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UE e Regno Unito: la Brexit nella vita di tutti i giorni

Il Regno Unito ha lasciato l’Unione europea il 31 gennaio 2020, a cui ha fatto seguito un periodo di transizione nel quale il Regno Unito ha continuato a far parte del mercato unico e dell'unione doganale per permettere gli intensi negoziati sui rapporti futuri, conclusi con un accordo il 24 dicembre 2020.
L’accordo deve ancora essere approvato dal Parlamento europeo per entrare ufficialmente in vigore, anche se verrà già applicato in via provvisoria. Il Parlamento sta esaminando il testo nelle commissioni parlamentari specializzate, prima che venga votato durante una sessione plenaria.

L’Accordo di recesso riguarda la protezione dei diritti dei cittadini UE che vivono nel Regno Unito e dei cittadini britannici che, al contrario, vivono in altri paesi europei, gli impegni finanziari assunti in precedenza dal Regno Unito come stato membro, nonché il problema delle frontiere, specialmente quella che divide Irlanda da Irlanda del Nord.

Ecco di seguito una sintesi degli effetti che l’accordo sulla Brexit avrà nella vita quotidiana dei cittadini dell’UE e del Regno Unito:

. Viaggi

I cittadini europei possono visitare il Regno Unito per un periodo di massimo sei mesi senza necessità di un visto. I cittadini dell’UE dovranno presentare un passaporto in corso di validità; sarà però possibile utilizzare la Carta di identità fino al 30 settembre 2021.
I cittadini britannici possono visitare l’Unione europea per un massimo di 90 giorni in un periodo di 180 giorni senza bisogno di un visto. In ogni caso gli stessi cittadini non possono più usufruire delle corsie rapide di controllo dei passaporti né delle corsie doganali. Devono anche dimostrare di avere già un biglietto per il ritorno nel proprio paese e che hanno fondi sufficienti alla loro permanenza. Il loro passaporto deve inoltre scadere non prima di sei mesi dalla data di entrata.

. Vivere e lavorare nel Regno Unito o nell’UE

I cittadini europei nel Regno Unito o i cittadini britannici che risiedevano in uno stato membro prima di gennaio 2021 possono continuare a vivere e lavorare dove si trovano, purché già registrati in precedenza e in possesso dei permessi concessi dalle autorità nazionali dei vari stati membri o del Regno Unito.
Il diritto di vivere e lavorare in uno qualsiasi degli stati membri UE da parte dei cittadini britannici che non risiedono ancora nell’UE, non sono garantiti automaticamente e possono essere oggetto di restrizioni (a eccezione della repubblica d’Irlanda, con cui il Regno Unito ha raggiunto un accordo separato). Inoltre le qualifiche ottenute non sono più riconosciute in modo automatico nei paesi UE come accadeva invece in precedenza.
I cittadini del Regno Unito che per qualsiasi motivo vogliano visitare o rimanere nell’Unione europea per più di 90 giorni devono rispettare le stesse condizioni di entrata e soggiorno per chi proviene da un paese extra UE. Questa disposizione è valida anche per i cittadini britannici che possiedono una seconda casa in Europa.
I cittadini europei che vogliono trasferirsi nel Regno Unito per un soggiorno di lungo termine o per motivi di lavoro (ovvero per più di sei mesi) dovranno rispettare le condizioni per il trasferimento degli stranieri imposte dal governo britannico, come ad esempio la richiesta di un visto.

. Assistenza sanitaria

I cittadini UE che soggiornano temporaneamente nel Regno Unito beneficiano ancora dell’assistenza sanitaria d’urgenza basata sulla tessera sanitaria europea (TEAM). Per soggiorni più lunghi di sei mesi devono invece pagare un supplemento. I pensionati e le pensionate continuano a beneficiare dell’assistenza sanitaria dovunque si trovino. Il paese che eroga la pensione rimborserà il paese di residenza.

. ll Regno Unito e la partecipazione ai programmi dell’UE

Fra le diverse conseguenze dell’uscita del Regno Unito dall’UE figura anche il venir meno della partecipazione di questo Paese a quasi tutti i futuri programmi di finanziamento europei. A seguito dell’accordo, infatti, il Regno Unito avrà accesso solo a 5 programmi dell’UE per il 2021-2027, ovvero il programma per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe, il programma di ricerca e formazione sul nucleare EURATOM, il progetto ITER per la realizzazione del reattore sperimentale termonucleare internazionale e Copernicus, il sistema satellitare di monitoraggio della Terra, a cui si aggiunge il sistema di sorveglianza e tracciamento satellitare dell'UE (SST), che è parte del programma spaziale europeo.

. Erasmus

Con il nuovo accordi, il Regno Unito ha deciso di uscire dal programma Erasmus+, il programma europeo di mobilità e cooperazione nei settori di istruzione, formazione, gioventù e sport, che fino ad oggi ha permesso a milioni di universitari di studiare in un altro Paese UE. Al suo posto il governo inglese prevede di lanciare nel 2021 uno strumento proprio, il Turing Programme, che consentirà agli studenti britannici di trascorrere un periodo di studi all’estero.

. Commercio di beni e servizi

Con l’accordo raggiunto, i beni scambiati tra Regno Unito e UE non saranno soggetti a tariffe o quote. In ogni caso sono già attive nuove procedure per il trasferimento delle merci da e per il Regno Unito, come ad esempio i controlli alle frontiere, per le quali si prevedono maggiori procedure burocratiche e costi aggiuntivi. Inoltre, le aziende britanniche non hanno più il diritto automatico di offrire i loro servizi in Europa; se queste vogliono continuare a essere operative nell’Unione europea dovranno stabilirsi nell’UE.

Parlamento europeo

 

Ultimo aggiornamento: mercoledì 20 gennaio 2021