La creazione dell'Archivio di Stato di Bologna


Nel corso dei secoli i frequenti e rapidi mutamenti della situazione politica contribuirono a rendere difficile la realizzazione di un piano organico di interventi in materia di archivi. I luoghi destinati alla conservazione delle carte dovettero subire numerosi cambiamenti e trasformazioni che determinarono la perdita di  molta parte del patrimonio documentario e la mancanza di un ordinamento, modificando così la fisionomia dell'Archivio. Tuttavia considerevole è la quantità di documentazione che si è salvata.
Nel 1859 Luigi Frati, capostipite di una famiglia di illustri eruditi e direttore della biblioteca dell'Archiginnasio, propose all'Amministrazione Comunale l'adozione di un progetto riguardante i "tre bisogni principali della città di Bologna e il modo di provedervi in un sol luogo". Egli, oltre all'istituzione delle Scuole Tecniche Aldini-Valeriani e all'apertura di un mercato alimentare coperto, riteneva che la terza realizzazione necessaria per la vita della comunità fosse la creazione di un "Archivio di memorie patrie."  Frati affermava: "Non è punto a dubitare che anche l'Italia, ad esempio delle più colte nazioni, che sì grande tesoro di patrie notizie raccolsero dall'esame dei monumenti paleografici, abbia compreso che le fonti degli studi storici, massime per que' tempi che l'ignoranza e la barbarie oscurò, sono gli Archivi; perocchè la memoria degli avvenimenti e dei costumi spettanti all'età di mezzo non può ritrarsi che dai diplomi, dagli atti pubblici, dagli strumenti e dagli altri monumenti di simil maniera." Per avvalorare la sua proposta il valente studioso rammentava le spese sostenute da diverse città, come Venezia e Firenze "per rendere meglio fruttuosi gli Archivi", rammaricandosi della situazione bolognese, poiché  "...quanto maggiormente si é operato e si opera a tal uopo in altre contrade d'Italia, non è di altrettanto più vergognosa la nostra inerzia, lasciando la copiosa dovizia de' patrii documenti giacere negletta e disordinata ne' nostri pubblici Archivi divenuti inutili..."12
Le opinioni espresse da Luigi Frati testimoniano come nella seconda metà dell'Ottocento il problema dell' istituzione di un Archivio della città fosse già particolarmente sentito negli ambienti culturali bolognesi.
In particolare la Deputazione di storia patria per le province di Romagna, creata nel febbraio del 1860, si interessò alla salvaguardia delle fonti storiche locali.
Giosuè Carducci, segretario della Deputazione, svolse un ruolo di primo piano per l'istituzione a Bologna di un archivio per la città.
La creazione, con R.D. 22/10/1874, n. 2256, dell'Archivio di Stato di Bologna contribuì a risolvere per quell'epoca l'esigenza di concentrare in un'unica sede i principali fondi documentari prodotti dalle diverse istituzioni cittadine.
Il nuovo Archivio ebbe come prima sede palazzo Galvani, attiguo all'Archiginnasio, i cui locali, già occupati dall'Ospedale della Morte, vennero messi a disposizione dall'Amministrazione Comunale, dopo l'esecuzione dei necessari lavori di adeguamento. Il Comune aveva già provveduto da tempo ad unire palazzo Galvani con l'Archiginnasio, nell'intendimento di raccogliere nella struttura che era stata sede dell'antico studio bolognese, la biblioteca, gli archivi ed i musei di antichità per costituire un centro di attività scientifica e culturale. Il progetto, esaminato e studiato dalla Commissione Direttiva della Biblioteca, degli Archivi e Musei, supportata da Carlo Zannoni, ingegnere del Comune, prevedeva anche l'unificazione del Museo archeologico universitario con i Musei municipali di antichità egizie ed etrusche13.
Vennero trasferite, presso questo nuovo istituto, anche le carte dell'Archivio Comunale dalle origini fino al 1796. E' questa la ragione per cui gli atti custoditi attualmente presso l'Archivio Storico Comunale risalgono al periodo napoleonico.

12 Luigi Frati, Di tre bisogni principali della città di Bologna e del modo di provedervi in un sol luogo, Bologna, Tipi Governativi alla Volpe, 1859, pp.13-19.

13 ASCBo, Comune di Bologna, Carteggio Amministrativo, 1874-1875, tit. XIV, rub. 4, sez. 5.

Ultimo aggiornamento: martedì 04 gennaio 2011