progetto

Sposta il tuo centro. Quartiere San Donato. Città di città”

Con il progetto “Sposta il tuo centro. Quartiere San Donato. Città di città” il Consiglio del Quartiere San Donato si propone di arrivare a formulare a fine mandato una proposta politico-amministrativa che garantisca in un quartiere periferico, caratterizzato da gravi problematiche ma anche da notevoli opportunità, un modello di convivenza connotato da una migliore integrazione e da un livello più alto di qualità della vita.

Un progetto da attuare lungo l’arco di tempo di un anno a partire oggi con la partecipazione dei cittadini, la collaborazione di istituzioni pubbliche, l’intervento dei privati presenti sul territorio, un progetto che, anche in sintonia con quanto proposto nel Piano Strutturale Comunale, individua le azioni attraverso le quali il quartiere San Donato possa divenire “territorio centrale” in una Città di città”, il tutto in collegamento con il Comune e in particolare con l’Assessorato all’Urbanistica e con quelli alla Cultura, al Decentramento e ai Servizi Sociali. Le risorse sono in parte messe a disposizione dal Comune, sia in termini di persone che di contributi, in parte dal Quartiere e da sponsorizzazioni.

Per arrivare alla definizione del progetto il Consiglio ha intrapreso nel 2006 un lungo lavoro di riflessione culturale con istituzioni e associazioni come l’Università, l’Istituto Gramsci, la Fondazione Villa Ghigi, l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, l’Associazione Italo Calvino, individuati anche nell’ottica di integrare competenze e lavori già in essere, costituendo con loro e con alcune altre presenze un comitato scientifico.

La metodologia prescelta prevede l’avvio di un lavoro di conoscenza approfondita del territorio, di analisi e di valutazione di quello che esso può offrire nella prospettiva individuata nonché delle sue carenze. Un lavoro da costruire a stretto contatto con i cittadini, anche per conoscere meglio chi abita il quartiere e valorizzarne le potenzialità in rapporto ai temi del progetto, nella convinzione che il ruolo delle persone coinvolte possa essere non solo consultivo ma anche molto propositivo, nuovi protagonisti in un quadro di sviluppo possibile e non astratto.

All’interno di due grandi ambiti, urbanistica e cittadinanza, prenderanno vita attività e “laboratori partecipati” su specifiche tematiche: dall’espressione di sè alla narrazione, da percorsi da identificare nel quartiere a opere artistiche da realizzare, dall’analisi dell’architettura del secondo novecento all’identificazione di luoghi da vivere e condividere, da mappe del verde a incontri tra inquilini/proprietari degli alloggi Erp (San Donato è quartiere con altissima presenza di edifici Erp e di verde, anche se poco conosciuto e fruito).

Aspetti fondamentali saranno la comunicazione e la documentazione del progetto stesso nel suo svolgersi, fin dall’inizio abbiamo a questo fine coinvolto per esempio una tv di condominio presente sul territorio, un gruppo di fotografi che collaboreranno mettendo a disposizione la loro esperienza e le strumentazioni necessarie e abbiamo previsto uno specifico sito web nel quale immettere in tempo reale dati e informazioni sullo svolgersi dei laboratori e seminari.

Vorremmo che ne emergesse un quartiere ridisegnato dalle persone che lo abitano, invitate a presentarlo attraverso i luoghi e i percorsi della loro quotidianità, di giorno e di notte, in positivo e in negativo, a far conoscere le loro autorappresentazioni attraverso la parola, l’immagine, o altre modalità che vorranno individuare e proporre. Un esempio concreto può essere quello della individuazione di una o più piazze delle culture.

Guardare con gli occhi di tante persone un quartiere per meglio conoscerlo e comprenderlo vuol dire contribuire a creare identità personale e territoriale e al tempo stesso svolgere il ruolo di amministratori più in sintonia con le aspettative degli abitanti.

Vuol dire anche una qualificazione del quartiere, perché dare ai cittadini l’opportunità di esprimersi in veste di protagonisti porta contributi che possono trasformare un luogo cui viene attribuita la qualifica di periferia nella sua accezione più negativa in un luogo dotato di una sua centralità perché guardato con occhi nuovi. Da una percezione di periferia indistinta può emergere per esempio una nuova immagine di luogo con presenze architettoniche di qualità fino ad ora sconosciute agli abitanti.

Ciò che caratterizza questo progetto è l’elemento unificante del quartiere e il fatto che ci si proponga di lavorare con le persone su temi che hanno come obiettivo quelli di migliorare la loro cittadinanza e il loro rapporto con il territorio in cui si trovano a convivere in questo momento. Non a caso abbiamo fatto convergere sulle tematiche individuate un po’ tutte le iniziative che si svolgono sul nostro territorio, a partire da quelle presentate dalle associazioni attraverso il finanziamento del bando per le Libere Forme Associative. E pensiamo alla sua realizzazione come all’avvio di un processo, come un grande volano: le persone e le associazioni che oggi prendono parte a una delle articolazioni del progetto possono essere quelle che domani proporranno altre iniziative di integrazione e di conoscenza e valorizzazione del territorio.

Nel contempo intendiamo mettere a disposizione uno spazio di riflessione, un punto di incontro per esperienze politico-culturali sui temi delle periferie, nella convinzione della necessità di incrementare questo tipo di analisi e dei benefici che un lavoro di questo genere può apportare.

Abbiamo per l’occasione individuato uno spazio simbolicamente posto al centro del quartiere per farne anche il centro del nostro progetto, un luogo di informazione, di incontro, per piccole esposizioni, un piccolo urban center.

A conclusione dell’intero percorso prevediamo infine un convegno di alcune giornate in cui portare gli esiti del lavoro fatto in quartiere e alle quali invitare persone che portino contributi italiani e stranieri sulle stesse tematiche attraverso narrazioni sociali, analisi politico-amministrative, letture filosofiche e antropologiche, analisi dello spazio urbano, rappresentazioni artistiche.

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