1967



Gennaio
Sin dal primo mese dell’anno, Bologna è teatro di lotte operaie e studentesche. Le maestranze della fabbrica cartotecnica Stiassi di Borgo Panigale sono in sciopero a tempo indeterminato contro trasferimenti del personale e “rappresaglie” del padronato.
L’UDI avvia con il sindacato e alcuni studenti un’indagine sulle condizioni del lavoro e sulla salute in fabbrica alla Pancaldi, un’industria di abbigliamento con quattrocento operaie.
Martedì 24: esplodono le prime mobilitazioni studentesche. Sono gli studenti dell’ISEF a scioperare nel quadro di una mobilitazione nazionale: chiedono l’istituzione del diploma di laurea di quattro anni (contro i tre esistenti).
Mercoledì 25: dopo un’assemblea studentesca, è occupato l’Istituto di Fisica A. Righi. Sono in agitazione anche gli assistenti universitari (UNAU) e i professori incaricati (ANPUI) per la riforma dell’università. Il Piano Gui è messo subito in discussione.
Giovedì 26: alle ore 21.30 viene occupata l’aula magna dell’università. L’inaugurazione dell’anno accademico che si doveva tenere il 27 e il 28 è rinviata.
Il Senato accademico deplorando l’occupazione avvenuta, per giunta, all’insaputa del ORUB, invia la polizia in zona universitaria. Anche Intesa condanna l’occupazione come il Consiglio di facoltà di giurisprudenza; il Centro socialista universitario conferma e rinnova la fiducia nell’ORUB e contemporaneamente accusa i comunisti di rompere l’unità degli studenti e di estremismo esasperato nei confronti del Piano Gui.
Venerdì 27: occupazione di Chimica industriale. Gioventù goliardica (vicina al FUAN) condanna le occupazioni.
Dopo le prime azioni spontanee studentesche, l’Orub comincia a vacillare, scavalcata dalla prassi e divisa al suo interno tra favorevoli e contrari.
Sabato 28: assemblea presso l’aula magna dell’Istituto di Fisica. Viene costituito un comitato formato da studenti, professori incaricati e assistenti, per discutere di riforma universitaria con le istituzioni.
L’opposizione al trasferimento delle facoltà scientifiche nel “campus” di Ozzano è uno dei motivi di scontro con le autorità politiche ed accademiche.
Si tiene il congresso dell’Orub nei locali di Economia e commercio. La giunta, composta da Intesa (cattolici), Magistratus (laici di centro) e Comunità (laici di sinistra), viene sfiduciata.
Liberata dagli studenti l’aula magna.
Lunedì 30: occupazione dell’Istituto di Chimica “Ciamician” e della facoltà di Lettere e filosofia.
ANPUI e UNAU entrano in sciopero.
Assemblea all’Istituto di Fisica con i parlamentari locali, il sindaco, i professori di ruolo, gli studenti e il comitato di lotta. Vi partecipano i deputati: Ferri (PCI), Marchiani (DC), Lami (PSIUP), il professore Colombo per il PRI. Il sindaco Fanti, assente, invia una lettera in cui manifesta la sua apertura e disponibilità al confronto, ribadendo, però, la necessità del decentramento.
Martedì 31: occupazione di Economia e commercio e dell’Istituto di Matematica.
Entrano in lotta gli studenti medi: manifestazione in piazza Maggiore, e corteo fino in via Zamboni, degli istituti “Righi”, “Galvani”, “Aldini-Valeriani” e una rappresentanza del “Minghetti”. Si auspica una riforma globale dell’istruzione.
Anche i docenti di ruolo (ANPUR) entrano in sciopero dal 1 al 4 febbraio per un migliore trattamento economico. ANPUI e UNAU prolungano lo sciopero fino al 10 febbraio.

