Le indagini sui rinforzi metallici attualmente presenti


Come riportato in precedenza i primi consistenti interventi di consolidamento risalgono al 1726; in tale anno l’arch. G.A. Torri provvide ad installare n° due cinture metalliche, delle quali una appena al di sopra della terrazza merlata (costruita nel 1488) e l’altra a circa 4,0 m dalla precedente.
Il più recente intervento fu invece progettato dalla commissione presieduta dal prof. Silvio Canevazzi nel 1913 e riguarda un cintura isolata posta in mezzo a quelle precedenti (del 1706) e n° 3 coppie di cinture poste a quote superiori.
Tutte le cinture summenzionate sono anche collegate ad un sistema di coppie di catene interne, fra loro ortogonali, che, attraversando le pareti, perimetrano il cavo interno restando completamente a vista. Le catene e le cinture del 1706 sono state serrate utilizzando spessori e “cavicchi” battuti all’interno di cappi e fibbie realizzati da artigiani di rara maestria. Anche le cinture del 1913 sono state “messe in forza” mediante battitura di cunei, mentre le catene interne erano provviste di idoneo tenditore, tutt’ora visibile.
Opportune prove di vibrazione eseguite su entrambe le tipologie di catene hanno consentito di appurare che esse non hanno perso stato di trazione.
Al fine di valutare il grado di affidabilità di tali elementi metallici è stata organizzata una campagna di prove, consistita in:

  1. Analisi metallografiche
  2. Prove di durezza superficiale
  3. Indagini ultrasoniche
  4. Prelievo campioni ed esecuzione di prove di trazione

Per le indagini 1,2,3, gli scriventi si sono avvalsi della collaborazione del prof. Ing. Oddone Ruggeri del dipartimento di scienza dei metalli della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna e del laboratorio prove dell’ ISPESL; le prove meccaniche sono state eseguite presso il laboratorio prove strutture del dipartimento DISTART dell’Università di Bologna. In definitiva si è riscontrato quanto segue:

a)    il materiale del 1706 appare eterogeneo con zone principalmente ad elevato contenuto di carbonio e con struttura prevalentemente perlitica con ferrite reticolare e zone a basso contenuto di carbonio e struttura ferritica; si riscontra la presenza di qualche inclusione di silico-alluminato ed anche di alcune discontinuità, di modesta ampiezza e profondità;

b)    il materiale del 1913 appare più omogeneo e principalmente a basso contenuto di carbonio e struttura ferritica con tracce di perlite;

Dal punto di vista meccanico, il materiale del 1706 presenta valori molto dispersi, proprio a causa dell’eterogeneità della composizione; anche le modalità di rottura appaiono completamente diverse (a volte con vistosa strizione, a volte con modesto allungamento e superficie di rottura molto frastagliata).
In conclusione le cinture esistenti appaiono ancora efficienti ed in grado di esercitare l’azione per la quale vennero progettate; purtroppo non essendo stati all’epoca montati opportuni dispositivi a salvaguardia degli spigoli si notano gli effetti di un’eccessiva pressione sulla muratura.

Ultimo aggiornamento: venerdì 04 maggio 2012