Torre Agresti

Torre Agresti
Piazza Galileo, su cui si affacciano due torri, una poco riconoscibile in quanto tale, la Lapi, inglobata nel complesso del Palazzo Comunale, l'altra, l'Agresti, che zitta zitta, incastonata tra i moderni edifici, tiene sott'occhio l'andirivieni della piazza. Piazza che, per altro, è stata ricavata dalle demolizioni degli anni Venti e Trenta, nonché allargata dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, che devastarono pesantemente questa zona della città. Brutto secolo per questa torre fu anche il XVII, visto che nel 1641, la notte del due agosto, data nota per altre tristi vicende nella storia di Bologna, un furioso incendio distrusse i due stabili che la circondavano e la bottega di un salumiere che al tempo risiedeva al pian terreno della torre. Il fuoco era divampato dalla bottega di un ottonaio, e, attizzato da un violento temporale, continuò ad ardere per giorni. Il panico si diffuse in tutto il circondario, non foss'altro perché la Torre Lapi lì accanto al tempo era utilizzata come magazzino di polvere da sparo e munizioni. Sta di fatto che nulla esplose e l'Agresti resse, anche se il fuoco costrinse il Collegio di Spagna, che l'aveva acquisita un paio di secoli prima, ad una ricostruzione massiccia. Ciò costò alla torre l'essere uniformata all'edificio circostante, abbassata agli attuali 20 metri con la realizzazione di un'altana e privata dei blocchi di selenite tipici degli zoccoli delle torri bolognesi. Se ne stette intonacata e nascosta tra quei muri per tre secoli. Ma non avendo perso in solidità e fierezza, ancora resse a un nuovo attacco, questa volta delle bombe del 1945, che fecero scempio di una casa vicina. Interessata da un più accurato restauro negli anni Sessanta, è stata fortunatamente liberata dall'intonaco spagnolo, recuperando così parte della sua primitiva suggestione.

Ultimo aggiornamento: giovedì 20 settembre 2012