferma Concetto Pozzati: “Innanzitutto (occorre) non contestare a livello corporativo-professionale altrimenti si ricadrebbe nella solita sostituzione e nella ri-separatezza. Non credere all’artista libero in quanto artista. Riconoscersi nel momento in cui ci si nega. Non facendo arte negata, ma negando l’arte attraverso se stessa. Non costruire per distruggere, ma negare per riconoscersi. (...) Negare il sistema piramidale della cultura e i pruriti avanguardistici che riducono le idee a tendenze. Prendere coscienza della propria separatezza di artista. Non riconoscersi come “pittore”, ma come intellettuale.”
Stato d’agitazione alla AMF-SASIB dopo il licenziamento del responsabile della sezione sindacale della FIOM.
Martedì 21: sciopero con manifestazione dei lavoratori dell’industria proclamato da Cgil-Cisl-Uil. Presente anche il movimento studentesco.
Mercoledì 22: seconda giornata di sciopero degli operai. Momenti di tensione davanti alle fabbriche: ICO, BOUTON, WEBER, SABIEM.
Giovedì 23: continua l’occupazione di Ingegneria. Occupazione dell’Istituto di Matematica.
Sabato 25: manifestazione per la morte di Jan Palach.  Circa 1500 studenti medi sfilano per il centro. Tensioni con gli studenti di destra aderenti all’organizzazione “Giovane Italia”
Lunedì 27: nuove occupazioni: Lettere, l’Istituto di Fisica e Anatomia comparata. A Lettere tra i motivi della protesta è indicato anche “il comportamento autoritario” del prof. Spongano. I fisici chiedono contro il Piano Sullo: abolizione del colloquio di laurea, del voto di demerito, delle firme di frequenza, l’istituzione della sessione continuata di esami.
Martedì 28: occupazione di Giurisprudenza e Scienze politiche
Mercoledì 29: nel corso di un’assemblea a Magistero viene presa la decisione di comporre un bollettino di controinformazione per ciascuna facoltà e la creazione di gruppi di inchiesta operaia.
Giovedì 30: risultano occupate 6 facoltà: Ingegneria, Matematica, Fisica, Lettere, Giurisprudenza, Scienze politiche e in più gli Istituti di Istologia, Anatomia comparata, Botanica.
Occupazione dell’Istituto per ciechi “F. Cavazza” di via Castiglione.
Venerdì 31: assemblea nella facoltà di Lettere con insegnanti e studenti sul boicottaggio degli esami e l’abolizione dei contratti a termine per gli insegnanti fuori ruolo, in quanto strumento di “controllo e repressione”.
Dibattito presso l’Istituto di Psicologia sulla riforma universitaria e sul “piano Sullo” a cura dell’ADUS.

Febbraio
Alla fabbrica SASIB continuano gli scioperi cui partecipano anche gli impiegati. La protesta è rivolta contro il licenziamento di un sindacalista e per ottenere uno Statuto dei diritti del lavoratore.
Sabato 1: gli assistenti volontari e i medici interni del Policlinico S. Orsola entrano in sciopero. Essi chiedono il riconoscimento della personalità giuridica e professionale con relativa corresponsione di salario; rifiutano, inoltre, la delibera del Consiglio d’amministrazione degli ospedali di Bologna volta a ridurre il numero degli assistenti volontari.
Assemblea generale degli studenti di Fisica. Si decide di “aggredire direttamente gli interessi di potere dei gruppi accademici”, si pensa, perciò, all’occupazione di uno dei centri di ricerca scientifica appartenenti all’Università (Montecuccolino).
Domenica 2: seconda giornata di sciopero degli assistenti volontari e dei medici interni.
Occupazione del rettorato ad opera dell’assemblea degli studenti di Ingegneria (occupata). Si rivendica il ruolo decisionale dell’assemblea e il suo riconoscimento, da parte degli organi universitari, come soggetto interlocutore.
Lunedì 3: le autorità accademiche sospendono gli esami e le lauree nelle facoltà occupate. Tutta l’attività amministrativa dell’università è paralizzata.
Il consiglio d’amministrazione dell’Istituto per ciechi “Cavazza”, dopo la contestazione del presidente nonchè parlamentare della DC On. Elkan, avvenuta nei giorni precedenti, si dichiara disponibile a trattare con i “convittori” a patto che cessi l’occupazione.
Gli studenti di Medicina occupano l’aula dell’Istituto di Clinica medica in solidarietà allo sciopero degli assistenti volontari, sciopero che ha raggiunto le 300 astensioni. Gli assistenti di ruolo del S. Orsola esprimono solidarietà.
Martedì 4: liberato dagli studenti il rettorato. Occupazione degli Istituti di Mineralogia e Petrografia della facoltà di Geologia.
Assemblea generale di Ateneo.
Mercoledì 5: occupazione dell’Istituto Aldini-Valeriani
Giovedì 6: gli assistenti volontari in agitazione approvano una mozione per la costituzione dell’Associazione Nazionale Assistenti Volontari Ospedalieri-Universitari.
La magistratura apre un’inchiesta sull’occupazione del rettorato.
Sabato 8: si apre al Palazzo dello sport di Bologna il XII congresso nazionale del Pci.
