Nell' ambito della Convenzione
citata in premessa, la preziosa collaborazione della Soprintendenza per i Beni
Ambientali ed Architettonici, consentì di ottenere una notevole quantità di
informazioni; precisamente le società Cenacolo e SPC srl di Roma, incaricate
dalla Soprintendenza e coordinate
rispettivamente dal dott. Ing. Maurizio Pouchain e dal Prof. Ing. Giorgio
Croci, eseguirono una campagna di indagini utilizzando metodi distruttivi e non
distruttivi, accertamenti a carattere chimico-fisico. Le indagini in oggetto,
che si arrestano a circa 35 m di altezza (ad eccezione delle endoscopie e della
termografia), furono concluse nel 1995; esse sono consistite in:
tipologia di indagine | Finalità |
---|---|
Accertamento con termografia sulla parete ovest | individuare zone di disomogeneità sub-superficiali |
Prove con martinetti piatti, singoli e doppi | valutare lo stato tensionale esistente e le caratteristiche meccaniche dei materiali |
Prove di penetrazione dinamica sulle malte | Necessarie per valutare lo stato di consistenza delle malte |
Carotaggi meccanici | ricavare campioni di mattoni e malta da sottoporre a tradizionali prove meccaniche e chimiche. |
Indagini endoscopiche nei precedenti fori di sondaggio | valutare lo stato di compattezza della struttura interna |
Indagini chimico fisiche |
identificare nel dettaglio le caratteristiche chimico-fisiche-petrografiche, relative a ciascun componente (malta, mattoni, elementi litici) |
Ulteriori
accertamenti sono stati progettati, coordinati e diretti da Claudio Ceccoli e Gilberto Dallavalle dall'inizio
del 2009 in poi; precisamente:
tipologia di indagine | Finalità |
---|---|
Ispezioni georadar su tutti i prospetti e per tutta l'altezza | Valutazione della costituzione della parete, sua omogeneità, presenza di eventuali anomalie, dalla base alla sommità |
Ulteriori carotaggi meccanici ed Indagini endoscopiche | Determinare lo stato delle murature da 35 m fino alla sommità |
Accertamenti sui rinforzi metallici attualmente presenti | Determinarne lo stato di efficienza ed affidabilità |
Determinazione di altezza ed inclinazione della torre mediante tecniche laser-scanner | Valutare lo stato deformato dell'asse della torre e l'attuale fuori-piombo |
Installazione del sistema di monitoraggio | Controllare nel tempo l'evoluzione di parametri significativi |
Relativamente alle composizione
delle pareti, sostanzialmente si è riscontrato che
Per quanto concerne i materiali
utilizzati, si è osservato che la malta biancastra, utilizzata sia come
malta di allettamento sia come legante del riempimento, risulta costituita da
legante a base di calce ed un aggregato quarzoso-silicatico-calcareo
granulometricamente assimilabile a sabbia da fine a grossolana (probabile
sabbia naturale di fiume); in genere si tratta di malte aeree anche se si
presenta una certa idraulicità. Si riscontra la presenza di grumi di calce
carbonatata (calcinaroli) e di fessure da ritiro, ma il degrado chimico appare
nullo (solfati e nitrati in quantità trascurabile); tuttavia l'azione delle
piogge ricche di agenti aggressivi sulle superfici esterne ha determinato la
presenza di solfati sui paramenti esterni in quantità superiori a quelle
rilevabili nel materiale di riempimento.
I mattoni utilizzati si
possono suddividere i tre tipologie, identificabili con colorazione
rosso-bruno, rosso vivo, rosso chiaro/giallo chiaro; lo studio del tipo di
impasto e dello stato di degrado chimico e fisico, non consente un giudizio complessivo estremamente positivo
soprattutto a causa della circolazione di acque. Gli elementi litici utilizzati si possono distinguere in ciottoli
di varia natura e selenite.
L'indagine con georadar delle
pareti murarie per l'intera altezza della torre, ha evidenziato la presenza di
una zona corticale di circa 40 cm , dotata di caratteristiche meccaniche
superiori alla parte interna (il vero e proprio conglomerato di riempimento
della muratura a "sacco"); i contemporanei carotaggi hanno fornito
gli elementi per la precisa taratura delle velocità di trasmissione del segnale
e per l' interpretazione della sezione
muraria. Precisamente si è riscontrato quanto segue:
Occorre precisare che la vera e
propria "muratura a sacco"risulta presente fino a circa 59 m dal p.c.; da tale
quota in poi sia i carotaggi che i
tracciati georadar evidenziano muratura organizzata ma con la parte centrale
più eterogenea e simile ad una sorta di
riempimento.
L' eterogeneità del conglomerato
di riempimento appare immediatamente individuabile dall' aspetto caotico, ma
sostanzialmente ripetitivo, dei profili di riflessione. Nel loro complesso le
pareti murarie appaiono fornire risposte omogenee, ad eccezione delle anomalie
presenti in corrispondenza della
superficie di contatto fra paramento esterno e
materiale di riempimento, localizzate ove di seguito segnalato:
nel Fronte Nord si notano
due zone con marcate anomalie e precisamente l'effetto delle percolazioni di
acqua immediatamente sotto al torresino di sommità ed in corrispondenza dello
spigolo verso Ovest nella zona compresa fra la prima e la seconda coppia di
cinture montate nel 1913;
il fronte ovest appare
molto degradato, con consistenti alterazioni sia fra 35 e 85 m sia nelle zone
di spigolo comprese fra cinture consecutive;
i prospetti sud e est mostrano assoluta corrispondenza con quanto indicato nei fronti precedenti.
Per quanto concerne i terreni
fondali si è avuta sostanziale conferma di quanto riscontrato in occasione
degli accertamenti condotti per la torre Garisenda; relativamente alle
strutture di fondazione si è rilevato quanto segue:
La valutazione dello stato
deformato della torre e del suo fuori-piombo, nonché le caratteristiche delle
cinture attualmente presenti meritano gli approfondimenti riportati nel
seguito.
Ultimo aggiornamento: venerdì 04 maggio 2012