Torre Scappi
La prospettiva preferibile, ormai entrata nella ritrattistica
bolognese, è quella di Piazza Nettuno. Guardando da questo punto verso
via Indipendenza si scorge una torre che sbuca prepotente, ancora con la
sua sagoma robusta, anche se gli stabili attorno se la stanno
progressivamente ingoiando...per certo nel 1800 risaltava di più, quando
il Canton dei Fiori, cioè quell'angolo di strada, caratterizzato da
alcune fiorerie, era occupato da un palazzo sui generis con un balcone a
baldacchino, più basso della casa attuale in falso stile rinascimentale
che diminuisce nettamente lo slancio della Torre... Scappi, dell'omonima
famiglia.
"....Scappa, Scappa... Re Enzo scappa....!": una delle migliori leggende
cittadine fa risalire il nome di questo casato alla mancata fuga del
povero Re Enzo. Sul giovane re se ne raccontarono tante a Bologna, dal
filo d'oro lungo quanto tutta la cinta di mura che il padre,
l'imperatore Federico, avrebbe offerto pur di riavere il figlio, ai suoi
amori con le giovani dame bolognesi che gareggiavano per conquistarne
il cuore e il letto, ma soprattutto sui suoi tentativi di fuga. Uno dei
più celebri pare sia avvenuto nel 1265 (per altro l'episodio è
raffigurato in due mattonelle, purtroppo molto corrose, poste nei
pilastri laterali del Palazzo del Podestà). Grazie alla complicità di un
"brentatore", cioè un portatore di vino, si dice che Re Enzo fosse
riuscito ad uscire dal Palazzo nascosto in un tino che l'uomo portava
sulle spalle. Non fosse stato, quindi per quella donna affacciata alla
finestra di una delle case vicine, che scorse la bionda capigliatura dal
re sporgere dal tino e cominciò ad urlare... scappa...scappa...
Così saltò il piano di Re Enzo, e così presero nome gli Scappi e la loro torre.
Ancor di più doveva stagliarsi all'orizzonte prima del XVII secolo,
ovvero prima della costruzione della cattedrale di San Pietro, che ora
le fa da sfondo e senza considerare che in origine poteva misurare anche
più degli attuali 39 metri. O forse, in quanto iniziata già in epoca
tarda, quasi il 1220, in questo caso non si è trattato di scavezzamenti
ma di mancata ultimazione. La stirpe degli Scappi fu longeva, fino al
1707 e da lì prese piede il solito turn-over ereditario. Del Canton dei
Fiori, intanto, resta solo il nome del bar, che potete trovare sotto il
relativo porticato.
Ultimo aggiornamento: venerdì 21 settembre 2012