Occupazione dell’Istituto professionale Sirani di via Ca’ Selvatica contro la circolare Sullo, per un effettivo riconoscimento del diploma e una ristrutturazione dei programmi di studio.
L’Istituto Aldini-Valeriani sospende l’occupazione e sceglie altre forme di lotta da decidere collettivamente in assemblea.
Il preside della facoltà di Ingegneria respinge, a nome del Consiglio, l’invito a partecipare all’assemblea degli studenti perché essa si base sull’occupazione come presupposto.
Mercoledì 12: occupazione dell’aula magna dell’Ateneo e manifestazione davanti alla sede del centro calcoli-CNEN in via Mazzini.
Giovedì 13: un gruppo di studenti dell’ITIS interrompe la riunione del collegio dei docenti a seguito del rifiuto di introdurvi un numero di studenti pari a quello dei professori.
Venerdì 14: un nutrito gruppo di professori dell’ITIS (circa 100 secondo il “Resto del carlino”) firma un documento per la ripresa delle lezioni.
Occupazione degli Istituti tecnici Fioravanti, Rubbiani e della scuola Magistrale Laura Bassi. Prosegue l’occupazione del Sirani e del Liceo Righi.
Sabato 15: assemblea degli studenti dell’ITIS, contrari all’occupazione, nella palestra di via Saragozza.
46 professori del Liceo Righi si esprimono a favore del ripristino delle lezioni e solidarizzano con la presidenza.
Domenica 16: assemblea con la presenza di docenti e genitori al Liceo Righi occupato.
Durante l’assemblea degli studenti dell’Istituto professionale per il commercio Rubbiani viene stilato un documento in cui si rivendica:
1) il riconoscimento effettivo della qualifica rilasciata al termine dei tre anni di studio
2) introduzione della quarta e quinta classe
3) riduzione del periodo di inserimento da 12 mesi a 4
4) distinzione netta tra la qualifica dell’Istituto e l’attestato rilasciato dai corsi (semestrali e biennali) indetti dal Ministero del Lavoro
Assemblea con la presenza dei genitori all’Aldini-Valeriani occupato.
Un gruppo di docenti dell’ITIS entra nella scuola occupata per firmare i registri e rifiuta ogni contatto con gli studenti.
Lunedì 17: liberato il Liceo Righi.
Occupazione dell’Istituto Tecnico Mercantile Marconi contro “l’autoritarismo” del preside.
Prosegue l’occupazione degli Istituti Rubbiani, Aldini-Valeriani, Laura Bassi.
Liberata Scienze politiche.
Martedì 18: gli studenti di Ingegneria, Fisica e Scienze biologiche occupano il Centro nucleare di Montecuccolino per impedire il funzionamento del rettore.
Al Marconi, gli studenti si incontrano con gli operai della SAIB e ACNA
Giovedì 20: manifestazione degli studenti medi (circa 3000) e sit-in davanti all’ITIS “Belluzzi” in via Saragozza dove 114 insegnanti si rifiutano di fare lezione per rappresaglia.
Venerdì 21: assemblea generale al Policlinico S. Orsola degli assistenti volontari e dei medici interni con la partecipazione di delegazioni provenienti da Pavia, Torino, Firenze.
Sabato 22: occupazione dell’Istituto per ciechi Cavazza dopo il rifiuto dell’amministrazione di accogliere nel consiglio un certo numero di studenti. L’amministrazione, per ritorsione, chiude l’Istituto.
L’assemblea generale della facoltà di Chimica industriale respinge, nel complesso, il Piano Sullo.
Liberato l’Istituto Magistrale Laura Bassi. Occupazione dell’Istituto statale d’arte in via Cartoleria.
Lunedì 24: Tilde Bolzani, membro del consiglio d’amministrazione dell’Istituto Cavazza (e assessore provinciale), presenta le dimissioni protestando contro la chiusura.
Martedì 25: liberata la facoltà Ingegneria.
Il Senato accademico ribadisce che le occupazioni comportano la sospensione degli esami di corso e di laurea: si moltiplicano le assemblee nelle facoltà.
Il vicepresidente del Cavazza, Ing. Orlandi, inoltra un esposto alla magistratura richiedendo lo sgombero dei convittori.
Mercoledì 26: l’ADUS occupa la sede centrale dell’università contro il progetto Sullo, inteso come “tentativo autoritario di ingabbiare le istanze antiburocratiche e antirepressive”.
Manifestazione degli studenti dell’ISEF: chiedono che il corso divenga di 4 anni e abbia la dignità di laurea.
Il Consiglio provinciale propone di amministrare direttamente l’istituto Cavazza.
Liberato l’istituto Marconi
Giovedì 27: occupazione della facoltà di Medicina veterinaria.
Proclamato uno sciopero di 8 giorni degli assistenti volontari di Medicina e chirurgia.
Sciopero a tempo indeterminato dei medici volontari dell’istitituto delle malattie della bocca “Beretta”.
In occasione della visita italiana di Nixon, manifestazione degli studenti contro la guerra nel Vietnam davanti all’università americana.
Occupazione dell’istituto Pacinotti.
Venerdì 28: l’assemblea congiunta di studenti e docenti della facoltà di Chimica, dopo aver bocciato il Piano Sullo, decide l’occupazione dell’Istituto “Ciamician”.
Tafferugli nella facoltà di Giurisprudenza tra studenti contrari all’occupazione e studenti favorevoli.
L’assemblea di Economia e commercio respinge la proposta di occupare.
Il Consiglio di quartiere che ospita l’Istituto Galvani esprime solidarietà a studenti e insegnanti impegnati nell’occupazione.
Prosegue l’occupazione dell’Istituto Cavazza.
Il Senato accademico dichiara che all’università è venuta meno la stessa autorità dello Stato senza la quale non si può pensare ad alcun cambiamento.

Marzo
Le facoltà occupate sono: Lettere e Filosofia, Istituto di Fisica, Scienze biologiche e naturali, Scienze politiche, Matematica, Chimica, Zoologia, Geologia, Magistero, più la sede centrale dell’università ad opera dell’ADUS.
Sabato 1: assemblea nella facoltà di Ingegneria con i docenti.
Convegno nazionale dei rappresentanti degli studenti delle Accademie di Belle Arti d’Italia: essi rivendicano il passaggio ad Istituto superiore universitario e propongono, perciò, l’occupazione.
Domenica 2: cominicato del Senato accademico di condanna delle occupazioni.
Incontro del vice sindaco prof. G. Favilli con una delegazione dell’Associazione nazionale assistenti volontari ospedalieri.
Lunedì 3: un gruppo di docenti universitarii rilascia la seguente dichiarazione al “Resto del carlino”: “Di fronte alle decisioni assunte dal Senato accademico della propria e di altre università e alla gravissima situazione che si è determinata nell’Università di Roma (sgombero con intervento della polizia) e che può riperquotersi nell’Ateneo bolognese, riaffermano la loro opposizione senza riserve ad ogni forma di repressione accademica e poliziesca, dichiarano di essere recisamente contrari ai criteri velleitari e pseudoriformatori che ispirano il progetto di legge Sullo; esprimono la loro solidarietà operante con gli assistenti, professori incaricati, borsisti, ricercatori e studenti scesi in lotta per una reale trasformazione dell’Università italiana; si impegnano ad assumere e promuovere tutte le iniziative che saranno necessarie per la lotta in corso.” Firmato: Carlo Poni, Franco Bricola, Marcello Ceccarelli, Giovanni Favilli, Paolo Fortunati, Francesco Galgano, Giorgio Ghezzi, Federico Mancini, Oliviero Mario Olivo, Paolo Spinedi, Renato Zangheri, Carlo Zauli, Athos Bellettini.
Gli assistenti universitari della facoltà di Medicina e chirurgia precisano i motivi dello sciopero che è rivolto oltre che al Piano Sullo, alle norme delegate predisposte dal ministro della Sanità in applicazione della legge di riforma ospedaliera n.132 del 12 febbraio 1968.
Occupazione dell’Accademia di Belle Arti
Mercoledì 5: durante uno sciopero alla fabbrica Longo (via de’ Gandolfi) si verificano scontri tra studenti, polizia e operai. Stefano Grossi, studente di Giurisprudenza di 27 anni, viene tratto in arresto. Immediatamente un corteo improvvisato davanti alla Longo raggiunge la questura per chiedere la liberazione di Grossi, qui si registrano nuovi incidenti che determinano il fermo di altri due studenti successivamente lasciati liberi: Roberto Martucci 20 anni, Lecce e Giuseppe Gradogna 20 anni, Pescara.
Erette barricate in via Zamboni.
La Federazione bolognese del PCI e la Cgil esprimono solidarietà agli studenti, pur condannando l’estremismo.
L’assemblea degli studenti di Medicina invita al realismo politico il movimento e rifiuta la “disfunzionalizzazione” ad oltranza dell’università.
Giovedì 6: assemblea generale degli studenti medi nella facoltà di Lettere.
Nuova manifestazione di circa 600 studenti davanti alla fabbrica Longo.
Liberato l’Istituto Cavazza; gli studenti ribadiscono, però, i motivi della lotta.
Venerdì 7: l’ADUS sospende l’occupazione della sede centrale.
La polizia sgombera, su ordine del Procuratore della Repubblica, gli Istituti di Zoologia e Anatomia comparata. A seguito dell’operazione vengono denunciati gli studenti presenti nei locali: Luciano Lucci, 21 anni; Nino Villa, 23; Valerio Ricci, 21; Rino Montanari, 24; Cesarino Salomoni, 20; Carlo Pancaldi, 29.
Gli studenti liberano le facoltà di Matematica e Lettere e l’Istituto di Botanica.
Sabato 8: gli studenti occupano nuovamente la facoltà di Lettere, l’Istituto di Botanica e la sede centrale al n.33 di via Zamboni. Ancora occupate: Giurisprudenza, Scienze politiche, Magistero, l’Istituto di Fisica.
La Cisl deplora, con un comunicato pubblico, la strumentalizzazione delle iniziative sindacali ad opera di estranei (il riferimento è agli studenti) in concomitanza “al ripetersi di gravi episodi di intolleranza e violenza in corrispondenza di vertenze del lavoro a carattere aziendale”.
