Credito d'imposta, i locatari di immobili comunali a uso non abitativo possono ora cederlo al Comune per scalarlo dall'affitto

Palazzo comunale

Il Comune di Bologna è disponibile ad acquisire il credito di imposta eventualmente richiesto dai suoi locatari di immobili a uso non abitativo. Lo ha deciso la Giunta di martedì 24 febbraio, dopo che l'Agenzia delle Entrate ha stabilito che anche l'ente pubblico può acquisire crediti di imposta maturati da altri soggetti.

I locatari di immobili comunali a uso non abitativo, oggetto di contratti di locazione, di concessioni-contratto e di convenzioni, potranno quindi optare per la cessione anche parziale del credito d'imposta al Comune, a fronte di uno sconto di pari ammontare sul canone da versare per l'affitto dell'immobile.

"In questo difficile periodo, per sostenere cittadini, imprese e associazioni abbiamo innovato le nostre procedure e creato nuove forme di aiuto - sottolinea l'assessore al bilancio Davide Conte -. La delibera che abbiamo approvato nell’ultima Giunta ne è un esempio: utilizzare il credito di imposta dei locatari comunali come sconto sull’affitto è un sostegno importante che speriamo diventi pratica diffusa in città".

I requisiti essenziali per cedere il credito di imposta al Comune sono: la presenza di uno specifico credito nei confronti dell'ente (accertamento dell'entrata sul Bilancio di previsione) e il non risultare morosi, con la precisazione che la morosità è da intendersi riferita alle quote di competenza del Comune nel caso di cessioni riferite all'anno 2020 (possibili a partire dal mese di marzo).

L'acquisto del credito da parte del Comune è compatibile con i benefici previsti con altri provvedimenti specifici dall'Amministrazione comunale.

L'accettazione del credito di imposta da parte del Comune avverrà solo dopo l'emissione delle fatture o documenti da parte del Comune stesso, e all'incasso del dovuto, salvo specifiche situazioni da valutarsi tecnicamente volta per volta in base anche agli orientamenti dell'agenzia delle entrate.