CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DEL MANIFESTO PACIFISTA INTERNAZIONALE


Indirizzo: Via Canonici renani 8 - 40033 Casalecchio di Reno (BO)
Telefono: 051-6198744
e-mail: vittoriopallotti@libero.it
Sito: http://www.cdmpi.it

Anno di costituzione: 1989
Forma di gestione: associazione
L'archivio possiede un catalogo?
Il catalogo del Cdmpi è un volume di grande formato, di 150 pagine, rilegato in brossura, con copertina plastificata, con 180 illustrazioni di cui 60 a colori, con molti interventi scritti tra cui quelli di Umberto Eco e Omar Calabrese.
E' stato inoltre prodotto, in occasione di "Bologna 2000 capitale europea della cultura", il libro "50 anni di pace in Europa. Eventi e immagini".

Materiali posseduti:

a) materiali a stampa:
libri: vari (1970-2000)
riviste cessate: varie (1960-2000)
riviste correnti: poche
dossier: alcuni (1980-2000)
opuscoli: vari (1960-2000)
manifesti: oltre 4.655 (dal 1960 ad oggi)

b) materiale audiovisivo
registrazioni audio: poche (1980-2000)
videocassette: alcune decine (1980-2000)
foto e diapo: 1.000-2.000 (1980-2000)

Provenienza geografica del materiale raccolto: da tutto il mondo, ma in particolare Italia ed Europa

Settori tematici del materiale raccolto: antimilitarismo e pacifismo

La "Mostra del manifesto contro la guerra e la corsa agli armamenti, per l'educazione alla pace e alla non violenza" nasce nel 1985 a Bologna, con la prima esposizione pubblica nell'ambito dell'annuale Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari (obiezione fiscale). Allora la raccolta comprendeva circa 200 manifesti, in gran parte acquisiti in occasione delle grandi manifestazioni pacifiste europee dei primi anni '80 che, è bene ricordarlo, rappresentarono dei momenti di grande mobilitazione popolare contro tutte le armi nucleari, dell'est e dell'ovest, bianche o rosse che fossero. Da allora la raccolta si è continuamente ingrandita, raccogliendo nuovi soggetti provenienti da diverse fonti, fino a contare le oltre 2.000 unità di oggi. E, parallelamente, i manifesti sono stati richiesti per esposizioni locali da un numero assai rilevante (a tutt'oggi oltre 150) di realtà di base e istituzionali in tutta Italia (e qualcuna anche all'estero): comitati, associazioni, partiti, parrocchie, enti locali. La mostra è suddivisa in "sezioni" e "argomenti" che testimoniano vari aspetti delle idee e attività del multiforme pacifismo contemporaneo: obiezione di coscienza e servizio civile, obiezione di coscienza alle spese militari, Difesa Popolare Nonviolenta (Dpn), economia e pace, fame e disarmo, euromissili, Zone Denuclearizzate, nucleare civile e militare, educazione alla pace, arte e satira pacifista, iniziative di massa, antimilitarismo non violento.
Come si può intuire, vi sono rappresentati pensieri anche molto diversi tra loro: c'è chi è contrario solamente alle armi nucleari, e chi vorrebbe vivere in un mondo privo di qualsiasi armamento; c'è il religioso e l'agnostico, il comunista e l'anarchico. Questa pluralità di idee è stata salvaguardata per poter rappresentare un punto di riferimento per differenti settori. E' poi evidente che i manifesti si possono vedere anche con altri occhi, che non siano solo quelli politici: e così abbiamo avuto un articolato studio sugli aspetti comunicativi, semiotici e retorici, di alcuni soggetti da parte di un gruppo di studio universitario, nonché una disamina dal punto di vista grafico da parte di scuole e professionisti. Il marchio del centro nasce da un concorso ("Segni di pace") a cui hanno partecipato allievi dell'istituto d'Arte di Modena. Essendo gestita da attivisti nonviolenti (L'Associazione Antimilitarismo e Disobbedienza Nonviolenta - Adn di Bologna), la Mostra continua ad essere "viva", in contatto con la realtà, non limitandosi ad essere un archivio; infatti l'ultima sezione istituita è sulla guerra nell'ex-Jugoslavia. Nell'incredibile 1989 (il crollo di una superpotenza, l'annunciato "quasi" disarmo atomico e la forte riduzione della spese militari), si poteva sperare che la lotta per la pace si potesse fermare un attimo; ma le guerre, moltiplicatesi subito dopo, hanno dimostrato che non ci si può fermare.

consulta il depliant informativo sulle attività e sui materiali raccolti dal Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale