Torre Conoscenti

Torre Conoscenti
Siamo in via Manzoni, davanti al complesso del palazzo Ghisilardi-Fava, inizialmente proprietà della famiglia Ghisilardi (vedi Torre Ghisilardi), poi rilevata dalla famiglia Fava nell'Ottocento. Uno dei due voltoni dà accesso al Museo Civico Medievale. Posto che una visita al museo, per altro è gratuito, è caldamente raccomandata, basta però entrare nella corte del palazzo per vedere la Torre Conoscenti, più nota come torre "ritrovata". Per secoli questa torre era scomparsa, si era persa, era caduta... insomma, nessuno la trovava più. Il mistero si svela ripercorrendo la storia di questa porzione di città. Il grande palazzo sorge in un'area che già nel XV secolo era occupata dalle case della famiglia Conoscenti. Il Comune tuttavia concesse la zona in enfiteusi perpetua, cioè in godimento totale di usufrutto, ai Ghisilardi. La Torre, che era pur sempre dei Conoscenti, venne a trovarsi sul confine dell'area di pertinenza di questi ultimi, che la inglobarono nel nuovo edificio, anche se svettava dai relativi tetti ancora per una decina di metri. Ovviamente è stata subito convertita in abitazione - siamo nel 1500 e le torri non servivano più come strumento da guerra -, ma questo non fece la fortuna di Bartolomeo Ghisilardi, l'erede, che venne colto da una scossa di terremoto proprio mentre riposava nella sua stanza ricavata nella torre e subito ne morì per lo spavento.

La ‘scomparsa', tuttavia, è successiva: siamo ormai nell'Ottocento, quando i nuovi abitanti del palazzo Ghisilardi lo innalzarono di un paio di piani, venendo completamente a coprire la porzione di torre che ancora si elevava sopra i tetti dell'edificio. Intonacata e tinta, perfettamente celata dentro il nuovo stabile, la torre è rimasta lì intrappolata e dimenticata. Non uno spigolo rimasto in luce sul prospetto occidentale, non i notevoli lavori che interessarono il complesso tra il 1923-25 quando venne adibito a Casa del Fascio... Né i lavori sulle fondazioni, né la rimessa in luce di due aperture ad arco che per forma e ubicazione avrebbero dovuto far riflettere gli studiosi, nulla fece loro venire qualche dubbio sul ritrovamento di una torre medievale. Incredibilmente, solo il restauro del 1975, nell'ottica del trasferimento in questa sede del Museo Civico, ha proceduto all'abbattimento dei due piani aggiunti all'ala ovest del complesso, rivelando così la torre e il suo svettare di nuovo al di sopra del tetto del palazzo.

Torre che, a parte questa storia di prigionia, già ha molto da raccontare, perché si è scoperto poggiare su un edificio preesistente, presumibilmente parte della Cerchia di Selenite (vedi Torre Lapi), il che farebbe supporre un'origine molto più antica della torre, o per lo meno del troncone sul quale si elevò per almeno altri 15 metri. Non solo. Le due porte ad arco ritrovate, per stile e posizione, confermerebbero questa teoria, per cui originariamente la torre Conoscenti fosse piuttosto un'altra porta, o meglio una postierla, cioè una porta secondaria, di quelle mura più che millenarie della Bologna altomedievale. Lo dimostrerebbero anche i mattoni utilizzati, di maggior spessore, cioè "mattoni romani manubriati di recupero, legati con malta di calce mista a inerti di grossa grana". Così dicono gli studiosi, che rifiutano seccamente di paragonarli ai laterizi usati per gli edifici bolognesi dal XII secolo in poi. Di quell'antica muraglia, prima di un restauro, per così dire, ‘distruttivo', rimangono solo due fotografie. Allo stesso modo, una volta che furono costruite le cerchie murarie di epoca successiva, della vecchia postierla non c'era più bisogno, ma allora, invece che distruggere, venne utilizzata come base per una nuova torre e una nuova storia.

Ultimo aggiornamento: giovedì 20 settembre 2012