Le Indagini. gli accertamenti ed i rilievi


La  Torre Garisenda , monumento simbolo della città assieme alla torre "Asinelli", ha circa  900 anni di vita e fra le tante torri e campanili dell'Italia contende alla torre di Pisa il primato dell' elevata pendenza.

Alta infatti circa 48 metri e con sezione quadrata di 7.50 metri di lato, la torre sul lato est (verso la chiesa di S.Bartolomeo) ha attualmente la sommità sporgente di circa 3.4 metri rispetto alla base.

Probabilmente poco dopo la sua costruzione la torre risultava già fortemente inclinata; infatti proprio questa si ritiene sia stata la causa dell' interruzione della costruzione e, per scongiurarne il crollo, verso la metà del XIV secolo ne furono demoliti circa 12 metri.

Nell' ambito della Convenzione citata in premessa, l' attività connessa al rilievo fotografico e fotogrammetrico è stato affidata all' Istituto di Topografia, Geodesia e Geofisica mineraria (ora confluito nel dipartimento DISTART).

Il rilievo fotogrammetrico è stato effettuato per due facciate, quella Nord e quella Ovest; per tale operazione sono state usate tutte le tecniche di misura e di restituzione analitica più moderne, ottenendo la determinazione delle coordinate dei punti della torre in un sistema tridimensionale, con una precisione dell' ordine di 1.5-2 centimetri.

Dettagliate informazioni in proposito si trovano riportate nella documentazione tecnica  a cura dei professori  Marco Unguendoli e  Gabriele Bitelli.

Lo scostamento fra il baricentro della sommità rispetto a quello della sezione di attacco della selenite è risultato pari a 311 cm; quindi rispetto alla sezione di base si ottiene uno strapiombo di 340 cm, con un aumento di 18 cm rispetto a quello determinato dal prof. Cavani all' inizio del secolo (pari quindi ad un incremento di circa 0.2 cm per anno).

Dall' esame degli elaborati si è potuto ricavare un altro dato di un certo interesse, e precisamente una piccola curvatura della torre (per altro citata anche dal Cavani) con convessità sul lato Ovest e con scostamento massimo dall' andamento rettilineo ad un' altezza di circa 15 m a Est e 20 m ad Ovest.

Infine sono state esplorate tutte e quattro le facciate eseguendo numerose fotografie;  da esse si evinse la presenza non solo delle classiche fessurazioni orizzontali e verticali seguenti i livelli di malta dei mattoni, ma anche microfratture verticali interessanti i mattoni stessi, soprattutto nella facciata Est soggetta a maggiori compressioni.

L' Istituto di Topografia, Geodesia e Geofisica mineraria ha eseguito anche rilievi di livellazione geometrica che hanno evidenziato (a partire dal 1992) un incremento medio annuo dello spostamento della sommità  inferiore al valore medio relativo ai precedenti 90 anni.

Nel corso del 1999, con il coordinamento del prof. Claudio Ceccoli , vennero concluse le indagini sperimentali sulla parte in elevazione della torre Garisenda, mentre le indagini sulle fondazioni furono concluse nel  mese di settembre dell'anno 2000.

Le indagini sperimentali (prove georadar, carotaggi, endoscopie, prove meccaniche sui materiali, analisi chimiche e fisiche) hanno permesso di accertare sostanzialmente le caratteristiche dei materiali costituenti la torre e di valutare l'entità dei degradi, nonchè di stimare gli stati di sollecitazione e le resistenze degli stessi materiali. Le indagini sulle fondazioni della torre e sul terreno ad esse sottostante, hanno infine consentito di appurare la geometria delle strutture fondali e le caratteristiche dei terreni.

Dalle indagini emerse che gli stati di sollecitazione alla base della torre sono elevati e che in certe zone il degrado del paramento murario era notevole e approfondito per circa 15 cm, pur essendo nel complesso discrete le condizioni delle massicce pareti composite.

Ultimo aggiornamento: lunedì 07 maggio 2012