Torre Uguzzoni

Torre Uguzzoni
Per avere maggior suggestione, è consigliabile raggiungere la Torre imboccando via San Simone da via Oberdan, per poi girare sulla destra in Vicolo Mandria. Simbolicamente varcando uno dei "cancelli" di quello che per secoli è stato il ghetto ebraico di Bologna, una quiete insolita accoglie il visitatore, per vie spesso ignote alla maggior parte degli stessi bolognesi. Nonostante la bolla papale Cum Nimis Absurdum istituisse la segregazione degli ebrei nel 1555, in città il ghetto venne chiuso solo un anno più tardi. Vi rimasero inizialmente fino al 1569, quando furono espulsi una prima volta, e poi ancora tra il 1586, quando fu loro permesso di rientrare a Bologna, e il 1593, quando furono definitivamente cacciati: 900 persone lasciarono la città e per oltre due secoli non fu permesso a un gruppo ebraico organizzato di vivere in città. Questa è un'altra storia, ma questo scorcio di città ne è comunque prepotentemente impregnato, nei suoi paesaggi cupi e gli stretti androni che più di altre vedute rievocano la Bologna Medievale. Su Vicolo Mandria, una volta di mattoni scuri, e sulla sinistra, in tutta la sua sinistra bellezza, la Torre Uguzzoni, incastonata in un angolo che sembra non aver conosciuto il passare del tempo e dà un'idea quanto mai vivida della vecchia Bologna. 32 metri, su una base molto ampia, rivestita di blocchi di selenite disposti a filo dei muri e non a scarpa, come invece abbiamo visto di solito. In cima è visibile un'altana che corona l'edificio, ma questa è sicuramente di epoca sei-settecentesca. E ancora, l'antica porta che si apre sullo zoccolo, con il consueto architrave in selenite sormontato da un arco a sesto acuto in mattoni; le due finestre, una ad arco tondo sulla sinistra e un'altra, anch'essa arcuata ma più centrale. Questa diposizione disassata delle aperture fa propendere per una casatorre, piuttosto che una vera e propria torre. Sotto la finestra del primo piano, i 5 netti fori da ponte, che evidentemente reggevano le travi in legno del ballatoio, completano questa fotografia quasi realistica di un tempo che fu.

Ultimo aggiornamento: venerdì 21 settembre 2012