Domenica 9: alle h 5,30 del mattino la polizia, guidata personalmente dal Questore Ferruccio Allitto Bonanno in accordo con Prefetto e Rettore, sgombera le facoltà di Giurisprudenza, Scienze politiche, Magistero e l’Istituto di Fisica. Nei locali vuoti, eccetto che a Fisica dove c’erano 60 studenti, campeggiano alcune scritte murali tra cui: “Se sperate che per protesta ci diamo fuoco, sbagliate, bruceremo voi”, “Il capitale scava il solco, il Pci lo approfondisce”, “Violentate la vostra Alma Mater”, “l’unica cultura è la lotta di classe”, “Papa, capitale e Pci=Santa Alleanza”, Distruggere è ricreare”, “L’eros va liberato con violenza animalesca contro tutte le forme di sfruttamento e repressione”, “Sabattini è una tigre di carta”, “Se dio esistesse bisognerebbe distruggerlo”, “Il potere politico nasce dalla canna del fucile”. Trovato anche un manifesto: “Domani, domenica 9, i compagni della sezione (Sezione universitaria comunista, ndr.) ci spiegheranno le forme più avanzate di lotta. Il compagno Garibaldo parlerà sul tema: astenersi è la più corretta prassi rivoluzionaria”.
Lunedì 10: manifestazione studentesca di protesta contro l’intervento della polizia in zona universitaria. Denunciati i promotori insieme a quelli della manifestazione davanti alla fabbrica Longo poiché entrambe non autorizzate.
In consiglio comunale il sindaco Fanti condanna “l’atteggiamento repressivo delle forze dell’ordine e la campagna scandalistica della stampa reazionaria”, prendendo al contempo le distanze da una minoranza estremista: “Deve far riflettere - afferma Fanti - il fatto che la gran parte delle scritte che sporcano i muri della sede centrale dell’università sono scritte lasciate da anonimi (...) che hanno saputo solo esprimere il livore anticomunista di chi (...) attraverso l’avventurismo anarcoide ed estremistico, con parole pseudo rivoluzionarie, maschera in effetti la sua incapacità ad indicare una effettiva via per la trasformazione radicale della scuola e della società”.
Amnistiati gli studenti Roberto Zanni, Giorgio Forni, Carlos Moises Lobato, Pier Luigi Corinaldesi, che, tre anni prima, in occasione della morte di Paolo Rossi a Roma , si erano scontrati in zona universitaria con esponenti di Primula goliardica (gruppo vicino a Randolfo Pacciardi).
Mercoledì 12: il consiglio di facoltà di Magistero si schiera a maggioranza per la soppressione dei Magisteri.
Giovedì 13: l’assemblea nazionale dell’ANDS si pronuncia a favore della figura del docente unico.
Venerdì 14: il tribunale di Bologna condanna gli studenti Maurizio Torrealta a 4 mesi per resistenza, 3 per lesioni, 1 per contravvenzione all’ingiunzione di sciogliere un assembramento e Giorgio Cremaschi a 4 mesi per resistenza, 1 di ammenda per la medesima contravvenzione. La sentenza si riferisce alla contestazione del congresso nazionale di Medicina del lavoro, tenuto il 2 ottobre 1968 a Palazzo Re Enzo. In quell’occasione si erano verificati scontri tra polizia e studenti.
Sabato 15: presso l’Istituto industriale femminile Sirani si tiene un incontro con le combattenti donne del Fronte Nazionale di Liberazione del sud-Vietnam. Nel discorso della studentessa Bisi, intervenuta all’assemblea, affiora il rifiuto della mitizzazione della lotta vietnamita e di quella di Liberazione italiana accomunate, però, - secondo la studentessa - da un identico nemico: il capitalismo che allora scatenava la guerra, oggi vuole una scuola di classe e contestualmente scarica le bombe sul Vietnam.
Lunedì 17: riprendono nella sede centrale dell’università le lezioni di Giurisprudenza, Scienze politiche, Magistero.
Lunedì 17-Martedì 18: sciopero dei sanitari dell’ospedale psichiatrico “Roncati” a causa dello stato di “crisi” in cui versa e, in particolare, contro il provvedimento dell’Amministrazione provinciale di estendere le competenze dell’ospedale a tutta la provincia con l’eccezione dell’imolese.
Martedì 18: occupazione dell’Istituto professionale femminile “Rubbiani”. Tra le rivendicazioni: il riconoscimento del diploma conseguito al termine dell’iter di studio, l’abolizione del periodo di inserimento al lavoro, la partecipazione alla stesura degli scrutini.
Mercoledì 19: la polizia sgombera l’Istituto Rubbiani. Due studentesse trovate nei locali sono denunciate, dodici sospese per un mese e un centinaio prendono sei in condotta.
Occupazione dell’Istituto tecnico industriale “Aldini-Valeriani”.
Venerdì 21: le studentesse dell’Istituto “Sirani” sospendono ad intervalli irregolari le lezioni. Vogliono: istituzione del quarto e quinto anno speciale per gli istituti professionali-commerciali; abolizione del periodo di inserimento; riconoscimento effettivo del diploma di qualifica rilasciato e conseguento accesso alle carriere di concetto.
Sabato 22: all’ITIS Belluzzi scontro tra studenti che volevano tenere un’assemblea di 15 minuti (contemplata nella circolare Sullo) e il vice preside prof. G. Unguendoli. Quest’ultimo, dopo minacce di sospensione e denuncia, ha malmenato e poi sospeso per tre giorni uno studente.
In agitazione è pure l’Istituto Tecnico professionale “Manfredi” con rivendicazioni simili a quelle del Rubbiani.
Lunedì 24: interpellanza al sindaco del consigliere comunale Claudio Sabattini in merito alla “repressione” nelle scuole.
Martedì 25: per ordine del giudice istruttore Orlandini, sono arrestati all’alba sei studenti e un’operaia per i fatti della Longo. Si tratta di: Giuseppe Gradogna, 20 anni, Legge; Roberto Martucci, 19 anni, Legge; Franco Berardi, 19 anni, Lettere; Otello Ciavatti, 25 anni, Pedagogia; Massimo Serafini, 26 anni, iscritto a Perugia; Giancarlo Stisi, 30 anni, Ingegneria; Gabriella Pirani, operaia. L’accusa è di “violenza e minaccia a pubblico ufficiale con armi improprie”. La Cgil, nonostante la dissociazione delle altre confederazioni, annuncia uno sciopero provinciale generale per il 26. L’università è in fermento.
Mercoledì 26: sciopero generale provinciale con manifestazione di studenti ed operai davanti al carcere di S. Giovanni in Monte e infine assemblea congiunta all’università. La Giunta comunale esprime la propria solidarietà così come un gruppo di docenti di ruolo e 150 docenti subalterni tra cui: Marco Battacchi, Athos Bellettini, Marcello Ceccarelli, Paolo Favero, Giovanni Favilli, Antonio Tofani, Paolo Fortunati, Francesco Galgano, Giorgio Ghezzi, Federico Mancini, Oliviero Olivo, Carlo Poni, Renato Zangheri, Carlo Zauli.
Giovedì 27: nonostante il divieto di tenere un convegno regionale nell’aula magna del Collegio universitario Irnerio a seguito delle proteste del movimento studentesco, il FUAN cerca di entrare nel collegio con l’ausilio di spranghe e catene. Nessun provvedimento è preso da parte di polizia e magistratura al di là del sequestro di 8 manganelli.

Aprile
Martedì 1: sciopero degli studenti medi (circa 7950, “Resto del carlino”) con presidio davanti al carcere di S. Giovanni in Monte per ottenere la liberazione degli arrestati.
Scontri davanti all’Istituto Pacinotti tra aderenti al movimento e studenti di destra.
Si costituisce un collegio di difesa, con l’adesione di alcuni docenti, per assistere gli incarcerati.
Venerdì 4: al circolo “Leopardi”, riunione affollatissima per il ciclo di dibattiti su Il pensiero marxista da Marx ad oggi.
Sabato 5: il gruppo di dissenso cattolico, “I Tralci”, distribuisce volantini davanti alla Basilica di Santa Maria dei Servi, accusando padre Pellegrino Santucci di organizzare riunioni con gruppi fascisti.
Martedì 8: la FNSI (federazione della stampa) protesta pubblicamente per il divieto imposto ai carcerati di scegliersi il giornale da leggere.
Mercoledì 9: manifestazione cittadina in piazza Maggiore per l’eccidio di Battipaglia.
Giovedì 10: cessa l’agitazione degli assistenti volontari e dei medici interni del Policlinico S. Orsola per l’avvio di una trattativa con l’amministrazione.
Venerdì 11: manifestazione per il disarmo della polizia.
Sabato 12: congresso dell’ORUB in via Zamboni 25 per discutere il consuntivo del bilancio finanziario dell’esercizio 1968-1969.
Martedì 15: un centinaio di tranvieri occupa per due ore i locali dell’”Azienda trasporti municipalizzati” di via Saliceto 3, chiedendo la chiusura della trattativa tra sindacati e azienda sulle “competenze accessorie”.
Venerdì 18: l’ANSPAU (associazione nazionale sindacale personale amministrativo universitario) annuncia uno sciopero fino al 21 per rivendicare la partecipazione alla vita dell’università con pari dignità rispetto alle altre componenti.
Si rompe la trattativa tra amministrazione dell’ospedale S. Orsola e assistenti volontari e medici interni.
Il Consiglio comunale approva a maggioranza la richiesta di “disarmo delle forze di polizia in servizio di ordine pubblico nei contrasti sociali e durante le manifestazioni popolari” e richiede, altresì, la liberazione dei giovani arrestati per i fatti della Longo.
Sabato 19-Domenica 20: festa della matricola.
Domenica 20: prime celebrazioni dell’anniversario della Liberazione. Il sindaco Fanti rinnova l’attualità della Resistenza.
Martedì 22: contestazione all’interno del carcere di S. Giovanni in Monte. I detenuti (circa 200 su 360) si rifiutano di tornare in carcere dopo l’ora d’aria chiedendo un colloquio con il Procuratore della Repubblica. La protesta viene sedata con l’intervento della celere.
