Comunicato degli indiani metropolitani all’assemblea nazionale del movimento universitario
(26-27 febbraio 1977)

Noi, indiani metropolitani e gli emarginati, denunciamo e rifiutiamo l’allucinante clima di violenza e prevaricazione creatosi in questa assemblea in cui tutta la forza, la fantasia e la creatività del movimento è stata soffocata, violentata e distrutta da un modo di fare politica che non ha niente di diverso, se non negli slogans contrapposti, cioè rumore contro rumore, dalla politica praticata da chi odiamo e vogliamo distruggere.
La penetrazione degli altoparlanti, la prevaricazione di chi è più tozzo e maschio, la violenza contro gli emarginati, che rifiutano di esserlo anche nel movimento, sono gli ultimi e violenti sussulti di un mostro che sta morendo e speriamo lo faccia in fretta e saremo noi a praticargli l’eutanasia.
Denunciamo con tristezza ma soprattutto con rabbia il tentativo di ridurre le espressioni di creatività del movimento a semplici fatti di folklore e abbellimento per nascondere quanto di vecchio marcisca ancora fra di noi.
Denunciamo con tristezza ma soprattutto con rabbia il tentativo di ridurre le espressioni di creatività del movimento a semplici fatti di folklore e abbellimento per nascondere quanto di vecchio marcisca ancora fra di noi.
In questo senso va il modo con cui la presidenza e parte dell’assemblea (per non parlare poi di una sedicente riunione di studenti medi che in realtà era uno squallido raduno di baffoni stalinisti che volevano negarci la parola!) ha accolto gli interventi degli indiani metropolitani e delle compagne femministe (che non vogliamo difendere perché le compagne hanno la forza e l’autonomia per farlo da sole e molto meglio!).
Abbiamo l’impressione, che sta diventando sempre più certezza, che il Nuovo faccia paura a molti; faccia paura soprattutto a chi tenta di cavalcare il movimento, con le solite vecchie armi della prevaricazione organizzata, con le mani a corna o a pistola, disponendosi nell’aula come se fossimo nel parlamento borghese.
Noi chiediamo che i gruppi parlamentari prevaricatori vengano sciolti, in caso contrario noi dichiariamo sciolto questo parlamento il cui fine non è altro che offrire uno splendido materiale di calunnia ai pennivendoli della borghesia.
Ci dissociamo perciò da qualsiasi conclusione di questa assemblea, dalle migliaia di mozioni e contromozioni presentate dai professionisti della politica. Facciamo appello a tutti quanti si riconoscono nella autonomia vera del movimento di ritrovarsi martedì a Lettere liberata alle ore 17 per una assemblea dell’area creativa del movimento in preparazione della giornata di lotta di mercoledì a Campo de’ Fiori. Diffidiamo ad intervenire all’assemblea di martedì chiunque voglia riproporre il clima di violenza di questa corrida nazionale.