Museo Civico Archeologico

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mummia – Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.) La pratica della mummificazione si estendeva in Egitto a quegli animali, detti sacri, nei quali potevano incarnarsi le divinità. È questa la ragione per cui esistono necropoli egiziane interamente dedicate a ibis, babbuini, gatti, coccodrilli ecc., le cui mummie sono state ritrovate a migliaia. Il gatto, in particolare, era l’animale sacro alla dea Bastet, una divinità molto cara agli Egiziani, in quanto protettrice del focolare e della famiglia. Il principale luogo di culto di questa dea, raffigurata con il corpo di donna e la testa di gatta, era la città di Bubastis nel Delta, ma Bastet era adorata anche in altre località del Paese. Risulta quindi difficile stabilire con precisione la necropoli di provenienza di questa mummia, che riproduce con accuratezza solo la testa del gatto, mentre cela all’interno di un grande bozzolo in tessuto di lino la restante parte dell’animale.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Mummia; lino
Dimensioni: Altezza: 40 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_2040
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 2040; Morigi Govi, Cristiana, La collezione egiziana, Milano, 1994, p. 138; Nizzoli, Giuseppe, Catalogo d’una raccoltina di antichità egiziane, s.l., s.d., p. 4.