Torre Catalani
Vicolo dello Spirito Santo, stradina esclusa ai più, che parte da piazza
dei Celestini. Alla fine della strada, nell'angolo alla tua sinistra
appare, placida nella sua robustezza, la casatorre dei Catalani, ancora
inalterata nella sua posizione urbanistica originale, con due lati
prospettanti su una via pubblica. Il contorno, invece, ovviamente è
cambiato, trasformato soprattutto col sorgere del convento dei
Celestini. Attualmente la torre ha tre vani sovrapposti più un
sotterraneo ricavato nel perimetro delle fondamenta nel XIII secolo,
collegato agli altri solo per mezzo di botole. La stanza più alta, con
ben tre finestre e una porta sul lato di ponente, offre le migliori
condizioni di abitabilità. Ciò non esclude che venisse utilizzata per il
lavoro, in quanto più illuminata e ventilata... senza dimenticarsi, però,
che nel medioevo il concetto stesso di casa era molto diverso da come
la intendiamo ora. Infatti le varie stanze non sempre avevano una
funzione specifica, ma c'era una maggior contemporaneità e promiscuità
di azioni: la preparazione dei cibi e il lavaggio di cose e persone
spesso avvenivano all'esterno, mentre nei vani coperti poteva capitare
che mentre qualcuno lavorasse, altri dormissero su un giaciglio buttato a
terra, senza tutti i nostri attuali agii o le differenze tra zona
giorno e zona notte! Come tante altre torri, anche la Catalani non ci dà
traccia del trattamento delle pareti interne, ma probabilmente erano
imbiancate a calce e variamente decorate, se non rivestite di legno o
tessuti. Tanto invece ci raccontano i suoi fori da ponte, che reggevano
altrettanti ballatoi. Non semplici collegamenti esterni, ma veri e
propri edifici multipiano che estendevano la superficie della casa. Nel
caso di questa torre, i cosidetti buchi pontai dimostrano la
disposizione a raggiera delle mensole di sostegno, il che racconta come
queste strutture esterne ruotassero attorno a tutti i lati della torre.
Così come per gli interni, non si ha certezza perché poco o nulla è
rimasto, ma gli studiosi ormai concordano nel pensare che anche i
ballatoi e le parti murarie esterne avessero veli d'intonaco a calce
viva, ravvivata con decorazioni dipinte... Quindi sì, la selva turrita era
sicuramente fitta e labirintica, ma insieme piena di colore, con i
giochi di volume e cromatici dati dalle altezze, dalle strutture lignee e
tante decorazioni dai colori sgargianti, per non parlare di gonfaloni,
stemmi e bandiere che contraddistinguevano le varie famiglie... altrochè
medioevo cupo e monocromo!
Ultimo aggiornamento: giovedì 20 settembre 2012