laboratori

Piazza delle culture: l’obiettivo è quello di trovare, con il coinvolgimento delle associazioni e degli abitanti del quartiere, un luogo, uno spazio pubblico, una piazza che possa ospitare eventi di diverso tipo, il cui filo comune è l’incontro tra differenti attori sociali, portatori di “culture “ diverse. Nella “piazza” i cittadini esprimono le proprie culture, le proprie identità attraverso i mezzi/codici che ritengono più opportuni (fotografia, cucina, spettacoli, ecc.), grazie a un percorso di riflessione ed elaborazione che porti a materiali “culturali” di buona qualità. La “piazza” è anche un’occasione per mettere in rete il ricco, variegato, attivo tessuto associativo di San Donato.

Conoscenza del quartiere: è intenzione dei promotori organizzare veri e propri tour a piedi che esplorino le diverse zone che compongono il quartiere stesso. Queste visite dovrebbero essere guidate dai cittadini, l’obiettivo è quello di comprendere l’“immagine mentale” che i cittadini possiedono del quartiere, capire come essi percepiscono i luoghi in cui vivono e con quale facilità riconoscono le sue parti. Tale conoscenza appare di cruciale importanza al fine di trarre indirizzi metodologici per la (ri)progettazione dell’ambiente urbano e dei servizi istituzionali da attivare sul territorio. Essa è inoltre indispensabile se si vogliono analizzare i rapporti fra organizzazione dello spazio e modelli culturali, economici e politici.

La qualità dell’abitare nell’edilizia pubblica: a partire da un lavoro di documentazione sugli insediamenti e sui loro aspetti architettonici-urbanistici e sociali, specie in relazione alla modificazione nel tempo della funzionalità degli edifici e dei servizi, ci si propone di intraprendere con gli abitanti (inquilini e proprietari, quindi con situazioni miste e pertanto più complicate) di alcuni edifici individuati come campione, un lavoro comune al fine di conoscere maggiormente le situazioni ed esplorare possibili miglioramenti/soluzioni rispetto ai conflitti esistenti. La fase di documentazione riguarderà insediamenti ubicati in quelle che si caratterizzano come le tre componenti di San Donato, le aree del Pilastro, la zona centrale del quartiere, il nucleo circostante Via del Lavoro.

Le narrazioni: l’obiettivo è quello di sviluppare l’esperienza dei laboratori di scrittura che già ha dato esiti molto positivi in San Donato, applicandola all’ambito del progetto. La frequentazione degli altri laboratori, la conoscenza del lavoro che vi si svolgerà, la conoscenza e l’ascolto delle persone che li frequenteranno consentirà di individuare (tra i tanti possibili) il tema che farà da filo conduttore alla raccolta e i racconti da tradurre in forma narrativa, che con la loro pubblicazione daranno testimonianza del percorso e della vita dei cittadini.

Un quartiere in trasformazione: raccontare con la macchina fotografica significa in questo caso ricostruire il tessuto sociale, urbano e relazionale di uno spazio multiforme e in continua trasformazione, attraverso un laboratorio e un lavoro di documentazione e mappatura in sinergia con gli altri laboratori. Il mezzo fotografico, per sua natura, fissa istanti altrimenti dispersi nel flusso del tempo che permetteranno di ricostruire in un puzzle il panorama visivo ma anche le relazioni sociali, i luoghi d’incontro, le pratiche di una comunità, le barriere e gli ostacoli, ecc. Questo mezzo universale, grazie al digitale, ha raggiunto tutti gli strati sociali e le fasce d’età permettendo un coinvolgimento orizzontale e trasversale dei soggetti che compongono l’articolato panorama sociale di San Donato.

Il verde urbano in San Donato: considerando l’insieme degli spazi verdi presenti sul territorio, sia pubblici sia privati, e più in generale le aree non costruite, si può cominciare a delineare un’immagine più originale del quartiere e una sua riconoscibile identità e fisionomia, legata a determinati scorci, paesaggi e luoghi verdi, spesso vissuti quotidianamente da molti cittadini e in alcuni casi riconosciuti come riferimenti e punti centrali nella vita del quartiere. Alcune di queste aree verdi soffrono di problemi puntuali e specifici, la cui soluzione è tuttavia determinante per garantirne una frequentazione sicura e gradevole, altre invece necessitano di un parziale ripensamento o ancora di una riqualificazione totale. Il lavoro non può non considerare la valenza complessiva e le grandi opportunità offerte dal vasto territorio rurale che si estende nel settore più settentrionale.

Nuovi sguardi sull’Architettura: il quartiere San Donato si è formato in gran parte nel corso della seconda metà del Novecento e nel suo territorio vi sono dunque alcuni edifici di valore costruiti in questo periodo. Partendo da un censimento che il Comune sta svolgendo a scala urbana, ci si propone di svolgere una indagine conoscitiva tra gli abitanti del quartiere che punta a far luce sulla percezione collettiva di questi edifici e a verificare la capacità che essi hanno di definire l’identità del quartiere. Questo lavoro è strettamente integrato con gli interventi di public art che alcuni artisti realizzeranno in diversi spazi, anche in corrispondenza delle architetture analizzate, puntando a creare laboratori mobili sul territorio, in cui la finalità del processo artistico non è solo la produzione di materiali o oggetti fisici, ma lo stimolo al dialogo e al confronto.

Il Sito web: oltre che documentare il progetto stesso nella sua evoluzione in tempo reale, il sito è al tempo stesso strumento di integrazione e partecipazione in quanto gestito anche come occasione formativa e di sperimentazione per un gruppo di giovani italiani e non. Questo strumento consentirà la comunicazione integrata tra i laboratori e quella con l’esterno.


 
< Prec.