Febbraio
Mercoledì 1: sciopero totale all’università. Le facoltà occupate sono salite a otto:
- Lettere e filosofia
- Magistero
- Giurisprudenza
- Economia e commercio
- Chimica e chimica industriale
- Scienze politiche
- Matematica
- Fisica
Le motivazioni si intrecciano, si accavallano e diventano patrimonio e piattaforma di lotta comuni: democratizzazione dell’università, creazione dei dipartimenti all’interno delle singole facoltà, opposizione all’accumulo degli insegnamenti da parte dei docenti, sdoppiamento dei corsi fondamentali, legittimazione del ruolo propositivo e interlocutorio dell’assemblea.
Venerdì 3: manifestazione degli studenti medi. Scioperano in un migliaio e poi si riuniscono in assemblea alla sala Farnese. Tra i punti di rivendicazione c’è la legittimità dell’assemblea d’Istituto.
Sabato 4: termina lo sciopero dell’ANPUR.
Lunedì 6. assemblea dibattito alla sala Farnese organizzata da ANPUI, UNAU e studenti. Tra gli interventi, quello dello studente Garibaldo insiste sulla questione del “potere” all’interno dell’università come reale motivo della contesa.
Martedì 7: assemblea a Lettere. Si consolida il fronte studenti-ANPUI-UNAU.
Mercoledì 8-giovedì 9: sciopero dei professori degli istituti medi e dei maestri delle scuole elementari per la riqualificazione professionale ed aumenti nel contesto di una mobilitazione nazionale.
Giovedì 9-venerdì 10-sabato 11: convegno nazionale delle segreterie dei consigli studenteschi delle facoltà di Chimica e Chimica industriale nelle aule occupate.
Venerdì 10: in concomitanza con la fine dello sciopero di ANPUI e UNAU, cessano le occupazioni di Matematica, Magistero, Fisica. Restano occupate: Lettere, Chimica e Chimica industriale.
Il comitato universitario di lotta decide di costituire comitati di facoltà con la partecipazione di studenti, professori incaricati e assistenti di ogni singola facoltà. Tra le richieste inoltrate al Rettore c’è l’ingresso, nei Consigli di facoltà, dei rappresentanti dei liberi docenti e degli incaricati.
Lunedì 13: liberata Chimica industriale. Il Consiglio di facoltà accetta la partecipazione di un assistente e di uno studente.
Martedì 14: tavola rotonda al “Centro d’arte e cultura” con la partecipazione del prof. B. Andreatta il quale propone un potere consultivo e non decisionale per gli studenti.
Corteo degli studenti dell’ITIS e del Liceo Malpighi.
Mercoledì 15: il Consiglio di facoltà di Lettere attua la serrata contro le agitazioni.
Giovedì 16: Il Senato accademico concede commissioni paritetiche ovunque. Gli studenti di Lettere decidono di abbandonare l’occupazione alla fine della settimana.
Si mobilitano gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti con un corteo cittadino.
Il Consiglio studentesco di Scienze politiche chiede nuove cattedre per far fronte all’aumento degli studenti.
Lunedì 20: riprendono le attività a Lettere.
Espulsi dal PSIUP tre “estremisti maoisti”: D. Bigalli, G. Buselli, P. Caneti. Solidarietà della sinistra del partito (G. Scalia, F. Stame)

Marzo
Sabato 4: inaugurazione dell’anno accademico.
Giovedì 9-Mercoledì 15: Congresso dell’ORUB ed elezioni (i suoi rappresentanti confluiscono poi nell’UNURI: unione nazionale universitari rappresentativi italiani). I raggruppamenti sono otto per un totale di sessanta seggi a disposizione:
- UGB: unione goliardica bolognese, prevalenza comunisti. Scende da otto a sette seggi.
- COMUNITA’: laici di sinistra. Passa da sette a undici.
- INTESA: cattolici. Conserva sedici seggi
- MAGISTRATUS: laici di centro. Da tredici a dodici.
- INDIPENDENTI.
- PAROCHIA VENETA: goliardia bolognese. da due a quattro.
- RINNOVAMENTO CATTOLICO: liberal-cattolici. Scende da nove a sei.
- GIOVENTU’ GOLIARDICA: FUAN, destra. Scende da cinque a quattro.
I votanti sono oltre 8000 contro i 6800 del 1965. Superano di poco il 35% degli iscritti.

