Lorenzo Bertucelli, "Piazze e palazzi. Il sindacato tra fabbrica e istituzioni. La CGIL (1969-1985)", Unicopli, 2004, pp. 220, 13 Euro

Il volume affronta un periodo cruciale della storia del sindacato intrecciandone le vicende con la storia d'Italia tra l'Autunno caldo del 1969 e il referendum sul punto unico di contingenza del 1985. Il sindacato, inteso come "istituzione intermedia", permette di adottare uno sguardo che unisce la storia sociale e la storia politica e istituzionale. Negli anni Settanta è così possibile seguire il tentativo della CGIL di tradurre una grande forza contrattuale, basata sulla gestione rigida della forza lavoro, in strategia politica che raggiunge il culmine con gli anni dei governi di "solidarietà nazionale". I risultati deludenti di quella breve stagione spingono il sindacato, ormai investito dalla grande trasformazione post-fordista, ad accentuare il versante delle relazioni con il sistema politico. Da soggetto sociale che cerca di coniugare anche una progettualità politica, costitutiva dell'identità della CGIL, si passa così al sindacato "istituzione" che si espone a seri rischi di crisi di rappresentanza e lascia spazio ai progetti degli anni Ottanta che puntano ad un suo ridimensionamento. La nuova "governabilità" e le nuove modalità di formazione del consenso possono prevedere una democrazia senza "istituzioni intermedie"?

Lorenzo Bertucelli, insegna Storia dell'Europa presso la Facoltà di Lettere dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ed è presidente dell'Istituo per la storia della Resistenza e della società contemporanea. E' autore di Nazione operaia. Cultura del lavoro e vita di fabbrica a Milano e Brescia, Ediesse 1997 e di Sindacato società e istituzioni nel Novecento, Il Fiorino 2002. Ha curato, con Giovanna Procacci, il volume Deportazione e internamento militare in Germania, Unicopli 2001. Si è occupato, inoltre, di storia sociale e delle culture politica dell'Emilia Romagna, in particolare nel secondo dopoguerra.
 

(scheda di presentazione a cura dell'editore)