Mercoledì 23: il giudice istruttore Orlandini rinvia a giudizio i giovani arrestati il 25 marzo per la vicenda della Longo.

Maggio
Martedì 6: tensioni davanti alla fabbrica Ducati (via Emilia Ponente) tra scioperanti e studenti, da una parte, e lavoratori che intendono entrare, dall’altra.
Mercoledì 7: occupazione dell’Istituto di Statistica e del centro meccanografico della facoltà di Economia e commercio contro la soppressione del diploma di statistica e il rifiuto di creare un corso di laurea ad hoc.
Giovedì 8: tafferugli alla Ducati tra scioperanti e forze dell’ordine. Fermato un sindacalista (Giuliano Cazzola).
Venerdì 9: sciopero indetto da Cgil-Cisl-Uil contro il fermo del giorno prima. Anche i dipendenti dell’ATM si astengono dal lavoro per solidarietà.
Lunedì 12-Mercoledì 14: sciopero degli assistenti volontari e medici interni del Policlinico S. Orsola a causa delle carenze sul piano assistenziale, didattico, di ricerca.
Venerdì 16: gli studenti rompono la tregua aperta dopo l’occupazione militare dell’università. Essi bloccano le lezioni a Lettere. Si intensificano i rapporti tra il comitato di solidarietà agli arrestati, il sindacato, gli operai. Viene avanzata l’ipotesi di organizzare un contro processo alla “repressione” nell’aula magna dell’università.
Martedì 27: dibattito pubblico nell’aula magna dell’università su contestazione e repressione, indetta da ABDU e ADUS. Nel pomeriggio, manifestazione alla bolognina in solidarità agli arrestati.
Mercoledì 28: si apre il processo contro gli arrestati del 25 marzo. Gli avvocati difensori sono: Gozzi, Vecchi, Pergola, Gianpaolo, Bricola, M. G. Leone, Enrica Selvatici, Rosa Mazzone. Il Pubblico ministero è il dott. Latini. I pricipali imputati, in quanto ritenuti organizzatori e dirigenti della maniferstazione, sono: Stisi, Berardi, Ciavatti e Serafini.
Giovedì 29: Stefano Grossi è rilasciato in libertà provvisoria, seguirà un iter giudiziario autonomo.
Venerdì 30: condannati con la condizionale a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per oltraggio con violenza: Gradogna, Martucci, Berardi, Ciavatti, Serafini, Stisi, Pirani.

Giugno
Venerdì 6: manifestazione con concentramento in piazza Scaravilli per la Palestina libera.
Domenica 8: manifestazione regionale antifascista con l’adesione di PCI, PSI, PSIUP, PRI, DC e la presenza di Sandro Pertini che ha sottolineato il carattere popolare del “Secondo Risorgimento”.
Incontro al circolo “Leopardi” di via S. Donato con S. Grossi, M. Serafini, F. Berardi, G. Stisi sul tema della “repressione” e delle forme di lotta per contrastarla.
Venerdì 13: sciopero nazionale dei braccianti (circa 10000, “L’Unità”) che invadono Bologna e occupano la sede dell’Ente Delta.
I lavoratori del CNEN, in agitazione, spengono il reattore nucleare RB-1 a Montecuccolino e le calcolatrici del centro di piazza Maggiore. Riuniti in assemblea permanente, essi chiedono una politica del personale nel quadro dello sviluppo della ricerca scientifica.
Mercoledì 18: il FUAN ottiene il permesso dal preside di Economia e commercio prof. Ciusa di tenere un’assemblea nell’aula magna. Si verificano scontri con gli studenti del movimento che, al termine, occupano la facoltà.
Gli assistenti dell’Istituto di storia sono in agitazione per una diversa strutturazione della ricerca.
Giovedì 19: condannato a 15 giorni di arresto il geometra Vittorio De Intinis per “diffusione di notizia falsa e tendenziosa”. Egli aveva distribuito il 1 gennaio 1969 un volantino sul ferimento di Ceccanti a Viareggio la notte precedente in cui c’era scritto che “le forze dell’ordine hanno sparato ancora”.
Un gruppo di docenti e assistenti chiede le dimissioni del preside Ciusa per aver concesso l’aula magna al Fuan, dopo il parere contrario del Rettore: G. Baldi, L. Bergonzini, M. Bione, B. Farolfi, R. Finzi, G. Gattei, F. Galgano, M. Jacchia, R. Mistroni, N. Natali, R. Predi, C. Rotelli, R. Tolomelli, F. Fassinari, L. Pucci.
Occupazione del rettorato con rivendicazione dell’aumento del presalario e contestazione dell’esame di matematica finanziaria del prof. Vairoli tenuto ugualmente a Magistero a causa dell’occupazione di Economia.
Venerdì 20: la polizia sgombera il rettorato. Gli studenti liberano Economia.
Sabato 28: al circolo Pavese, spettacolo della compagnia teatrale Teatro Evento sulla “repressione” dal titolo: E lo chiamano ordine

Settembre
Venerdì 5: studenti del movimento distribuiscono davanti alla segreteria generale un volantino che incita a non pagare le tasse in considerazione del basso livello di assistenza e di servizi.
