Torre Ramponi

Torre Ramponi
Siamo su via Rizzoli, diciamo all'altezza del Palazzo del Podestà e dobbiamo guardare sul lato opposto della strada, all'angolo con via Fossalta. Celata tra gli intonaci, le tinteggiature, gli squarci delle finestre dei palazzi Novecenteschi e i negozi, trovi le vestigia di una delle torri più antiche di Bologna, la Torre Ramponi. Completamente in incognito, non resta alcun riferimento ad una delle più illustri e potenti famiglie bolognesi del Medioevo, distintasi per l'impegno caparbio nelle lotte intestine - di parte guelfa -, per il lustro nell'insegnamento universitario e per la costruzione di più d'una torre, in linea con il prestigio del casato, tutte affacciate sul Mercato di Mezzo. Hanno assolto alla loro funzione primaria di difesa, le Torri dei Ramponi, quando hanno dovuto sostenere l'urto furibondo degli Asinelli, che cercavano di stanare Baruffaldino Ramponi, macchiatosi del delitto di un loro congiunto. E hanno assolto alla loro funzione di lustro, quando hanno potuto, per sufficiente imponenza e decoro, ospitare una parte dei cardinali che nel 1251 accompagnarono a Bologna Papa Innocenzo IV. Addirittura, attorno al 300, sotto la dominazione viscontea, quell'area della città venne fortificata, creando una vera e propria Cittadella dei Ramponi, riapertasi all'esterno solo una volta che Bologna ebbe riconquistato la sua libertà. Ora nulla rimane, se non la proposta di ricerca e ripristino degli originari paramenti murari...

Ultimo aggiornamento: venerdì 21 settembre 2012