Torre degli Asinelli, nuovo sistema di sicurezza e telecamere

Un nuovo sistema di sicurezza e telecamere per proteggere da incendi ed intrusioni la Torre degli Asinelli, simbolo di Bologna. Lo ha messo in campo facendosi carico di tutte le spese la Fondazione Enzo Hruby - che a Bologna ha già sostenuto la protezione della Basilica di San Luca - in collaborazione con l’azienda bolognese Teleimpianti per la predisposizione del progetto e la sua realizzazione.

Il progetto, realizzato in collaborazione con il Comune di Bologna, ha previsto l'installazione nella zona dell’ingresso e della cassa di rivelatori volumetrici a raggi infrarossi in grado di rilevare ogni tentativo di intrusione. Completano la protezione anti intrusione una sirena per interno e un modulo di comunicazione GSM/GPRS per l’invio delle segnalazioni d’allarme e la telegestione del sistema da parte del personale addetto.

La protezione antincendio è stata invece realizzata attraverso l’installazione di rivelatori ottici di fumo posizionati nella zona della cassa e nei solai rispettivamente a 35, 55, 70 e 88 metri di altezza, collegati ad una centrale di rilevazione incendio di ultima generazione. La segnalazione di allarme all’interno della Torre è garantita da una sirena piezoelettrica da interno con lampeggiante e da un pannello ottico acustico di allarme incendio.

I sistemi antintrusione e antincendio sono stati integrati con un avanzato sistema di videosorveglianza che permette di controllare i flussi di turisti e i passaggi più impervi ed è in grado di offrire, in caso di necessità, un valido supporto alle indagini delle Forze dell’Ordine. All’interno della torre, nella zona della cassa è stata installata una videocamera con funzione antirapina; un’altra è stata posizionata a protezione degli impianti tecnici. Cinque sono le telecamere in esterno: due sulla sommità per la ripresa del camminamento panoramico, una a piano terra che riprende l’ingresso e due sulla prima cornice, queste ultime a controllo delle strumentazioni che sorvegliano lo stato sia della Torre degli Asinelli che della Garisenda.

"L'intervento svolto sulla Torre Asinelli – dichiara il Sindaco Virginio Merola - è l'esempio di come una stretta e proficua collaborazione tra pubblico e privato possa portare dei benefici a vantaggio di tutta la cittadinanza. Realtà come quella della Fondazione Enzo Hruby rappresentano l'eccellenza del nostro Paese non solo in termini di prodotto, ma di responsabilità sociale d'impresa. E' questa l'idea di sussidiarietà che abbiamo e che vogliamo sempre più mettere in campo per tenere unita la nostra comunità, soprattutto in questo difficile periodo di crisi economica".

"Grazie ad una forte innovazione tecnologica – dichiara l’Assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Malagoli - oggi possiamo proteggere al meglio, in tempo reale, uno dei beni storici simbolo della città. Questo intervento rende la Torre Asinelli ancora più di valore, non solo affettivo, per tutti noi. Rinnoviamo il nostro ringraziamento alla Fondazione Enzo Hruby per avere messo la sua competenza in materia di sicurezza, ancora una volta, a servizio della città di Bologna".

“E’ per noi una grande soddisfazione – dichiara Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby - aver potuto offrire per ben due volte il nostro contributo alla città di Bologna, che con i suoi straordinari monumenti disseminati per le vie e le piazze è un vero e proprio museo a cielo aperto. Il progetto di protezione della Torre degli Asinelli si è svolto in piena sintonia con il Comune di Bologna e riveste per noi una particolare importanza sia perché dedicato al simbolo stesso di Bologna, sia dal punto di vista della sicurezza, in quanto si è realizzata una protezione integrata antintrusione, di videosorveglianza e antincendio in uno spazio molto ristretto. Ci auguriamo che questo intervento, che è un ottimo esempio di collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, non rimanga un caso isolato ma, al contrario, possa servire a sensibilizzare altre Pubbliche Amministrazioni verso il tema della sicurezza e rappresentare un modello per le altre realtà analoghe presenti nel nostro Paese”.