Mercoledì 10: manifestazione cittadina in ricordo di Ho Ci Minh, morto il 3 settembre.
Venerdì 12-Sabato 13: sciopero di 230 commesse (“L’Unità”) contro i ritmi di lavoro e per l’assunzione di personale ai grandi magazzini dell’OMNIA, in piazza dei Martiri.
Sabato 20: congresso nazionale dei docenti idonei e dei liberi docenti.
Tafferugli in via dei Mille, nei pressi dell’OMNIA tra lavoratori-trici e forze dell’ordine.
Mercoledì 24: la Cisl, in merito agli avvenimenti dell’OMNIA, dichiara di “rifiutare ogni interferenza di gruppi estranei alla vertenza”. Il riferimento è, evidentemente, al movimento studentesco.
Sabato 27: conclusa dopo tre anni la trattativa tra università e Istituto Ortopedico Rizzoli.
Convegno promosso da credenti di varie comunità cristiane per il rinnovamento della Chiesa in senso evangelico. Durante i lavori viene espressa una dura critica nei confronti della gerarchia ed emergono contenuti classisti.

Ottobre
Martedì 7: il consiglio della facoltà di Scienze politiche offre una cattedra a Don Giulio Girardi, allontanato nel 1968 dall’Ateneo Salesiano di Roma e inviato in Francia. Essendo impegnato all’Istituto cattolico di Parigi, Girardi, rinvia all’anno successivo la collaborazione.
Giovedì 9-Venerdì 10: occupazione lampo della mensa universitaria di via Zamboni durante la quale sono stati distribuiti gratuitamente i pasti. Gli studenti chiedono maggiore qualità e prezzi più bassi.
Lunedì 13: manifestazione di protesta nei locali della mensa.
Convegno dell’UDI sulla scuola in via Galliera 8
Martedì 14: l’autorità accademica chiude la mensa di via Zamboni.
Mercoledì 15: l’autorità accademica chiude il portone della sede centrale dell’università per prevenire azioni di disturbo degli studenti.
Manifestazione contro l’imperialismo nella “giornata internazionale di lotta contro le azioni imperialistiche nel mondo”.
Giovedì 16-Giovedì 23: sciopero degli assistenti ospedalieri e degli aiuti degli ospedali cittadini per la mancata concessione dei posti di ruolo.
Sabato 18: sciopero degli studenti del Liceo artistico di via Belle Arti per gli orari di lezione, i progetti di riforma, i programmi.
Lunedì 20: riaperta la mensa di via Zamboni.
Martedì 28: momenti di tensione durante un’assemblea all’università tra studenti iscritti al Pci e studenti appartenenti al movimento. Ad innescare lo scontro contribuisce un’affermazione di Franco Berardi che definisce gli studenti della sezione universitaria comunista “apprendisti revisionisti”.

Novembre
Venerdì 7: occupazione della sede centrale dell’Istituto Aldini-Valeriani e della succursale del Liceo Righi. Tra i motivi della mobilitazione c’è la richiesta di aule per poter abolire i doppi turni.
Sabato 8: manifestazione in piazza S. Francesco degli invalidi civili, promossa dal LANMIC.
Si estende la protesta degli studenti medi. Scioperano: il Marconi, l’ITIS, Laura Bassi, Aldrovandi, Rubbiani con assemblea all’università. Nel pomeriggio a Magistero si tiene un’assemblea studenti-operai.
Alla Ducati elettrotecnica vengono sospesi 31 operai per ragioni “tecniche”.
Lunedì 10: occupazione del Liceo Fermi. Gli studenti chiedono l’esercizio della libertà di stampa in Istituto, la disponibilità delle aule al pomeriggio. Sospese le occupazioni del Liceo Righi e dell’Aldini-Valeriani. Manifestazione del Pacinotti contro la decisione del preside Bondi di far entrare a scuola gli studenti scioperanti di sabato con i genitori. Assemblea al Marconi.
Il consiglio comunale approva una delibera con cui si concede ai lavoratori in agitazione per rivendicazioni sindacali: 1) trasporti urbani gratuiti dal 15 novembre al 15 dicembre, anche per studenti medi e universitari; 2) dilazione e rateizzazione del pagamento delle bollette del gas e dell’acqua; 3) assegnazione di 50.000.000 per sussidi in caso d’urgenza.
Mercoledì 12: per ordine della Procura della repubblica, alle 18,30, 6 autofurgoni e 3 autocarri della polizia sciolgono l’occupazione del Liceo Fermi e arrestano Rodolfo Ciciliato, 21 anni, studente universitario e Cesare Melloni, 21 anni, iscritto al Fermi.
Il preside dell’Istituto Laura Bassi sospende 10 studentesse per 3 giorni e assegna una nota disciplinare ad altre 100 a causa dello sciopero di Sabato 8.
Manifestazione contro gli arresti e la repressione davanti al Pacinotti. Scontri tra studenti del movimento (presenti Lotta continua, Potere operaio, marxisti-leninisti) polizia e FUAN. In serata il PCI denuncia l’azione provocatoria dei neofascisti e prende le distanze dall’uso della forza da parte delle autorità, condannando, al contempo, l’estremismo di alcuni segmenti del movimento che volevano occupare la scuola.