Aprile
Giovedì 13: Occupazione della facoltà di Medicina contro il Piano Gui.
Venerdì 14: l’autorità accademica opta per la serrata della sede centrale dell’università con l’obiettivo di prevenire eventuali occupazioni; restano dentro alcuni studenti mentre fuori è convocata la celere. Cresce la tensione, le polemiche e infine gli studenti prendono la decisione di occupare altre facoltà: Economia, Fisica e Lettere. Il Senato accademico esprime solidarietà a Mazzaracchio, responsabile della direzione amministrativa dell’università e della serrata; minaccia, inoltre, l’invalidazione dei corsi.
Congresso dell’ORUB. E’ eletto presidente R. Palmieri di Rinnovamento cattolico, ciononostante le componenti non trovano un accordo stabile.
Sabato 15: la sede centrale è completamente liberata.
Lunedì 17: comunicato pubblico del Rettore e del Senato accademico in cui si afferma che:
- solo il Rettore può concedere l’uso dei locali universitari
- legittima è stata la serrata di Venerdì 14
- l’università non può tollerare azioni di disturbo alla normale attività e didattica, pena l’invalidazione dei corsi.
Martedì 18: la risposta degli studenti al comunicato è immediata. Assemblea generale e poi manifestazione per le vie del centro. Si programma uno sciopero fino al 27 e contemporaneamente si liberano i locali di Medicina come gesto distensivo.
Ad Anatomia si discute di riforma sanitaria ed altri temi extra-universitari: l’orizzonte degli studenti si allarga dalla facoltà alla società.
Il PCI, l’ANPUI e l’UNAU esprimono solidarietà alla lotta degli studenti.
Mercoledì 19: si dimette la presidenza ORUB appena eletta.
Lunedì 24: manifestazione contro il colpo di stato in Grecia alla sala Farnese. Ulcuni studenti greci cominciano lo sciopero della fame.
Martedì 25: manifestazione in piazza Maggiore contro il regime dei colonnelli greci, tutta la città è mobilitata. Durante i comizi interviene anche uno studente greco: M. Attanasio.
Dissidenti del PSIUP e del PCI fondano il Centro marxista.
Venerdì 28: manifestazione studentesca per la democrazia in Grecia alla sala Bossi insieme ad ANPUI e UNAU. Si invitano le autorità a concedere asilo politico e ospitalità agli studenti greci.

Maggio
Venerdì 19: manifestazione contro la guerra in Vietnam in Via Rizzoli.
Rettore e amministrazione comunale ribadiscono la necessità del trasferimento ad Ozzano delle facoltà tecnico-scientifiche.
Domenica 21: manifestazione antifascista in piazza Maggiore contro l’intervento americano in Vietnam. Durante il corteo si registrano alcuni scontri con la polizia in v. Gramsci. Undici persone (in maggioranza studenti) vengono incarcerate:
- L. Dovesi, 19 anni, disegnatore di Ozzano
- V. Volpi, 25 anni, insegnante di Bologna
- P. G. Salvagiani, 20 anni, studente di Filosofia di Ravenna
- R. Lupini, 22 anni, studente di Fisica di Ravenna
- G. Manieri, 21 anni, studente di Ingegneria di Venosa
- M. Serafini, 25 anni, studente di Economia di Alfonsine
- G. Castagnoli, 21 anni, disoccupato di Bologna
- G. F. Travaglini, 24 anni, studente di Economia di Pescara
- P. Giacomucci, 22 anni, studente di Agraria di Chieti
- L. Polliotti, 22 anni, studentessa di Praga
- R. Assuntino, 26 anni, studente di Filosofia di Milano
A cui vanno aggiunte altre due persone coinvolte nell’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale e resistenza:
- C. Fava (madre di Castagnoli), 41 anni, casalinga di Bologna
- A. Amaro, 24 anni, sindacalista di Bologna
Sabato 27: assemblea di assistenti e prof. incaricati. Viene espressa insoddisfazione per la mancata riforma e democratizzazione dell’università e giudicata insufficiente la rappresentanza nei Consigli di Facoltà di studenti, assistenti e prof. incaricati. E’ proclamato sciopero dal 1 al 6 giugno.