Sabato 15: occupazione dell’Aldini-Valeriani.
Assemblea nell’aula magna dell’università degli studenti del Marconi, del liceo artistico e dell’istituto d’arte e poi presidio dinanzi all’autostazione dove è in corso un convegno regionale della Dc .
Al Pacinotti il consiglio dei professori decide la serrata dell’Istituto.
Il Pier Crescenzi si astiene per alcune ore dalle lezioni.
Al Liceo Galvani, esponenti del Fuan e dell’associazione Giovane Italia occupano il primo piano e forzano il portone.
Lunedì 17: rinviati a giudizio 8 studenti responsabili dell’occupazione dell’Istituto di Fisica A. Righi con l’accusa di interruzione di pubblico servizio e occupazione di edificio pubblico. Si tratta di: Francesco Garibaldo (accusato anche di danneggiamento), Sergio Serafini, Gabriele Morigi, Antonio Dumas, Achille Cristallini, Marco Capponi, Antonio Preziosi, Arnaldo Cecchini. La denuncia è partita dal direttore dell’Istituto prof. Clementel.
Occupazione della succursale dell’Istituto Sirani.
Mercoledì 19: sciopero generale indetto dai sindacati per una diversa politica della casa. Il servizio d’ordine tiene fuori da piazza Maggiore un corteo di studenti tra cui l’organizzazione Potere operaio.
Occupazione della sede centrale dell’università.
Incontro al Righi con i lavoratori-tecnici del Cnen.
Rilasciati in libertà provvisoria Melloni e Ciciliato.
Il prefetto annulla per illeggitimità la delibera del consiglio comunale sui trasporti gratuiti agli operai in lotta. Vivaci proteste dei lavoratori dell’ATM e dei sindacati i quali affermano, in un comunicato, che la decisione “oltre a negare un contributo della città per aiutare i lavoratori, assume il significato di una posizione a favore del padronato”. Diversi consigli di quartiere si schierano per la delibera comunale.
Sabato 22: sospesi al Liceo Fermi 7 studenti, accusati di aver protestato durante un’assemblea illegale contro l’arresto di Melloni e Cicilliato: Mazzone per 15 giorni, Santoro, Gazzotti, Felicori, Turrini, Carnevali, Berselli, per 10 giorni
Domenica 23: assemblea nei locali dell’autostazione di studenti, genitori e insegnanti del Pacinotti, chiuso dal collegio degli insegnanti
Lunedì 24: scontri davanti alla facoltà di Matematica tra goliardi e studenti del movimento.
Venerdì 28: nuova delibera del consiglio comunale sui trasporti gratuiti per il periodo 20 dicembre-20 gennaio.
Nuove sospensioni al Fermi (sezione di via Regnoli) a seguito dell’occupazione della scuola: F. Malgara, 15 giorni; W. Vitali, 10 giorni; M. Piazzi, Elena Magli, Marena Moretti, Morena Melega, 10 giorni, C. Passarelli, 5 giorni.

Dicembre
Lunedì 1: sciopero della fame di massa nel carcere di S. Giovanni in Monte; i detenuti invocano la riforma del codice penale, di quello di procedura penale e del regolamento carcerario.
Lunedì 8: si apre la quinta mostra internazionale del cinema libero di Porretta terme con due cinegiornali cubani di Santiago Alvarez. Al centro dell’attenzione la cinematografia sulla guerriglia.
Giovedì 11: occupazione di un’aula dell’Istituto di Istologia.
Manifestazione degli studenti del Liceo Righi davanti al Provveditorato e alla Provincia.
Venerdì 12: liberata l’aula di Istologia.
Esplode a Milano, nell’agenzia della Banca Nazionale dell’Agricoltura ubicata in piazza Fontana, una bomba: 16 morti e 84 feriti.
Manifestazione degli studenti dell’ITIS.
Domenica 14: chiude la mostra di Porretta.
Lunedì 15: occupazione dell’istituto tecnico Marconi, sgomberato, poi, in serata, dalla polizia.
L’ANDU e l’ANDS diffondono un comunicato in cui si denuncia la matrice fascista e reazionaria dell’attentato di Milano.
Giovedì 18: manifestazione dinanzi all’Istituto Pacinotti in risposta al divieto del preside di concedere un’assemblea. Un gruppo di esponenti dell’associazione Giovane Italia strappa e brucia alcuni volantini del movimento durante la manifestazione.
Giovedì 18-Domenica 21: l’Istituto di Sociologia dell’università promuove a palazzo Montanari, in via Galliera 8, un seminario internazionale dal titolo: La partecipazione operaia: esperienze, istituzioni, prospettive. Nella conferenza stampa di apertura, il prof. Bellasi, docente di sociologia del lavoro, precisa che l’iniziativa tende a realizzare una saldatura tra momento scientifico e momento politico.
Venerdì 19: manifestazione degli studenti medi (Aldini, ITIS, Rubbiani, Sirani, Pacinotti, Fioravanti, Marconi, Laura Bassi, Liceo artistico) contro lo sgombero del Marconi. Si verificano scontri con la polizia.
Domenica 21: manifestazione cittadina antifascista promossa dal Consiglio federativo della Resistenza.