Giugno
Giovedì 22: sciopero alla Pancaldi. Le operaie lottano per: premio di produzione, qualifiche, tempi.
Negato il permesso agli studenti incarcerati di sostenere gli esami in carcere e non perdere in tal modo le borse di studio.

Luglio
Venerdì 8: dopo diciassette giorni d’agitazione le operaie della Pancaldi ottengono 25£ orarie d’aumento.
Mercoledì 12: L. Polliotti, studentessa di ventidue anni arrestata il 21 maggio, ottiene il ricovero nella clinica neurologica universitaria dopo un mese e venti giorni di dolori alla testa e nausea, insorti a seguito degli scontri con la polizia
Martedì 25: il ministero della pubblica istruzione concede solo a due studenti (G. Manieri, P. Giacomucci) il permesso di sostenere esami fuori dal carcere.
Presso l’associazione culturale “C. Pavese” si susseguono iniziative antifasciste e di solidarietà agli incarcerati, con l’appoggio del PCI.
Venerdì 28: manifestazione di solidarietà con i giovani arrestati.

Settembre
Mercoledì 27: dopo quattro mesi di carcere preventivo si tiene il processo per i fatti del 21 maggio: nove imputati sono candannati a undici mesi e quindici giorni per resistenza e oltraggi, tre a soli quattro mesi e quindici giorni, avendo evitato il reato di resistenza per insufficienza di prove, uno è prosciolto. Tutti ottengono il beneficio della sospensione condizionale della pena e sono scarcerati.

Ottobre
Alla metà del mese dal Centro marxista fuoriesce l’ala del “Potere operaio” formata in prevalenza dagli espulsi del PSIUP.
Viene espulso dalla FGIC Franco Berardi.

Novembre
Venerdì 10: marcia della pace organizzata da D. Dolci. Vi partecipano molti studenti e si conclude alla sala Farnese.
Bloccato dal movimento l’esame di ammissione ad Economia per studenti greci, considerato eccessivamente vessatorio in quel frangente storico.
Assemblea a Lettere sulla guerra nel Vietnam con la partecipazione del prof. M. Ranchetti dell’università di Firenze.
Si ripetono manifestazioni antifasciste e in appoggio alla resistenza vietnamita.
Escono i risultati dell’inchiesta operaia promossa dall’UDI alla Pancaldi. L’età media delle lavoratrici è tra i venti e i trenta anni, molto giovane a causa della pesantezza delle condizioni lavorative; due su tre sono insoddisfatte del lavoro; lavorano sempre in posizione eretta, non si possono appoggiare e si considerano schiave della macchina.
Giovedì 30: assemblea nelle aule di Patologia generale per discutere di un provvedimento del Ministro Gui, cosiderato da molti discriminatorio verso gli studenti greci in quanto li obbliga ad una prova di lingua italiana senza appello e in sede separata rispetto agli altri.

Dicembre
Mercoledì 6-giovedì 7: è costituita la sezione universitaria del PCI
Sabato 9: occupazione di Lettere contro il Piano Gui. Tra le rivendicazioni: pubblicità dei bilanci, documentazione della ricerca, arricchimento della biblioteca, seminari, tavole rotonde.
Giovedì 14: occupazione di Fisica, si organizzano controcorsi e gruppi di studio.
Mercoledì 20: liberazione di Lettere al termine di un’assemblea. Gli studenti attendono il nuovo anno per la ripresa delle lotte.
Sabato 30: manifestazione cittadina contro il fascismo in Europa.